mercoledì 22 febbraio 2012

Pensiero notturno

Mi sento davvero impotente, senza forze. In questa sera così buia mi sembra che nulla abbia un senso, e mi domando come devo andare avanti, come posso procedere senza una meta, senza quasi i mezzi, eppure con tutto questo peso sulle spalle, questo senso di responsabilità che mi annienta. Ma dove sto sbagliando? Dove sono andate a finire tutte le mie forze, tutta la mia buona volontà, tutti i miei sogni, e tutte le mie certezze? Dove sono andato a finire io? Che credevo di conoscermi fino a poco tempo fa, sapevo dove volevo andare e sapevo dove ero.
In questa sera buia mi sento vuoto, e penso solo che un nuovo giorno non è in grado di donarmi la luce di cui avrei bisogno, per rischiarare quella strada buia che non riesco più a percorrere. Forse è meglio chiudere gli occhi, e sperare di intravvedere la spiaggia sicura dei sogni
, dove le impronte si confondono, e dove niente è per sempre.

T.M.

Impotente

Odio questa sensazione di impotenza che mi porta a fissare il vuoto, giorno dopo giorno, mentre il tempo scorre veloce davanti ai miei occhi, e tutto quello che riesco a vedere sono solo le lacrime che premono per uscire, ma non ci riescono. Sento il vuoto dentro di me, un vuoto che grida e sovrasta ogni altro suono attorno a me, un vuoto che mi annienta, e mi fa sentire solo anche in mezzo alla gente.
Ogni giorno sfila di fronte a me, con tutte le sue possibilità, con tutte le sue delusioni, ed ogni giorno mi ritrovo a fissare le mie mani vuote che cercano di afferrare qualcosa di così chiaro, eppure così indistinto, qualcosa che scaturisce dalla mia mente con la presunzione di portarmi lontano. e invece mi lascia sul ciglio di una strada che non conosco, dove le macchine mi sfrecciano accanto, indifferenti. Vengo avvolto in una nube calda di nebbia che mi sembra quasi una coperta soffice, che si nutre delle mie forze per abbandonarmi ad un destino inevitabile, aspettando una goccia di pioggia che scivoli sul mio viso ingrigito, rigandolo come calde lacrime per riportare alla luce un sorriso ormai sepolto.

T.M.


lunedì 20 febbraio 2012

Repulsion

Repulsion di Roman Polański, è un film che si può ben considerare il primo capitolo dell'ideale "trilogia della follia" a cui hanno fatto seguito "Rosemary's Baby" e "L'inquilino del terzo piano". Dotato di una notevole carica d'angoscia il film si sviluppa secondo una serie di sequenze che portano lo spettatore a provare quasi in modo palpabile l'ansia e la follia della stessa protagonista. Ci si sente immersi nelle sue paure e sembra di essere quasi avvolti da quelle pareti (quelle misere pareti di un appartamentino che sembrano allungarsi a dismisura) sentendoci intrappolati in una specie di incubo che ricorda molto (o sarebbe meglio dire dal quale potrebbe essere influenzato) "Island Empire" di David Lynch, film altrettanto claustrofobico seppur meno direttamente legato ad una trama delineata attorno ad un dramma personale molto evidente in "Repulsion".
Assolutamente da vedere, anche per una fotografia assolutamente splendida.

T.M.
Trailer

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