lunedì 29 ottobre 2007

Giardini

Silenzio

E' giusto scrivere dell'amore quando lo si vive? Forse è meglio parlarne quando non si ha nulla di più che la sensazione dell'amore, ma quando questo diventa tangibile, quando ti riempie il cuore, e finalmente riesci a vedere l'oggetto del tuo desiderio, quando riesci a focalizzarlo, allora non servono più le parole, e tutto il resto diventa superfluo.
Per questo ora scrivo di niente, perchè le mie parole sono vuote di ciò che vorrei dire, ed ogni loro significato parla attraverso i miei occhi, e può essere letto solo da una persona, e a questa persona voglio regalare ogni mio sguardo, e a nessun altro.
Per questo le mie parole ora si fermeranno, e continueranno i silenzi, carichi di quell'attesa che solo il sentimento può trascinare.
Ed allora silenzio.

T.M.

Le Terme di Vals - Peter Zumthor

domenica 28 ottobre 2007

The Hours

Un'opera d'arte, non so in che altro modo potrei descrivere questo film. La forza con cui scorrono le immagini, la mestria con la quale sono intrecciate forme, colori ed ogni altro elemento del film, tutto evoca profonde emozioni e ci spinge ineluttabilmente a legarci ai personaggi, a farli nostri, a condividere le loro emozioni.
La musica avvolge il tutto come una delicata sensazione che ci accompagna, dal risveglio del mattino fino alla sera, prima di coricarci; ci svela sogni e paure dei personaggi, ed allo stesso tempo ci fa riscoprire le nostre di paure, ci inquieta, e ci affascina, ci spinge dentro il film, fino a scaraventarci fuori alla fine, nella nostra realtà, a contatto con tutto quello che ci ha fatto vivere intensamente per tutta la durata della storia.
Non è solo un film, è un'esperienza, è osservare un'opera d'erte in ogni sua parte, anche quella più nascosta, che non riesci a vedere in un primo momento, ma che ti si svela piano piano, anche se potevi averla davanti agli occhi fin dall'inizio.
Posso votare solo con un 10, per me avrebbe dovuto vincere l'oscar come miglior film per il quale era entrato in nomination. E' imperdibile, e assolutamente da tenere con sè, per quando si voglia dare un'occhiata all'oscura realtà delle nostre "ore", per aprirsi, al mondo.
T.M.

sabato 27 ottobre 2007

A volte ritornano

Quando meno te lo aspetti fanno capolino nella tua vita, e allora torni a perderti, ti disorienti, le emozioni si mescolano e non sai più chi sei.
Passato e presente, non dovrebbero mai mescolarsi, ogni cosa chiusa deve rimanere tale, e ogni persona dimenticata dovrebbe diventare cieca ai nostri occhi; ma forse qualcosa dentro di noi ce lo impedisce, soprattutto quando il nostro cuore comanda e porta i nostri pensieri verso quegli orizzonti dimenticati, nei quali una volta ci si perdeva, e dove ora si ha paura anche solo di guardare.
E' un sole, che non sorge nè tramonta, e rensta in bilico, tra false idee, e ci annienta, con la sua luce accecante, dalla quale non riusciamo a nasconderci.
Sono incubi rischiarati, ma non per questo meno spaventosi, e puoi sentirti felice, mentre dentro il cuore soffre, e non puoi trattenere sorrisi, seppure il tuo spirito pianga.
E' inutule pensare, inutile cercare di dare una spiegazione, inutile anche solo aspettare. Uno scrigno aperto può anche essere richiuso, ma a noi manca la chiave, e dovremmo aver sempre paura che questo trabocchi, un giorno, e inaspettatamente ci travolga, ancora.

T.M.

Kiwi

Novità Disney: Come d'incanto




La classica fiaba animata Disney incontra la moderna commedia romantica live-action in COME D’INCANTO della Walt Disney Pictures.
Il film racconta della bellissima principessa Giselle (AMY ADAMS), bandita dal suo mondo magico e musicale per opera di una regina malvagia (SUSAN SARANDON).
La principessa si ritrova nella cruda realtà delle strade della Manhattan di oggi e, turbata da questo nuovo ambiente estraneo dove non vige la filosofia del “per sempre felici e contenti”, si sente smarrita e con tanta nostalgia della sua vita incantata.
Ma quando Giselle inizia a innamorarsi di un avvocato divorzista (PATRICK DEMPSEY) con tutti i suoi affascinanti difetti, accorso in suo aiuto, pur essendo già stata promessa nel suo regno a un perfetto principe delle fiabe (JAMES MARSDEN), è costretta a domandarsi: “Nel mondo reale può sopravvivere un’idea fiabesca dell’amore?”.

lunedì 22 ottobre 2007

Grindhouse

Da dove sia saltato fuori questo film di Tarantino non ne ho la più pallida idea, stà di fatto che farebbe meglio a nasconderlo al più presto, prima che la gente si renda conto dell'enorme idiozia che è riuscito a montare.
Il film manca completamente del fascino presente in tutte le altre opere del regista, ma soprattutto per quanto sconclusionata possa apparire la storia, qui nulla emerge per far interessare lo spettatore, anzi, ogni elemento è inutile, banale ed estremamente noioso, e soprattutto i "riciclaggi" risultano di scarso spessore e di interesse nullo.
O a Tarantino mancavano le idee, oppure non vedeva l'ora di buttare fuori un altro film per far aumentare il numero delle proprie opere, fatto stà che preferivo attendere un suo film per qualche altro anno se l'unico risultato è stato quello di farci vedere la favoletta dell'orrore di seconda serata, dove i cattivi sono assurdi e i dialoghi da mal di stomaco.
Voto con un 6 scarso, tanto per non essere troppo cattivo.
T.M.

sabato 20 ottobre 2007

Rumore

A volte mi sento immerso nei rumori, e a volte mi tranquillizza, così non riesco a sentire la confusione dei miei pensieri, ma a volte questo rumore sovrasta tutto, e mi disorienta, mi fa perdere la percezione dello spazio e improvvisamente non riconosco più chi sono e dove sono. Sono istanti, momenti di vuoto, eppure in quei pochi secondi mi sento lontano da tutto ed allo stesso tempo immerso nel caos del tutto, e mi annullo.
Non so da cosa sia dovuta questa sensazione, so solo che è come se il mondo prevalesse su di me, come se per un attimo zittissi ogni mia emozione per ascoltare unicamente il mondo, distaccato.

La voce del mondo è in grado di risucchiare ogni tuo pensiero, di annullarlo, di renderlo insignificante, infondo la tua voce non è che una particella infinitesimale nel suono dell'universo. Allora come è possibile essere veramente ascoltati? C'è forse una buona percentuale delle nostre parole che si annulla in questo caos e si perde nel vuoto dell'indifferenza?

T.M.

mercoledì 17 ottobre 2007

Mina - L'importante è finire




Go

Chi dice che l'eccesso ci distrugge? Beh, probabilmente le conseguenze, ma poi bisogna guardare i punti di vista, concedersi lo sfizio di andare oltre i propri limiti a volte può darci una carica di adrenalina che ci "riporta in vita". Sono dell'idea che questo film sia questa carica di adrenalina, che forse è meglio provare attraverso lo schermo più di quanto si possa fare dal vivo. La storia non è di per sè complessa, ma di sicuro l'intreccio è ben riuscito, i personaggi sono ben calati nella loro parte e le situazioni sono godibilmente estremizzate, fino a farci provare la punta della follia a cui ogniuno di noi non si sognerebbe mai di arrivare, anche se l'ideal può stuzzicare.
Voto con un 7, solo perchè è uno specchio divertente ma anche serio su quello che ci spaventa e ci attrae allo stesso tempo.

T.M.

lunedì 15 ottobre 2007

L'albatro

Spesso, per divertirsi, gli uomini d'equipaggio
Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari,
Che seguono, indolenti compagni di vïaggio,
Il vascello che va sopra gli abissi amari.

E li hanno appena posti sul ponte della nave
Che, inetti e vergognosi, questi re dell'azzurro
Pietosamente calano le grandi ali bianche,
Come dei remi inerti, accanto ai loro fianchi.

Com'è goffo e maldestro, l'alato viaggiatore!
Lui, prima così bello, com'è comico e brutto!
Qualcuno, con la pipa, gli solletica il becco,
L'altro, arrancando, mima l'infermo che volava!

Il Poeta assomiglia al principe dei nembi
Che abita la tempesta e ride dell'arciere;

Ma esule sulla terra, al centro degli scherni,

Per le ali di gigante non riesce a camminare.


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Souvent, pour s'amuser, les hommes d'équipage
Prennent des albatros, vastes oiseauz des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.

À peine les ont-il déposeés sur le planches,
Que ces rois de l'azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d'eux.

Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, naguère si beau, qu'il est comique et laid!
L'un agace son bec avec un brûle-guele,
L'autre mime, en boitant, l'infirme qui volait!

Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête e se rit de l'archer;
Exilé sul le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.

Charles Baudelaire

[da I fiori del male]
[traduzione di Giuseppe Cirigliano]

Rihanna - Umbrella




Incomprensibile

Ero convinto che non esistesse l'incomunicabilità tra le persone, sono sempre stato sicuro che in un modo o nell'altro due persone potessero capirsi, ascoltandosi, anche se le ragioni sono totalmente opposte, anche se il modo di esprimersi è completamente diverso, due persone possono giungere ad un punto di contatto, e sfruttarlo al massimo per avvicinarsi, per avere uno scambio di idee, di opinioni, anche senza infulenzarsi, ma solo per capirsi.
Ora invece non sono più convinto di questa cosa; mi sono reso conto che esistono persone che per quanto si parli con loro, sembra non trasmettersi nulla, come se ogni parola rimbalzasse, e ritornasse a te, come se ci fosse solo uno scambio di silenzi, anche se le parole in realtà eistono, ma è come se esaurissero il loro significato appena giungono alle labbra, e l'altro non è in grado di leggere neppure il labbiale per aiutarti, non si sforza nemmeno di guardarti, è come se ti desse costantemente le spalle e ti parlasse sopra con frasi sconnesse che non hanno niente a che fare con quello che dici tu. E' veramente possibile che esistano persone simili? E se sì, dove trovano la forza di allontanare da sè tutti gli sforzi che gli altri fanno per rendersi comprensibili per loro? Sembrano ignorare i bisogni altrui, le emozioni che li circondano, e percepiscono solo le loro, come se avessero uno schermo che le conserva e non ne permette il filtraggio altrui. Sono persone distanti, che forse parlano un'altra lungua, ma che sicuramente nel loro subconscio capiscono la nostra, ma la ritengono troppo noiosa anche solo per ascoltarla.
Allora si può solo restare in silenzio, perchè quello schermo che le separa dalle altre persone è pronto a cambiare colore, e a nascondere anche le emozioni fisiche delle altre persone, cosicchè non serve neppure versare una lacrima, nella speranza che venga notata, perchè in quell'istante non possiamo più essere visti, veniamo immediatamente cancellati, rinchiusi dietro quello schermo, isolati, fino a quando forse le nostre emozioni non potranno più nuocere a nessuno.


T.M.

domenica 14 ottobre 2007

Mina - Lui, lui, lui




Un amore

Dov'è finito il mio IO? Mi sono annullato in un AMORE? Ho barattato la mia anima con l'angoscia costante per una persona per la quale mi ucciderei? Mi sembra di aver iniziato un sogno dal quale non riesco ad uscire nonostante tutte le mie forze.
Persiste la mia paura di rimanere da solo, e vedo gli altri, che si muovono dietro ad un vetro, e nessuno ode la mia voce, o forse non la vuole sentire. Tutta la mia energia sprecata a cercare una breccia attraverso la quale farmi sentire, uno spiraglio per poter essere ascoltato, e capito; ma nessuno ha orecchie, e tutti sembrano muoversi troppo in fretta per potermi anche solo vedere.
E' questo il mio destino? Vorrei fermare il tempo, e guardarmi intorno, per capire cosa in tutto questo mondo fa girare tanta indifferenza, dove sono finite le emozioni delle persone, e dove i loro cuori.
Un AMORE può prosciuarti l'anima, ma non dovrebbe mai ucciderti, solo che io non so quale sarà il mio destino, e di fronte a questo vedo il vuoto, che mi colma di infinita tristezza. Una volta avevo delle immagini di fronte a me, e distinguevo ogni istante della mia esistenza sapendo ciò che avrei fatto, e ciò che avrei voluto fare, ora invece brancolo in una luce accecante che non mi consente di andare nè avanti nè indietro, ed ho paura di aver perso il sentiero già da un bel po', e chissà se riuscirò mai a ritrovarlo.

T.M.

venerdì 12 ottobre 2007

Troppo amore

Mi sto ponendo delle domande sull'amore in questi giorni, specialmente quello di coppia, delle coppie fisse, quelle in cui ormai l'uno sa tutto dell'altro.
Mi domando: come mai le persone vogliono tanto trovare qualcuno che le faccia sentire importanti, uniche, speciali, qualcuno che le ami veramente, e poi quando lo trovano, sanno solo dire che ricevere troppe attenzioni spegne tutto nel rapporto, o se non lo dicono in ogni caso fanno in modo che nella storia tutto si appiattisca e l'immancabile conseguenza successiva è che quello troppo amato va a trovarsi qualcuno con cui divertirsi.
Sarà forse vero allora che l'amore deve tenere sulle spine? Ma fino a quando? Non credo sia possibile tutta la vita; per carità, una persona che si fa desiderare è estremamente affascinante, ma a me dopo un po' stanca, e preferirei di gran lunga qualcuno che accetta le mie attenzioni per quelle che sono e desiderasse solo ricambiarle in pieno, in fin dei conti non chiedo altro.
Ogniuno di noi lotta ogni giorno con un proprio universo personale, fatto di infinite contraddizioni, ma il punto è che se la contraddizione principale è quella che in amore deve esserci una caccia continua, anche della persona che ormai sei sicuro sia fatta per te, che senso ha parlare di coppia fissa? Allora sarebbe meglio continuare a rincorrersi all'infinito per mantenere accesa quella fiamma di passione che arde in noi quando vediamo il nostro oggetto del desiderio.
Ritengo che le persone che non sanno accontentarsi dell'affetto che viene donato loro, ma soprattutto quelle che lo accettano e se ne lamentano senza però dare molto in cambio, dovrebbero guardarsi allo specchio, e magari farlo tutte insieme, e allora si renderebbero conto che in fin dei conti non sono gli dei scesi sulla terra e gli altri i comuni mortali pronti ad adorarli, ma anche loro hanno due gambe e due braccia, e forse potrebbero cominciare ad usarle cercando di esprimere un po' di quell'affetto che fino ad ora hanno solo aspettato passivamente di ricevere dagli altri.
Così però ritengo si giunga ad essere troppo polemici, forse la soluzione migliore è allora quella di accorgersi che non dobbiamo permettere a queste persone di darci per scontate, e allora forse sosterremmo un po' il gioco. Nell'amore però è tutto così troppo complicato che passare da un ruolo ad un altro è estremamente semplice, mi domando solo se un giorno potrei provare anche io la sensazione di essere troppo amato, e reputarla noiosa; ma forse non è materia per i romantici.

T.M.

giovedì 11 ottobre 2007

Franco Battiato - E ti vengo a cercare




Sensazione

Se delicatamente una persona si insinua nella tua vita e ti fa carezzare le emozioni più profonde che credevi perdute...
...se sognando ti stupisci e cerchi di aprire gli occhi scoprendo che non era solo un sogno...
...e se tutto quello che ti circonda si illumina improvvisamente e la vita suona con nuove corde la sua musica che ondeggia dolcemente alle tue orecchie...

...mi sorprendo, e la sorpresa mi costringe a voltarmi...
...se un fremito percorre il mio corpo, e mi accorgo che non è solo la luce del sole a sfiorare la mia pelle...
...se sorrido...
...mi si congela allimprovviso un'emozione nel cuore, e la custodisco, gelosamente...
...e non mi sorprendo, ma osservo soddisfatto la dolce sensazione che continua a danzare dentro di me, e con candidi passi da ballerina allieta le mie membra...
...e sorrido, candidamente disteso, inerme, alla luce dei nuovi sensi dischiusi in me.

T.M.


Padova atelier internazionale di architettura


Padova, dal 7 ottobre al 2 novembre 2005




Presso il Palazzo della Ragione, ingresso da piazza delle Erbe - Padova 68 progetti architettonici per il recupero di 10 siti della città.

Padova è stata oggetto di riflessione e di studio per docenti e studenti dell’Accademia di architettura che hanno realizzato dei progetti di intervento per migliorarne la qualità architettonica sul tessuto urbano già esistente.

Tavola rotonda "Pensare l’Architettura - Dalla rivoluzione del palazzo della Ragione ai linguaggi dell’architettura contemporanea". sabato 29 OTTOBRE 2005, dalle 10:00 alle 14:00 al Ridotto del Teatro Verdi, via dei Livello, 32 - Padova

Relatori: l'architetto Mario Botta (che parla del suo progetto del Mart di Rovereto), l’architetto Gonçalo Byrne dell’Università di Coimbra (Portogallo), Jörg Friedrich, professore di progettazione all'Università di Amburgo e il critico Philippe Daverio.

Ulteriori informazioni
www.padovanet.it/dettaglio.jsp?tassid=90&id=6626

www

Skunk Anansie - Hedonism (xnoi)


mercoledì 10 ottobre 2007

Patty Pravo - Pensiero stupendo




Il consiglio di un'amica


..solo il tempo ti darà le risposte a tutto..
..intanto dobbiamo Ballare come se nessuno ci guardasse..

GreenSapphire

Allora danzerò tra questa folla di silenzi alla ricerca di niente..
..muovendomi in uno spazio creato da speranze contenute e da sogni concreti,
dove solo io so dove guardare..
finchè qualcuno non indirizzerà il mio sguardo altrove.

T.M.

Paesaggio


Un giorno qualcuno ha creato questo paesaggio per me; quel giorno mi sono sentito una persona speciale, qualcuno che poteva avere un posto solo suo, un luogo nel quale tornare dove niente e nessuno l'avrebbe disturbato, perchè era solo per me, era il posto della mia gioia, creato da una mano che mi amava.
Quel posto continua ad esistere, seppur con una luce diversa, e mi domando dove siano svaniti i fiori, o se ci siano mai stati, ed ogni giorno quel luogo sembra avere qualcosa in meno, come un quadro dipinto al contrario, dove le cose spariscono invece di comparire all'improvviso sulla tela della vita.
Credo che un'immagine ferma resti, quel luogo, dove posso sempre tornare, ma questa volta sento di dover prendere in mano io il pennello, ed anche se ancora non so cosa dipingerò, sono sicuro che nascerà dal cuore, e questo paesaggio continuerà a vivere, ed i riflessi nell'acqua si moltiplicheranno sotto una nuova luce che io voglio far risplendere ancora.

T.M.

Mika - Love today




Love Today

Doom dududu domm boom da da boom..

Everybody's gonna love today, gonna love today,
gonna love today,
Everybody's gonna love today, gonna love today, anyway you want to, anyway youv'e got to, love love me, love love me, love love

I've been crying for so long,
fighting tears just to carry on,
but now, but now, its gone away,

Hey girl why can't you carry on,
Is it cos your'e just cloudin your mother,
little tight, like to taste for fun,
Well you aint gonna taste no other,
gonna make you a lover,

Everybody's gonna love today,love today, love today, gonna love today, anyway you want to, anyway youv'e got to, love love me, love love me, love love
girl with a groove with the big bust on, big bust on,
Wait till your mother and your papa's gone, papa's gone , ohh mutha 4 her papa, shock shock me, shock shock me, shock shock,

Everybody's gonna love today, gonna love today, anyway you want to, anyway youv'e got to, love love me, love love me, love love

yeah she's a lover and she's mighty fine ,
give her a dollar and she'll make you smile,
Hooker, walk a looker, walk away!

Carry dresses like a kid for fun,
licks her lips like their something other,
tries to tell you life has just begun,
but you know she's gettin sumthing otha, makes you a life from the mother,

Everybody's gonna love today,love today, love today, gonna love today, anyway you want to, anyway youv'e got to, love love me, love love me, love love
girl with a groove with the big bust on, big bust on,
Wait till your mother and your papa's gone, papa's gone , ohh mutha 4 her papa, shock shock me, shock shock me, shock shock,
I said everybody's gonna love today, gonna love today, gonna love today, I said everybody's gonna love today, gonna love today, anyway you want to dadadadadaddadadadaddaadd fades away

Vortice

Questa mattina mi sono svegliato rendendomi conto che non ho più una mia idea sull'amore; ho sempre creduto di sapere cosa fosse per me, di sapere quali passi muovere, e soprattutto in che direzione. Ora credo di non saperlo più.
C'è una confusione immensa nella mia testa, e non riesco a visualizzare l'immagine di quello che tutti chiamiamo amore; so benissimo che per ogniuno di noi può essere differente, e per questo mi domando qual'è la mia immagine di amore, dove risiede quel desiderio di affetto ricambiato e soprattutto come faccio a sapere quando lo raggiungo. Perchè ormai sono dubbioso persino di questo, del riconoscerlo, anche quando mi si para davanti, credo ormai di avere uno sguardo perplesso di fronte ad ogni tipo di emozione, e non riesco più a distinguerle, le mescolo e mi ritrovo tra le mani solo la confusione di quello che ho raccolto.
Una vita piena di perplessità non mi è mai andata a genio, ho sempre saputo quello che volevo, ed ho sempre trovato il modo di ottenerlo, ora non so se ne sono ancora in grado, mi sembra di essermi adagiato aspettando che tutto intorno a me smetta di muoversi, cosicchè allora possa fare chiarezza, ma il problema è che le cose non smettono di muoversi, ed anzi prendono a girare più vorticosamente, e mi sento irrimediabilmente ghermito da ogniuna di esse.
Forse dovrei girare anche io, impetuosamente su me stesso, e trovare lì l'equilibrio per guardare dalla giusta prospettiva le cose, anche se non credo sia la soluzione migliore, ne uscirei deluso dalla stabilità di ogniuna di esse. Allora l'unica soluzione è immergervisi, e sperare che catturando ogniuna di esse con lo sguardo possa almeno per un momento fare chiarezza, ed agire, lasciarmi travolgere, capendo quando devo arretrare, mescolandomi in un caos dove l'unica cosa a rimanere ferma questa volta dev'essere il mio cuore, e sperando che alla fine di tutto rimanga la risposta che cercavo, dentro le cose, e osservandola, possa permettere al mio cuore di battere ancora.
T.M.

martedì 9 ottobre 2007

Gioia

Inaspettatamente giunge e pervade tutti i sensi. Fa tremare il cuore e libera il corpo e la mente da tutte le catene; ogni giorno attendo un brivido, e osservo nel vuoto la mia speranza che svanisce, e sento lontano l'eco del mio dolore che non fugge da me ma si insinua, infondo, e allora mi rassegno.
Sono i momenti, quelli di gioia, che mi illuminano, e mi portano in alto, dove ogni controllo è negato, e dove tutto ha un nuovo senso, e cresce, solo per me e con me.
Sento di esistere, e ringrazio quel sole che mi illumina ogni mattina, e quel vento che mi accarezza, e ogni tanto spazza via quel vuoto ed il suo eco nostalgico che viene troppo spesso a tenermi compagnia.

T.M.

Enigma- Sadeness




Sex and the city... il film

Al via le riprese di "Sex and the City - Il Film" che vedrà nuovamente Carrie, Samantha, Miranda e Charlotte protagoniste a Manhattan. Il primo ciak nella Fifth Avenue, con una Sarah Jessica Parker, avvolta in uno svolazzante abito verde. Del copione si sa poco o nulla, ma Sarah è stata fotografata tra le braccia di "Mr. Big" (Chris Noth) mentre Kristin Davis (Charlotte) offrirà ai fan una bella sorpresa. La pellicola, prodotta, scritta e diretta da Michael Patrick King, e che uscirà nelle sale cinematografiche americane nel maggio 2008, si concentrerà nuovamente sulla vita sentimentale e lavorativa delle quattro amiche tra le strade della Grande Mela. Ristoranti lussuosi, club e drink, ricalcheranno il vecchio telefilm (le cui riprese sono finite nel 2004). Ma per gli appassionati con la memoria corta ecco un riassunto dell'ultima puntata della serie. Abbiamo lasciato Carrie a Parigi con Aleksandr Petroysky; proprio qui Mr Big, chiamato provvidenzialmente dalle amiche, la raggiunge e cerca di riprenderla con sè. Charlotte e suo marito adottano un bambino dalla Cina, mentre Miranda si ammorbidisce e inizia a prendersi cura della madre di Steve, l'uomo da cui ha avuto un bambino. Quanto a Samantha, questa snobba la chiemioterapia per vivere un'ultima notte d'amore con il suo compagno, Smith Jerrod.

Non continuate se non volete novità sul film... Nel cast, assieme a Chris Norton, torneranno gli amanti, amori o flirt passeggeri della quattro ragazze di Manhattan e saranno intepretati dagli stessi protagonisti della serie tv: Jason Lewis il modello innamorato della maliarda Samantha (Kim Cattrall), David Eigenberg e Eva Handler. New entry del cast sarà invece la partecipazione del premio Oscar Jennifer Hudson, nelle vesti della segretaria di Carrie. Dalle prime foto è evidente che la storia d'amore tra Carrie e Mr Big (iniziata tra alti e bassi quattro anni fa) continuerà, almeno all'inizio della pellicola, così come la passione della protagonista per i tacchi a spillo e le borsette dallo strani design. Kristin Davis (Charlotte York) nell'adattamente della storia per il cinema, resterà finalmente incinta (le foto ne sono prova incontrovertibile). Aveva sperato in una gravidanza per tutti i quattro anni delle serie, ma non riuscendovi aveva deciso di comprarsi un cane e adottare un bambino. Invece...

lunedì 8 ottobre 2007

Animasyon klip




All about Desperate's World: un pizzico di quarta serie





I Medici filippini contro Desperate Housewives
La prima puntata della quarta stagione di Desperate Housewives, andata in onda domenica scorsa sulla ABC, ha scatenato un caso diplomatico di una certa portata. Non si tratta del fasullo scandalo sul sex tape di Eva Longoria, tutt’altro. Difficile che nella stesura dei dialoghi delle Serie Tv americane, spesso molto “corrosivi” e provocatori non si finisca per offendere qualcuno. Stavolta la categoria che ha reso nota tutta la sua indignazione è quella dei “medici filippini“. Nel primo episodio, in un dialogo con un ginecologo che ipotizza stia sperimentando i primi sintomi della menopausa, Susan Mayer (il personaggio interpretato da Teri Hatcher) interrompe il medico:

Prima che finisca, posso dare un’occhiata a quei diplomi attaccati al muro? Voglio assicurarmi che non siano di qualche Facoltà di Medicina nelle Filippine!

Una battuta spiritosa che non è stata raccolta con molta autoironia nelle Filippine dove pare l’abbiano presa sul personale. Certo è che se noi Italiani dovessimo prendercela ogni volta che in una qualsiasi tv del mondo la nostra immagine viene associata a quella del Latin Lover perdigiorno o peggio del mafioso da operetta non faremmo altro che protestare ed indignarci.






Antonella Clerici

Antonella Clerici nasce a Legnano (Mi). Diploma di liceo classico, laurea in giurisprudenza . Giornalista professionista. La sua carriera inizia nell'emittente milanese "TELEREPORTER" dove conduce programmi e giochi pomeridiani per ragazzi; è inviata per il telegiornale sui campi di calcio e di basket accanto ai grandi campioni come Walter Zenga e Dino Meneghin.
Debutta in televisione nel 1983 a Telereporter. La sua prima esperienza in Rai è con il varietà Semaforo giallo. Poi, dal 1989 al 1995, conduce Dribbling su Rai Due e dal 1990 Domenica Sprint. Nel 1995 partecipa a Telegoal, sempre su Rai Due.Nella stagione 1997/1998 conduce Unomattina con Maurizio Losa e fa parte del cast di Domenica in con Fabrizio Frizzi. Quindi, segue da vicino i Mondiali di calcio in Francia, presentando Occhio al mondiale, con Giorgio Tosatti e Giampiero Galeazzi, in diretta da Parigi. L'edizione 1998/1999 di Unomattina la vede al fianco di Luca Giurato.
Antonella è una ragazza gioviale, generosa, spontanea. Dedica gran parte del proprio tempo al lavoro, che ama moltissimo. Ad ottobre 2000 conduce su RaiUno il programma La prova del cuoco, simpatico gioco gastronomico. E a dicembre dello stesso anno, insieme a Marco Mazzocchi, lo spettacolo Campioni per sempre: Galà dello Sport 2000. Nel 2001 viene confermata in La prova del cuoco, ed è nel cast di Dom&Nika in, su RaiUno, per la regia di Jocelyn. Nel settembre 2002 è di nuovo al timone di La prova del cuoco, che cambia orario - dalle 12.00 alle 13.30 -, offrendo nuove rubriche ed uno spazio di "apprendista cuoca" anche ad Antonella.
Nel 2003 conduce Adesso Sposami, nuovo format che vede protagoniste coppie di fidanzati e le loro storie d'amore.
Da settembre 2003 conduce La prova del cuoco, cotta e mangiata, cioè la trasposizione della sfida di mezzogiorno nella fascia oraria 20.35 - 21, fino al 3 ottobre. Dal 15 dello stesso mese riparte anche la versione tradizionale de La prova del cuoco dalle ore 11.35 alle 13.00. Anche per l'anno successivo continua a coordinare i lavori nelle cucine di Raiuno.
Nel 2004 debutta in prima serata insieme all'attesissimo reality show di Raiuno Il Ristorante.

Antonella è una donna spontanea e capace di essere un volto televisivo in grado di attirare le simpatie di un vastissimo pubblico, dai bambini fino alle nonnine.
Una serie di coincidenze hanno fatto sì che le gaffe di Antonella siano quasi sempre legare alla sfera sessuale.
Doppi sensi come non mai a senso unico, come nella sua celebre dichiarazione in cui avrebbe voluto dire "Io non posso vivere senza CALCIO, mi piace tantissimo" ma alla fine disse questo:



Commento personale:
ho notato una certa somiglianza con l'attrice americana
Sarah Jessica Parker, voi che ne dite? In ogni caso trovo che la Clerici non abbia nulla da invidiarle, anzi. (la Parker nelle foto viene comunque sempre male, e sempre in modo diverso!)


venerdì 5 ottobre 2007

Mother Teresa's words of Love




Lottare

Nasciamo, cresciamo e lottiamo, per avere un po' di felicità, per riuscire a sorridere, per dimenticarci ogni tanto delle infinite cose che rendono triste questa vita.
Ci alziamo ogni mattina con la sensazione che un nuovo giorno debba travolgerci, ma possiamo scoprire che travolgerlo può essere molto più eccitante. Se apriamo gli occhi e ci lasciamo inondare dalla luce possiamo risorgere dal buio dei nostri sogni, e iniziare a sperare.
Guardare costantemente i nostri passi, con la testa china, può solo aiutarci a cadere, ma se alzando le braccia al cielo riusciamo ad afferrare anche solo un brandello del vento di gioia che scorre sopra di noi, allora possiamo iniziare a volare, verso il nuovo giorno, con la certezza che per continuare possiamo per un attimo smettere di lottare.

T.M.

Fallen Angel

Il grande capo

Il film forse non è all'altezza del mestro Lars von Trier, ma lo stile è impeccabilmente il suo, e lo ritroviamo tanto nelle immagini quanto nell'epilogo, smascheramento della contradditorietà umana quanto giustificabile riscatto, quello che ogniuno di noi aspetta ogni giorno della sua vita. Forse il film non ha la profondità delle altre opere del regista, ma sicuramente può ritenersi la chiave pseudo-comica della sua morale, e quindi riesce bene a farci intravvedere la sua mano ed il suo talento, anche dove l'assurdità dei personaggi predomina rispetto ad una psicologia profonda e affascinante come quella di Dogville.
Voto con un 7,5 perchè il fascino non manca di certo, neppure nella commedia.

T.M.

giovedì 4 ottobre 2007

Apocalyptica - Faraway (9 POTA)




Quentin Tarantino

Tutte capacità che gli derivano, in parte, da un altrettanto talento assimilatorio, corredo genetico di ogni vero cinefilo che si rispetti: chi lo conosce sa che, oltre ad aver consumato un numero impressionante di pellicole senza nessun criterio selettivo (anzi, le sue preferenze, va da sé, vanno ai B-movie, oppure alla loro sublimazione, come nel caso del suo regista prediletto, Sergio Leone), Tarantino è in grado di citare a memoria i nomi degli attori più sconosciuti comparsi nei film più improbabili.
La molla di questa foga visiva è forse il frutto di una profonda solitudine? Nessuno può Per l'impatto sull'immaginario visivo del suo tempo qualcuno paragona Quentin Tarantino ad un mostro sacro consolidato quale Orson Welles. Di detrattori, in effetti, il regista americano (nato il 27 marzo 1963 a Knoxville, in Tennessee), ne ha ben pochi. E anche quelli che si ostinano a vedere in lui solo il prodotto pop e generazionale di una certa cinematografia portata all'estremo, non possono fare a meno di negare il talento affabulatorio assolutamente originale, così come la capacità di scrittura che gli permette di inventare storie strampalate o confezionare scombinati quanto divertentissimi dialoghi.dirlo, ma sta di fatto che Quentin a soli due anni si trasferisce con la madre diciottenne, da poco separata, a Los Angeles; Tarantino passa molto tempo a guardare film e leggere fumetti. Queste passioni presto si trasformeranno nella sua ragione di vita.
A diciassette anni abbandona la scuola per iscriversi ad un corso di recitazione pagando le rette con i guadagni di lavori saltuari per la maggior parte molto umili. Nel 1985 inizia a lavorare in un negozio di noleggio di videocassette e inizia a scrivere le sue prime sceneggiature. Nella videoteca di Manhattan Beach, dove trascorre tutto il giorno a guardare, discutere e consigliare film, Tarantino lavora alla sua prima opera: "Una vita al massimo", l'incubatore cartaceo di molti suoi capolavori (diventata poi una mega produzione realizzata da Tony Scott).
In quel periodo conosce il regista e produttore Roger Avary grazie al quale esordisce come regista nel 1992 con "Le iene - Cani da rapina", realizzato con pochissimi mezzi ma già in odore di capolavoro.
Il talento e la mano originale sono indiscutibili, così come la capacità di tener incollato lo spettatore alla sedia. La critica lo incensa, lui è scatenato e così scrive anche il soggetto di "Natural Born Killers" per Oliver Stone, anche se proprio con quest'ultimo avrà aspri dissapori, tali che il regista arriverà a cancellare il suo nome dai titoli di testa del film.
Il 1990 segna una svolta nella vita del regista che abbandona Manhattan Beach e si trasferisce ad Hollywood dove trova lavoro in ambito cinematografico in una piccola casa di produzione. Con il film "Pulp Fiction" (con John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman, Bruce Willis) vince la Palma d'Oro a Cannes e conquista sette Nominations ad Hollywood ottenendo l'Oscar per la sceneggiatura. La pellicola diventa subito un cult.
Ormai Tarantino è un nome: tutti si aspettano il secondo capolavoro.
Invece Quentin incappa in qualche passo falso. Partecipa alla sceneggiatura, produce e interpreta un divertito thriller-horror, "Dal tramonto all'alba" (1995, con George Clooney e Harvey Keitel), di Robert Rodriguez, non certo un capolavoro. Con Antonio Banderas, Salma Hayek e Steve Buscemi è nel cast di "Desperado", sempre di Rodriguez.
Nel 1996 dirige un episodio del film corale "Four rooms", non proprio riuscito.
Nel 1998 dirige "Jackie Brown", tratto da un romanzo di Elmor Leonard, un episodio leggermente inferiore della saga pulp tarantiniana.
Dal 1994 ha una propria casa di produzione dal nome "A Band Apart", attiva non solo in campo cinematografico, ma anche nella pubblicità e nella produzione di videoclip musicali.
La sua ultima fatica è "Kill Bill" (2003), esplicito omaggio ai film di serie B in voga negli anni '70 che ha fatto gridare i fan al Tarantino ritrovato.
Negli anni successivi si è dedicato a varie collaborazioni come "Sin City" (2005), in cui ha affiancato il regista Robert Rodriguez e Frank Miller per la trasposizione cinematografica del fumetto dello stesso Miller; ha poi girato alcuni episodi della fortunata serie tv "CSI - Crime Scene Investigation".
Nel 2007 torna nelle sale americane insieme a Rodriguez con "Grindhouse", double feature in omaggio al collaudato mix di violenza, sesso, splatter e horror di cui i due sono "cuochi" maestri.

Angels

mercoledì 3 ottobre 2007

Happy ending - Mika




Indifferenza

Rubo
attimi di gioia dai tuoi occhi,
Nascondo le mie emozioni;
sorrido,
ed è come cadere.
Il vuoto mi inghiotte
eppure ti vedo,
immobile
davanti ai miei occhi.
Rido,
ed è come volare,
con deboli ali di cera
e sparire,
da solo,
nel buio del tuo cuore.

T.M.

Attimi sospesi

Si può essere felici in tanti modi: vedendo qualcuno sorridere, meravigliandosi di quello che ci circonda, scoprendo qualcosa che credevamo di aver dimenticato da tempo, oppure solo sospendendo lo sguardo, per un momento, non pensando a niente, e lì, con la mente vuota, vagare fra le infinite possibilità, giungendo alla conclusione che solo nel caos siamo felici, in quel caos, dove la voce del nostro silenzio viene smorzata dal rumore della vita.

T.M.


martedì 2 ottobre 2007

Wig in a box - Hedwig and the angry inch




Le orchidee

Descrizione:
Pur appartenendo ad un'unica famiglia botanica, quella delle Orchidaceae, comprendono un elevato numero di specie, generi e varietà, sia spontanee che coltivate, che rende la loro classificazione estremamente complessa. Sono diffuse un po' ovunque ma per la maggior parte sono originarie delle zone umide della fascia intertropicale. In Italia abbiamo circa 85 specie spontanee, distribuite nelle zone umide sia di montagna che in prossimità delle coste, molte delle quali estremamente rare e in via di estinzione e come tali protette dalla raccolta indiscriminata.
Le Orchidee hanno habitat molto differenti: la maggior parte sono epifite (posseggono solo radici aeree) o semi-epifite, per cui in genere vivono su rami e tronchi di altre piante o su rocce coperte da un sottile strato di frammenti vegetali, muschi e licheni; altre specie sono terrestri, come quelle diffuse nei climi temperati, mentre altre ancora sono sotterranee e semi-acquatiche. "Classificazione delle Orchidee"
Lo stelo in genere è eretto
, anche se in alcuni casi, come nella Vanilla Planifolia, dai cui frutti si ricava la vaniglia, è strisciante o rampicante. In diverse specie si trovano dei particolari steli tuberizzati, detti pseudobulbi, che fungono da organi di riserva dell'acqua e delle sostanze nutritive; per un buon accrescimento è indispensabile che l'Orchidea ne abbia almeno due. "Anatomia delle Orchidee"
Anche le radici hanno degli organi di riserva, i tubercoli radicali, dal
cui particolare aspetto le orchidee prendono il nome (infatti in greco "orchis" significa testicolo); dei due normalmente presenti uno è bianco e turgido e serve ad alimentare il germoglio del successivo anno, mentre l'altro, scuro e grinzoso, ha nutrito la vegetazione in corso. Tutte le Orchidee, perlomeno negli stadi giovanili, stabiliscono una simbiosi con specifici funghi situati nelle radici, che le riforniscono di azoto e vitamine indispensabili per il loro sviluppo (nella pratica vivaistica vengono somministrate artificialmente). Le foglie sono per lo più semplici, allungate e prive di picciolo e nelle forme epifite partono dagli pseudobulbi. I fiori sono di forma, colori e dimensioni svariati, solitari o riuniti in infiorescenze, terminali o all'ascella delle foglie. Le orchidee sono quasi tutte allogame (cioè ad impollinazione incrociata), per cui in natura mettono in atto tutta una serie di stratagemmi per favorire il contatto del polline con i pronubi (insetti, colibrì, pipistrelli, lumache), dal momento che la scarsa produzione di nettare dei loro fiori non consente di attirarli in altro modo; ad esempio in molte specie hanno un aspetto che ricorda le femmine di certi insetti, oppure altre emanano odori caratteristici che richiamano i maschi e hanno il polline ricoperto da una sostanza vischiosa cosicchè aderisca al loro corpo. Le orchidee vengono coltivate per la spettacolare bellezza dei loro fiori; perdonerete l'espressione ma è ricorrente oramai chiamarle il Viagra delle piante. Vengono commercializzate principalmente come fiori recisi; tuttavia, diverse specie e varietà hanno nel complesso un notevole valore ornamentale per cui, allevate in appositi vasi o cestini sospesi, possono creare nei nostri appartamenti un angolo verde di particolare suggestione.
Tecnica di coltivazione:
In genere le Orchidee prediligono substrati tendenzialmente acidi, soffici e ben aerati, poveri di elementi minerali; i materiali tendenzialmente impiegati sono costituiti da miscugli di torba, sfagno (muschio che cresce nelle torbiere), foglie e corteccia di conifere, radici di felci, terra di bosco. Mentre per le specie epifite il substrato ha principalmente una funzione di sostegno, per le specie terrestri ha una funzione trofica (nutritiva). Molto spesso le specie epifite o semiepifite vengono coltivate sospese in cestini di legno o filo metallico, su "zattere" di corteccia miste a materiali spugnosi, che mantengono ottimali i livelli di umidità intorno alle radici. In genere le orchidee sono poco esigenti in elementi nutritivi; la soluzione nutritiva ottimale deve contenere il doppio dell'azoto rispetto al fosforo e al potassio e va sostituita con una frequenza variabile da 7-15 giorni a 3-4 settimane, a seconda delle esigenze della specie e del periodo stagionale. Annaffiatura:
In ambienti riscaldati e durante la stagione calda, l'irrigazione deve avvenire da 2 a 4 volte la settimana, mentre nella stagione fredda si può ridurre ad una volta la settimana, soprattutto per le epifite, a meno che non siano coltivate sospese per cui, essendo esposte all'aria, hanno bisogno di più interventi irrigui. Per le specie originarie di zone con periodi siccitosi, è bene sospendere le innaffiature in corrispondenza di questi periodi; inoltre le specie dotate di pseudobulbi possono immagazzinare acqua anche per lunghi periodi. Molto dannosi sono gli eccessi idrici che provocano ingiallimenti e degradazioni dei pseudobulbi, con fuoriuscita delle radici dal vaso. E' inoltre importantissimo evitare che l'acqua ristagni nelle foglie o nei fiori, provocando così dei marciumi; si consiglia di usare acqua piovana e non di rubinetto, che contiene cloro a cui le Orchidee sono particolarmente sensibili. Esigenze climatiche:
Le esigenze climatiche delle diverse Orchidee variano notevolmente in relazione alla loro diversa origine geografica e per uno stesso individuo, a seconda della fase del ciclo biologico; in Italia la loro coltivazione avviene esclusivamente in ambienti protetti e accuratamente climatizzati.
In ogni caso le Orchidee amano la luce ma non l'esposizione diretta ai raggi solari e le temperature dei nostri appartamenti d'inverno sono in genere soddisfacenti per le loro esigenze. Tuttavia temperature troppo diverse da quelle ottimali possono provocare delle deturpazioni nelle foglie e nei fiori.
Lo stesso discorso vale anche per l'umidità ambientale, che se è eccessiva provoca la comparsa di macchie sui fiori, mentre se è troppo bassa provoca ingiallimenti e raggrinzimenti della vegetazione. Soprattutto per le epifite è meglio umidificare l'ambiente che bagnare direttamente il substrato.Malattie e danni:
Poiché la maggior parte delle Orchidee coltivate in serra e vendute come piante d'appartamento sono originarie di zone tropicali o subtropicali, oppure sono ibridi ottenuti in vivaio con particolari tecniche di fecondazione incrociata tra specie e generi diversi, non trovano nei nostri ambienti i loro naturali parassiti e i vettori di specifiche malattie. Per questo motivo sono quindi soggette per lo più a fisiopatie, cioè ad alterazioni provocate da condizioni di temperatura, luce ed umidità non favorevoli al loro armonico sviluppo.

Il fattore luce, se non adeguato, manifesta i seguenti danni nelle piante:

- formazione di germogli deboli e sottili
- mancata formazione della gemma fio
rale
- accartocciamento delle foglie

sono sintomi di illuminazione insufficiente, a cui si può rimediare con l'illuminazione artificiale.

Nei mesi invernali si dovrebbero alternare 12 ore di luce con 12 ore di buio


Viceversa:


- ingiallimento e appassimento delle foglie
- comparsa di anomala colorazione rossa nelle foglie
- decolorazione e deformazione dei fiori

sono sintomi dovuti ad eccessiva illuminazione, accompagnata da elevate temperature ed umidità ambientale scarsa.
Fattore umidità
,

- ingiallimento delle foglie

- degradazione dei pseudobulbi

- fuoriuscita delle radici dal vaso


dipendono in genere da eccessiva innaffiatura, anche con acqua non a temperatura ambiente o ricca di cloro o anche da un'eccessi
va umidità ambientale
Fattore temperatura
,

- comparsa di colorazione rossastra nel fogliame più giovane
- imbrunimento alla base dei fiori

- maculature brunastre sui fiori (specie su Phalaenopsis dove le macchie si formano
irreversibilmente dopo solo 4 ore a temperature molto basse, inferiori ai 4°C)

dovute a Temperature troppo basse.

Tuttavia la maggior parte delle orchidee attualmente coltivate è sotto forma di ibridi che si adattano a condizioni di temperatura diverse, ma non troppo da quella originaria.


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