lunedì 24 settembre 2007

Ken Follet: il seguito de "I pilastri della terra"

E' uscito in Intalia il 18 settembre 2007, in prima mondiale assoluta, il nuovo romanzo di Ken Follet.
Il nuovo romanzo del re dei bestseller si intitola “World without end” (Un mondo senza fine), ed è una sorta di seguito, ma ambientato due secoli dopo, del popolarissimo “I pilastri della terra”, del 1989, che raccontava il sogno di Tom di costruire una cattedrale nell’ Inghilterra medievale.
Nel suo sito (www.ken-follet.com) lo scrittore gallese racconta le titubanze nell’accingersi ad esaudire il desiderio di moltissimi lettori che da anni chiedavo un seguito a romanzo, ed i timori di non riuscire a trovare l’alchimia giusta per ripeterne il successo.
La storia ambientata a partire dal 1327, avrà come sfondo la terribile epidemia di este, che nel XIV secolo dimezzò la popolazione europea.
Diciotto anni dopo I Pilastri della Terra, dieci milioni di copie dopo il successo mondiale di quel libro così diverso dai temi e dalle atmosfere dei suoi tradizionali best-seller, il maestro del thriller ci riporta nell’antico villaggio immaginario di Kingsbridge. E ancora una volta è un’ambiziosa storia di fede e passione, guerra e potere, amore e militanza. Ancora una volta Follett abbandona i confortevoli percorsi che fin dagli anni Settanta lo hanno reso celebre nel mondo, quelli della spy-story e del thriller di guerra, per misurarsi con l’impresa di raccontare al suo pubblico l’epopea di un gruppo di uomini e donne sullo sfondo del Medioevo inglese ed europeo.

Geisha : sensualita' e seduzione

Geisha è l'unione di due kanji che significano "arte" e "persona": significa quindi "persona esperta nelle belle arti , nelle belle maniere".
La Geisha e' una professionista nell'arte di intrattenere ed allietare noiose cene d'affari e banchetti.
Una geisha coniuga spontaneità e raffinato artificio.
La bellezza della geisha e' insita nella sua padronanza della canzone, della musica , del ballo , dell'abbigliamento, della raffinata presenza in qualunque occasione le si presenti. La sua conversazione e' attenta e elegante.
Lo scopo di una geisha e' di arrivare a rappresentare la perfetta incarnazione dell'iki, canone estatico su cui si basa l'essenza dell'essere giapponese. Per noi occidentali potrebbe rappresentare la "grazia" intesa in senso ampio ed estetico.
L'Iki è il uno stile, un comportamento, l'essenza della seduzione che sceglie la via piu' difficile del mutamento , dell'adattabilita' dell'anima al proprio interlocutore.
Tutto cio porta la geisha al di la' della sua immancabile bellezza fisica : essa contiene in se' la propria arte.
La geisha studia la parte coinvolgendo tutto il suo essere : la modulazione del respiro, la silhouette, le aconciature, l'incedere.
Il suo fisico deve essere sottile e slanciato, il volto affilato, le sue guance, dal colore pallido come "il fiore di ciliegio" o "glaciali " cosi' da ricordare l'autunno.
La voce deve poter variare la tonalita' raccogliendo una gamma che spazia da dalla malinconia al brio.
Il trucco facciale e' particolare: la bocca va ridisegnata in modo da mostrare, col ritmo delle labbra, rilassatezza e tensione assieme.
Gli occhi devono assumere un'espressione che evoca la dolcezza lasciando intravvedere opportunamente punte di civetteria.
Deve calzare sandali con i piedi rigorosamente nudi , elemento fondamentale di seduzione, anche d'inverno, sovrastati da Kimono poco appariscenti , con colori delicati e intonati alla stagione.
Il colletto del kimono deve lasciare scoperta la nuca affinche' appaia la seduzione di una breve apertura sull'intimita' del corpo. Il " komata" e' una bella linea sottile sulla parte alta posteriore del collo che viene spesso truccata per rispecchiare la figura della zona genitale ; cio' significa per la geisha "l'aspirazione alla perfezione della bellezza erotica unita all'arte".
I capelli normalmente lisci e di colore "nero lucente e profondo possono essere acconciati secondo un adeguato canone estetico (es . " a foglia di gingko", "shimada ", …).
La donna che sceglie di intraprendere questa professione deve applicarsi ad anni di studio e disciplina.
Per perfezionare le tecniche e sostenere i notevoli costi di abbigliamento (un kimono elegante puo' raggiungere i 15-20.000euro) , il trucco, la cura del corpo e della cultura necessitano di molto denaro. L'unica via quindi e' affidarsi come tradizione ad un facoltoso sponsor (okiya o danna-san) .
In cambio del sostegno finanziario l'okiya ottiene particolare attenzioni e dedizione.
La geisha ha sempre rappresentato l'aristocrazia del mizu shouba e non e' da considerarsi una prostituta.
Se fornisce prestazioni sessuali, lo fa a sua discrezione o come parte di una relazione duratura. Il suo lavoro è vendere un sogno - fatto di sontuosità, romanticismo, esclusività - ai più ricchi e potenti uomini del Giappone: politici, uomini d'affari e yakuza.
Molte geisha raggiunta una certa età sono state spose di uomini facoltosi e di alto livello sociale.
Sin dall'antichita' , diventare geisha non comprendeva l'insegnamento delle arti amatorie; anzi, dovendo arrivare vergini al mizu age, era loro prescritto di stare il più lontano possibile da qualsiasi contatto di tipo sessuale.
Era un modo diverso di essere donna.
La geisha era la donna per eccellenza, un gioiello, una cosa rara da ammirare e apprezzare.
Una figura ben distinta dalla geisha è quella della "maiko" ("danzatrice"), giovanissima che studia per divenire geisha. Essa è ben riconoscibile dal kimono molto più colorato, con maniche e obi allungato.
Anche le maiko sono richiestissime sul lavoro, poiché la loro giovinezza e candore compensano la mancanza di quell'esperienza che soltanto le geisha più affermate possiedono.
La cerimonia della rotazione del collare (erikae) segna il cambiamento, l'evoluzione da maiko a geisha.

T.M.

Madonna - Paradise Not For Me




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