venerdì 27 dicembre 2013

Come scegliere un libro da leggere, regalare o consigliare

Vediamo come scegliere un libro da leggere, regalare o consigliare. Leggere , oltre ad essere una buona abitudine, è anche uno dei passatempi più piacevoli che esistano. Leggere non è solo un modo rilassante per trascorrere il tempo, non permette solo di arricchire il bagaglio culturale, non è solo un modo per migliorare il proprio lessico e la capacità espositiva ma consente di essere catapultati in una nuova dimensione, in un mondo nuovo, parallelo dove trovare rifugio o perdersi.
Leggere è un modo che permette di isolarsi dalla realtà quotidiana, rigenerare la mente e dimenticare, anche se per pochi minuti, problemi, pensieri e ansie che ci accompagnano. Arrivati all’ultima parola, dell’ultima pagina, della lettura resta un sentimento per i contenuti appena terminati, gioia, commozione, insofferenza, delusione, attesa. Comunque sia, un libro non lascia mai indifferenti.
Ma come si può scegliere un libro tra tutti quelli pubblicati e presenti negli scaffali, reali o virtuali delle librerie? Si tratta di un passo spesso difficile, da compiere con attenzione perché nel titolo che si sceglie si andranno a riporre delle aspettative, come fosse un amico a cui abbandonarsi, con la speranza di non essere traditi. 

Come scegliere un libro da leggere, regalare o consigliare per autore 
Di solito, quando si entra in una libreria o si sfogliano le pagine di uno store online, la prima ricerca si effettua sugli autori preferiti. Si guarda o si scopre che è uscito il nuovo libro, si legge la trama o si curiosa tra le opere passate. Come per i grandi prodotti tecnologici, anche per alcuni autori si formano code davanti ai negozi all’uscita di una nuova pubblicazione. Stephen King, Wilbur Smith, Ken Follett, Patricia Cornwell, Joanne Rowling per citarne alcuni, hanno creato filoni narrativi di successo. Collezionare tutte le opere del proprio autore preferito diventa un traguardo importante per il lettore anche se non tutta la produzione possa essere completamente apprezzata. 

Come scegliere un libro da leggere, regalare o consigliare per genere
La scelta di un libro può avvenire anche in base al genere letterario, indipendentemente dall’autore. Leggere diversi libri che trattano lo stesso argomento potrà essere considerato monotono ma fornisce punti di vista diversi e la conoscenza di stili diversi. Agatha Christie o Andrea Camilleri trattano un genere, il giallo, che li accomuna, con una sostanziale differenza di stile dovuta alla diversa epoca di stesura e ambientazione. La scelta di un libro in base al genere è tra le più delicate perché, essendo a conoscenza dell’argomento, il modo in cui viene trattato dall’autore potrà piacere ma anche deludere inesorabilmente rendendo “antipatico“, oltre all’autore,  anche l’argomento. 

Come scegliere un libro da leggere, regalare o consigliare per stato d’animo
E’ risaputo che per iniziare una lettura si debba essere predisposti, con lo stato d’animo adatto a calarsi nell’ambientazione trattata. Con lo stesso stato d’animo si può scegliere un titolo per una lettura d’evasione o impegnata. Ci sono momenti, nella vita di una persona, che predispongono a certi tipi di lettura rispetto ad altri. Ecco che in un momento di innamoramento si potrà scegliere un libro rosa che faccia sospirare il lettore, quando si sogna di viaggiare – e non si può farlo fisicamente – potrà essere piacevole un libro d’avventura o di viaggio oppure, in periodi di riflessione, libri e saggi filosofici o psicologici. Anche in questo caso si tratta di una scelta difficile perché bisogna essere realmente pronti ad affrontare un argomento dettato dalle proprie sensazioni altrimenti il rischio è di cancellare dalle preferenze l’autore, tutto il panorama librario su quell’argomento e, delle volte, anche la lettura. 

Scelta su consiglio
Tante volte si chiede ad amico o familiare, appassionato di lettura, un consiglio su cosa leggere. Un consiglio per una lettura va elargito e percepito con attenzione perché ognuno può consigliare un’opera particolarmente apprezzata ma, ad esempio, il consiglio di leggere una storia d’amore andrebbe dato solo a chi ama quel genere di libri. Quindi sarebbe bene chiedere consigli solo a chi abbia dei gusti e interessi simili ai propri. Naturalmente il consiglio può anche essere rifiutato e, nonostante un libro possa essere particolarmente interessante, potrebbe non piacere a tutti per genere, tipo di narrazione o stile descrittivo. Il consiglio però non è mai sprecato perché resta nella memoria del lettore che ritrovandosi davanti alla copertina del libro, ricordando il consiglio, potrà approfondire le informazioni sull’autore, sulla trama e magari scegliere di leggerlo grazie al suggerimento ricevuto. 

Scelta su regalo
So che ti piace leggere per cui ti regalo un libro” è la frase che il più delle volte accompagna l’omaggio letterario. Un pensiero gradito per gli amanti della lettura ma solo se indovina i gusti del destinatario altrimenti il libro finirà nella libreria senza nemmeno essere sfogliato. Molti regalano un libro perché a loro è piaciuto ma non è detto che per il destinatario sia lo stesso. La lettura è come un profumo, piacevole ma personale. Prima di regalare un libro informatevi sui gusti di chi lo riceverà, se possibile consultate la sua libreria, guardate i titoli già in suo possesso, parlate dei libri che ha già letto per evitare di trasformare un bel pensiero in un regalo non gradito. 

Come scegliere un libro da leggere, regalare o consigliare in base alla classifica
Quando si ha poco tempo per scegliere ma si vuole leggere un libro, si tende a guardare la classifica dei libri più venduti. Anche qui c’è una sezione dedicata alle classifiche di vendita su amazon. Sicuramente è un buon modo per farsi un’idea su cosa leggere ma è più indicato a chi considera la lettura una moda più che un passatempo. Poi si tratta delle classifiche di vendita, non di apprezzamento. Sapere che 2 milioni di persone hanno acquistato un libro potrà anche far capire quale sia la tendenza del momento e magari si tratterà anche di un’ottima pubblicazione ma non dice altro. Ben più importanti sono le recensioni che gli stessi lettori lasciano sul libro letto, quelle sono il vero termometro per stabile se un libro sia apprezzato o meno e, comunque, riguarda individui che possono avere gusti simili ai nostri ma sono diverse da noi.
Scegliere un libro da leggere è dunque cosa semplice e complessa ad un tempo. Da quella scelta dipendono le nostre ore di lettura, che devono essere piacevoli e rilassanti e non sofferte e noiose. Da quella scelta dipende il nostro viaggio verso mete sconosciute.
In un libro, dopotutto, c’è un mondo da scoprire, pagina dopo pagina, e la sua fine non è che l’inizio di un altro mondo, là, a pochi centimetri di distanza dal precedente, nello scaffale polveroso della nostra libreria.

martedì 24 dicembre 2013

Tobia Ravà

Tobia Ravà è di cultura ebraica e svolge la sua attività artistica in vari contesti dall'ebraismo, alla logica matematica, all’arte contemporanea. Ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia e Urbino e poi si è laureato in Semiologia delle Arti all’Università di Bologna, allievo di Umberto Eco, Renato Barilli, Omar Calabrese, Flavio Caroli.
Nel 1971 inizia la sua attività pittorica e dal 1977 espone in mostre personali e collettive in Italia, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Spagna, Brasile, Argentina, Giappone e Stati Uniti. Nel 1983 è tra i fondatori del gruppo bolognese AlcArte, attivo all’Università di Bologna (DAMS), con l’intento di coniugare il fare arte all’epistemologia.
Nel 1988 si è occupato di Iconografia ebraica, partecipando al progetto di schedatura di epigrafi ebraiche nel Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige insieme a Gadi Luzzatto Voghera e Paolo Navarro.
È promotore del gruppo Triplani; nel 1998 è tra i soci fondatori di Concerto d’Arte Contemporanea, associazione culturale che si propone di riunire artisti con le stesse affinità per riqualificare l’uomo ponendolo in sintonia con l’ambiente, interagendo in spazi urbani, parchi, ville, edifici storici con l’arte contemporanea.



Codici trascendentali: את
Mostra personale di Tobia Ravà

La mostra personale di Tobia Ravà "Codici trascendentali את ", allestita presso il Centro culturale Altinate San Gaetano, è un affascinante viaggio alla scoperta dei significati nascosti della realtà, attraverso una lettura a vari livelli delle parole e delle immagini. Organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, l'esposizione presenta alcune opere con soggetti architettonici mediterranei, le “Vele”, lavori su alluminio specchiante con boschi e vortici, sculture in bronzo e terracotta raffiguranti piante, animali ed assemblaggi, realizzati con logiche e percorsi storico-filosofici oppure attraverso semplici associazioni mentali. Sia le composizioni architettoniche, sia quelle a soggetto naturalistico si legano strettamente al luogo espositivo essendo costruite con un fitto tracciato di numeri e concetti fondamentali della cultura ebraica, concernenti l’etica e la riqualificazione dell’uomo e dell’ambiente. L’esposizione in marzo-aprile sarà poi visibile a Tel Aviv ed in maggio-giugno a Roma negli spazi della Ermanno Tedeschi Gallery.
Mostra a cura di Maria Luisa Trevisan e Sirio Luginbühl
13 dicembre 2013-16 febbraio 2014
Padova, Centro culturale Altinate San Gaetanor
Inaugurazione: 12 dicembre, ore 18.00

lunedì 16 dicembre 2013

Desperate housewives 8


Duma Key - Stephe King (presenti spoiler)

Terminato in questo istante. Ho voluto esprimere "a caldo" la mia opinione su questo libro, perchè più volte mentre lo leggevo avevo il forte desiderio di dire cosa King mi stava trasmettendo (finalmente) dopo alcune delle delusioni degli ultimi anni (La storia di Lisey). Il libro si è lasciato leggere come un treno in corsa, che nonostante le moltissime pagine cattura per la freschezza della narrazione. Si possono notare però molte differenze rispetto alla "classica" narrazione di King, il tutto è infatti "un po' meno curato", ma non propriamente in senso negativo, anzi, King diventa di facile accesso ad un pubblico più vasto; che poi questo possa ritenersi una cosa positiva o negativa sta ad ogni lettore da valutare, nel mio caso preferisco un King più elaborato, anche se non astruso, che può anche dire poco ma lo dice in modo impeccabile. Ecco, forse è in questo che pecca un pochino questo romanzo, cerca di dire troppo, e tutto alla fine, e sembra come doversi scusare di non aver detto abbastanza prima. Questo lo trovo inaccettabile, perchè denota una grande insicurezza, infatti tutta l'ultima parte del libro, un buone 250 pagine, sono sì la conclusione della storia, una cosa assolutamente essenziale (anche perchè nelle precedenti 500 della storia viene svelato veramente poco), ci si domanda però se non fosse il caso di evitare una tale caduta di stile banalizzando su patetiche immagini "horror" (che di horror non hanno davvero niente) che tentano di impressionare. Era davvero necessario? 
Le prime 500 pagine mi hanno talmente emozionato che non mi aspettavo sarei finito per fare una critica semi-negativa su questo romanzo, perchè da King non avrei mai immaginato una tale "inversione di rotta"; mi sembra il modo più azzeccato per definire lo svolgimento complessivo di questa storia, dove forse per la prima volta non viene lasciato praticamente un solo punto di domanda, tutto viene minuziosamente spiegato. Sarà forse questo ad infastidire? Stride inoltre il modo sbrigativo in cui viene trattata la reazione della morte della figlia, assolutamente inconcepibile per un narratore in cui la psicologia dei personaggi è praticamente tutto. 
Come posso valutare quest'opera? Mi viene in mente solamente un 6,5 (purtroppo), perchè mi aspettavo decisamente di più. Peccato.

T.M.
 

Mappa visitatori