sabato 28 marzo 2009

Passato

Rendersi conto di vivere nel passato, di trovare gioie, dolori, emozioni, solo guardando al tempo ormai lontano. Vivere di emozioni morte da tempo, per stupirsi che non torneranno più. Aprire gli occhi verso un vuoto fatto di cose inconsistenti che sembrano le uniche a darti vita, ed invece sono le uniche che ti fanno morire piano piano, senza che nemmeno tu te ne renda conto.
Ho provato a chiudere gli occhi, al buio, a cercare dentro di me uno slancio verso il presente, una piccola luce che mi risvegliasse, ma non faccio che ricadere indietro, e più chiudo gli occhi, e più affondo. Procedo a passi indietro, ed incespico nelle cose che conosco già, ma che vedo come nuove, scoperte, oggetti della sola vita che mi appartiene veramente, quella che già conosco, ma questo percorso sta diventando infido, e non fa che consumarmi, giorno dopo giorno, si nutre delle mie lacrime e mi lega inesorabilmente a se, inchioda i miei piedi nelle sabbie mobili di dolci ricordi che accarezzo delicatamente, ed io stesso stringo a me, come comode coperte che arrivano a stringermi alla gola.
Devo svegliarmi da questo sogno, riscuotermi da questo incubo, e nonostante ogni mattina riapra gli occhi vedendo il sole, sento dentro di me quella nebbia che soffoca ogni nuovo sentimento, che ora ecrco con tutto me stesso di scacciare via, e se un giorno ci riuscirò forse potrò riuscire anche avedere di nuovo oltre il presente.

T.M.

mercoledì 18 marzo 2009

Rinascere

E' davvero sempre tutto così difficile?
Ma non era questa la domanda che volevo farmi, piuttosto dovrei chiedermi se IO sono davvero così difficile. Perchè sono così difficile? Perchè vorrei tutto, e lo vorrei subito? Perchè so che ogni cosa ha un tempo ma non riesco mai a darle il giusto tempo? E' come se non imparassi dai miei errori, se mi rendessi conto sempre dopo che la mia impazienza mi logora l'anima, ma che non ce n'è nessun motivo, perchè si sa, tutto quello che accade...accade per un motivo, e non ha senso precipitare gli eventi, e non serve chiedersi "perchè non ora?", o affannarsi guardandosi intorno, senza vedere niente, nessuno, aspettandosi di trovare chissà cosa, restando delusi.
Anche il cuore ha il suo tempo...ma se la mia mente ne avesse un altro? Forse cuore e mente sn separati, come dovrebbe essere poi, dato che il cuore segue l'istinto, mentre di solito la mente frena...ma allora perchè mi succede il contrario? Perchè la mia mente si affanna alla ricerca di qualcosa, mentre il mio cuore non vede niente?
Mi sono fermato a riflettere, e mi sono chiesto quali sono le cose che realmente affollano la mia mente: paura, insicurezza, desiderio, ostilità, amore; tutte cose in contraddizione, che non trovano una giusta collocazione nella scacchiera della mia vita, non sanno come muoversi, e quindi restano ferme, e mi provocano un profondo senso di disagio, di impotenza, e l'unica cosa che riesce ad uscirmi sono le lacrime amare della mnia debolezza.
Vorrei gridare, ma sarebbe un grido vuoto, di suono e di senso, e nessuno lo sentirebbe.
Vorrei correre, per andare lontano, dove non serve mostrare al mondo quello che sono, perchè per il mondo non sono nessuno, e dove non devo porre domande a me stesso, perchè non servono risposte.
Vorrei scrivere, come faccio ora, i mille pensieri che mi passano per la testa, così che rileggendoli possa ritrovare il buonsenso, ed avere ancora qualcosa a cui aggrapparmi.
Ma forse alla fine vorrei solo uscire, alla luce del sole, e farmi inondare di calore, per non avere più bisogno di quegli abbracci che mi mancano da tempo, ed accarezzare con lo sguardo quel primo verde di primavera, capace ancora di darmi la speranza che ogni cosa può rinascere.

T.M.

lunedì 16 marzo 2009

Certezze

Non ho più nessun tipo di certezza, e qualche certezza ti serve nella vita, per riuscire ad andare avanti: un amore, un progetto, un amico...
Le mie mani non si aggrappano più a nulla, stringono il vuoto, e le unghie affondano nella mia carne, per questo sono capace di sentire solo dolore. Non si può credere di trovare la forza, ed un attimo dopo sentirla scivolare via, ripiombare nei propri dubbi, nel proprio passato, nei propri errori, che si conoscono benissimo, ma che non si riesce ad evitare; questo significa arrendersi, abbandonarsi al vento incerto di questa vita, che ti sospinge da una parte all'altra di una realtà che non ti appartiene, sottraendoti al tuo cammino.
Non c'è più un punto fermo, un obiettivo, un luogo sicuro verso il quale andare. Vedo sciogliersi i miei sorrisi così faticosamente riconquistati; il mio cuore, ricomposto dopo essersi distrutto, sembra non esser più lo stesso, fragile, insicuro, dolorante, chiede pietà, chiede risposte, e scettico resta a guardare, non più al mio fianco, mi osserva da lontano.
Le mia parole erano la mia forza, ora mi appaiono così vuote, insignificanti; le osservo, e non sento più niente provenire da loro, nè calore, nè speranza, nè una debole luce per guidarmi oltre questo labirinto di delusioni. E mi sento il solo capace di fare compagnia a me stesso, osservandomi, come una persona estranea, mi rendo conto che non posso aiutarmi, se non con il debole conforto di un abbraccio, sperando che un giorno le parole tornino ad avere un senso, e le mie labbra serrate possano ancora dire ciò che provo.

T.M.

domenica 15 marzo 2009

Una stella

Stasera cercavo la luna in cielo, ma non sono riuscito a trovarla. C'era una stella, ma non era la stessa cosa, la luna era nascosta da qualche parte, ed anche se non riuscivo a scorgere le nuvole che la coprivano sapevo che era lì da qualche parte, oscurata alla mia vista.
Le cose ci sono, anche quando non riusciamo a vederle, ma purtroppo non basta desiderarle per farle uscire allo scoperto, ci vuole molto di più, come la forza del vento che spazzi via le nubi.
Sono rimasto ad osservare il cielo, e sapevo di non vedere solo tenebre, scorgevo un tenue bagliore, ma nonostante girassi più volte su me stesso sono riuscito a scorgere solo quella stella. Allora mi sono rassegnato, la debole luce di quella stella era quello che avrebbe illuminato questa mia sera, ma solo ora mi rendo conto che la luce di quella stella è molto di più che un debole bagliore, è la luce che è viaggiata per anni e anni, ed è giunta fino a me, che riesco a scorgerla ora, in questa serata, e non devo rammaricarmi se non riesco a vedere la luna, perchè la luce che posso vedere stasera è la luce che viene dal passato per illuminarmi ora, ma non sostituirà i mille raggi del sole che illumineranno il nuovo giorno, ed un nuovo giorno arriva sempre.

T.M.

giovedì 12 marzo 2009

Cambiare

A volte le cose non vanno come ci si aspetta, anzi, molto spesso le cose prendono una piega inaspettata, e solo dopo molto tempo ci rendiamo conto che non potevano andare diversamente.
Rinvii un progetto, e raggiungi un successo inaspettato. Rinunci a qualcosa a cui tenevi molto, e ne ottieni una più grande. Dici addio ad una persona, e ne trovi una estremamente più importante.
Siamo noi a cambiare, e non ciò che ci circonda, sono impercettibili variazioni che ci portano verso nuovi sogni che non pensavamo nemmeno di avere. La parte più difficile è riconoscere questi sogni, accettarli, farli nostri, e viaggiare più in altro, oltre il gradino del dubbio.
Io non credo di conoscere i miei sogni, non ora, ma so che da qualche parte, vicino a me, si nasconde una verità che non conosco, il brivido di un'emozione che un giorno potrò vivere, il calore di una realtà che ora vedo così lontana. Ma se i sogni possono aspettare, il mio cuore deve vivere, e con le mie mani voglio cercare di scostare quel telo che nasconde ogni raggio di luce alla mia vista e inondare ancora una volta il mio petto di vita.

T.M.

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