sabato 25 ottobre 2008

Per chi batte il cuore

Un cuore può essere catturato solo dalla mano di colui che desidera proteggerlo...
...e dagli occhi di chi vuole amarlo
T.M.

venerdì 24 ottobre 2008

Scegliere... Sbagliare



Scegliere…sbagliare…prendere coscienza…e…Sbagliare di nuovo…E poi…Credere di scegliere con coscienza…E sbagliare ancora…E poi…Perdere la coscienza…Dimenticare di sbagliare…E forse…allora…Finalmente scegliere…scegliere cosa?
La possibilita’ di sbagliare vivendo.

Erica Jong... per sette vite


1) Eliminare i sensi di colpa;
2) non fare della sofferenza un culto;

3) vivere nel presente (o almeno nell'immediato futuro);

4) fare sempre le cose di cui si ha più paura (il coraggio s'impara a gustare col tempo);

5) fidarsi della gioia;

6) se il malocchio ti fissa, guardare da un'altra parte,

7) prepararsi ad avere 87 anni.

Erica Jong

giovedì 23 ottobre 2008

Non Amarsi

"Ama il tuo prossimo come te stesso" può essere letto come un invito a cominciare con l'imparare ad amare se stessi, vero punto di partenza per potersi avvicinare in modo autentico e armonioso anche agli altri.

Nel mondo super specializzato di oggi, si è diffusa l'aspettativa che siano sempre gli altri a risolvere i nostri problemi: chiediamo al medico di guarirci, allo psicologo di ristabilire il nostro equilibrio, al farmaco di sollevarci, alla televisione di divertirci.
Riporre la nostra fiducia in modo così esagerato in qualcuno o qualcosa d'"altro" tende a sminuire la considerazione che abbiamo di noi stessi e ad allontanarci dal nostro centro di equilibrio. Diventiamo meno presenti, ci fidiamo meno di noi stessi e, di conseguenza, ci amiamo anche di meno.
Questo "non amore" non rimane senza conseguenze. Tra le prime, quella di dover dominare l'altro oppure di voler sempre dimostrare, anche con la forza, la propria ragione. Sono atteggiamenti che si esprimono a parole, attraverso la tendenza a criticare aspramente, o a fatti, con la violenza, che può sfociare - in macro - nei conflitti bellici. Ma sono solo palliativi, sono tentativi di innalzare se stessi abbassando l'altro, di recuperare la stima di sé e l'amore di sé" penalizzando" altri.
Questa mancanza di amore per se stessi porta a un'altra conseguenza: la fuga. Se ci sentiamo in difficoltà, se siamo in situazioni che rischiano di minare la nostra fragilità, tendiamo a scappare. La fuga si esprime con l'allontanamento, l'indifferenza verso chi soffre o il non ascolto all'altro, per non farsi risucchiare dentro il suo mondo... problematico.
Per amarsi, invece, bisogna ritrovare il proprio potere personale, dato dalla padronanza su noi stessi e non più sugli altri; dato dal recupero di una propria centralità e dalla capacità di accettarsi e valorizzarsi per ciò che si è. Ecco un breve esercizio per cominciare a dirigersi in questa nuova direzione:

- Pensate a qualcuno che vi vuole bene (può trattarsi anche di una persona non più in vita).

- Chiedetevi cosa questa persona trova, o ha trovato, di così interessante, cosi bello in voi, da volervi tanto bene.

- Quando trovate almeno 3 risposte, conservatele dentro di voi, ripetendole ad altra voce, o semplicemente riflettendo su di esse, e lasciando che trovino uno spazio dentro la vostra mente.

Questa cura ricostituente, ripetuta diverse volte, ci eviterà di sentirci troppo vulnerabili o di abusare del nostro potere quando siamo in compagnia di altri; aumenterà il nostro "conto corrente emotivo", in modo da farci aprire al mondo con abbondanza, piuttosto che con povertà.
Le persone, constatando che ci vogliamo bene, si sentiranno investite dalla nostra carica vitale più, armoniosa, creando situazioni in cui le possibilità di incontro autentico e amore reciproco aumentano in modo considerevole.

Arthur Sackrule

mercoledì 22 ottobre 2008

Specchio

Quando credi che nella tua vita le cose più strane ti siano già capitate, succede sempre qualcosa di nuovo, inaspettato, e ti ritrovi di fronte allo specchio, vedendoti diverso, alterato, eppure non capisci se ti senti migliorato, o se la vita ti ha tolto una parte di te che non potrai mai recuperare.
Quando ti trovi di fronte a quello specchio ci vedi la tua anima, e a volte appare sfocata, indistinta, e stenti a riconoscerla. A volte la vedi muoversi, ma non ne cogli i gesti, a stento ne percepisci lo spostamento, eppure sai che lei è lì, e pian piano va in una direzione che non conosci, che non capisci, ma non puoi fermarla, e speri solo di poterla vedere distintamente un giorno, per guardarla negli occhi, e dire ancora: sono io.

T.M.

lunedì 20 ottobre 2008

Cosmopolitan


4 parti di Vodka
2 parti di Triple Sec
2 parti di Succo di Mirtillo
1 parte di Succo di Lime Fresco

Il cocktail Cosmopolitan è un grande classico americano, spesso presente nelle serate mondane d’oltreoceano; sovente viene chiamato con il suo nome abbreviato cioè Cosmo, e nonostante sia servito dentro ad una doppia coppa Martini non appartiene a questa categoria; esistono diverse opinioni sulle origini del Cosmopolitan, ma in realtà non si sa precisamente chi per primo inventò questo cocktail.
Oggi la sua popolarità è aumentata grazie al fortunato telefilm “Sex and the city”, nel quale quattro amiche Newyorkesi spesso si ritrovano a parlare delle loro avventure e dei loro problemi sedute davanti ad una invitante coppa di Cosmopolitan.
Sembra che la versione più accreditata della nascita del Cosmopolitan
sia da attribuire a Cheryl Cook, famosa bartender di Miami, che nel 1987 volle creare un cocktail che potesse piacere alle donne; prese quindi il più classico e famoso bicchiere da cocktail, la coppa Martini e miscelò pochi e semplici ingredienti fino a farlo diventare dolce e rosa: un sapore piacevole e un colore invitante. Fu un grande successo è diventò quindi uno dei cocktail preferiti dalle donne.

PREPARAZIONE:
Mettete a ghiacciare una doppia coppa Martini. Versare gli ingredienti dentro ad uno shaker nel quale avrete posto dei cubetti di ghiaccio per ¾ della sua capienza, dopo di che shakerate e successivamente filtrate il cocktail nella doppia coppa Martini ghiacciata. Guarnite con una fettina di limone o un ricciolo della sua scorza.

venerdì 17 ottobre 2008

Altalena

Ferite del cuore

Le persone escogitano vari modi per ferirti. Ti pugnalano alle spalle, quando conoscono bene il tuo punto debole; giocano con i tuoi sentimenti, facendoti credere una cosa, ma pensandone un'altra. E poi c'è chi ti ferisce, ma sembra non rendersene conto, quelli che ti guardano negli occhi con quell'aria da cani bastonati, e pur avendoti ridotto il cuore in poltiglia ti chiedono: "Cosa ho fatto?".
Queste persone sono quelle che prendono i tuoi sentimenti, e li mettono tra le tante cose della loro vita, come si fa con la pubblicità tra la posta...e poi la si dimentica..ma quando veramente ci interessa...e la ritroviamo...è troppo tardi, perchè quello che ci mostra non è più disponibile, e ne rimaniamo dispiaciuti, ma...la gettiamo nel cestino, tanto la pubblicità arriva ogni giorno.
Queste persone dicono di non odiarti, ma si comportano come il tuo peggiore nemico. Il tuo dolore è per loro trasparente, e sembrano sguazzarci dentro come fosse acqua cristallina.
Queste persone calpestano tutto l'amore che gli hai donato lungo il vostro cammino assieme, eppure sono convinti di avervi regalato il più bel viaggio della vostra vita.
Queste persone ti fanno smettere di sognare, per renderti conto che la vita può essere un incubo, dal quale non ci si sveglia tanto facilmente.

T.M.

domenica 12 ottobre 2008

Lasciarsi andare o... lasciare andare?

Il più grande dilemma della Storia: siamo davvero pronti per una relazione?

Da qualche parte del mondo, in questo momento, secondo alcuni c’è la nostra anima gemella. Chi non ha mai sognato di incontrarla? Una persona fatta su misura per noi, che risponda ai nostri gusti e alle nostre esigenze, presente quando c’è da esserlo, dolce quando lo richiede la situazione, audace quando il nostro corpo lo esige. Se questa teoria è vera, e per quanto mi riguarda lo è nel momento in cui si accetta l’idea che di anima gemella ne esista una sola, che cosa ci fa credere che nel momento in cui ci innamoriamo l’abbiamo davvero trovata? In questo ci aiuta l’idea stessa che abbiamo dell’amore. A volte mi sono fermato a riflettere su cosa significhi davvero essere innamorati, trovare la felicità. Dov’è il limite tra l’amare qualcuno e l’accontentarsi dell’illusione di amarlo veramente? Intorno a noi non facciamo che vedere coppie felici promettersi amore eterno, scambiarsi tenere effusioni, condividere qualcosa di apparentemente speciale. Chi di noi non ha provato questa emozione, o teme di averla perduta o addirittura di non provarla mai, può essere terrorizzato a tal punto da costruirsene una a propria immagine e somiglianza? È giusto scendere a compromessi in amore? Accontentarsi di qualcuno che forse non è proprio la persona che stiamo aspettando? Personalmente, credo di essermi innamorato diverse volte dell’idea di innamorarmi, piuttosto che di una persona specifica. D’altro canto, però, è possibile che i milioni di persone innamorate attorno a noi abbiamo semplicemente deciso di accontentarsi di un’illusione piuttosto che vivere nella ricerca e nell’attesa di QUEL momento giusto?

No.


Alla base di tutto questo penso che sussista una fondamentale differenza, un limite che non andrebbe mai valicato. È giusto scendere a compromessi nel momento in cui non viene calpestata la nostra persona, il nostro ego, la nostra felicità. La linea di confine tra il “lasciarsi andare” a qualcosa di veramente speciale, per quanto imperfetto, e il “lasciare andare” qualcosa che, probabilmente, non è mai esistito veramente. In fondo, la vera maturità sta nell’accettare che la perfezione non è di questo mondo, piuttosto che illudersi di averla davvero trovata.

sabato 11 ottobre 2008

Marco Carta... amori gay?

La domanda è diretta. La risposta altrettanto. nostri lettori sono molto curiosi, hai mai avuto rapporti gay? «No, per il momento no».
E' un brano dell'intervista rilasciata al seguitissimo portale di cultura omosessuale www.gay.it da Marco Carta, vincitore di "Amici" 2008. Nella chiacchierata con il redattore del sito Marco si racconta, parla di passato e di futuro. Cita le "cartine", come si autodefiniscono le sue fan, ma non se la sente di chiudere la porta ai "cartini", i fan maschietti che gli riservano lo stesso affetto delle loro colleghe. Per questo tra i ringraziamenti contenuti nel suo cd «era meglio se scrivevo "i fans". Mi ha ingannato il fatto che il mio pubblico è per la maggior parte composto da ragazze. I "cartini" però ci sono e li ringrazio!».
Poco tempo a disposizione per l'amore («Sono single e disinnamorato!»), molto quello impegnato sul lavoro. Lasciata la Sardegna, ora «ho preso una casa a Roma, che è la mia base, anche se adesso sono molto spesso a Milano». E i rapporti che gli ex compagni di avventure nella trasmissione di Maria De Filippi? «Con Roberta, Pasqualino e Giuseppe Salsetta non ci sono rapporti, le cose si erano già sfaldate durante il programma, e qualcuno di loro continua a dire brutte cose su di me. Un bel rapporto è rimasto con Francesco, Susy e Simonetta, con tutti gli altri ho rapporti normali». Per non parlare di quelli con Federico Angelucci. «Non gli sto molto simpatico, ma non so dirti perché». Forse sarà un po' invidioso?, domanda l'intervistatore. «Questo lo dici tu, non io. La sensazione che ho avuto è quella di stargli antipatico, ma la cosa non è reciproca, non ho questo sentimento nei suoi confronti, io sono sempre così sorridente con tutti, anche con lui».

mercoledì 8 ottobre 2008

...cominciare

E se ci rifiutassimo di capire? Se smettessimo di ossessionarci per tutto quello che ci circonda, se cominciassimo a vivere ogni singolo momento per quello che ci dà, senza pensare se continuerà a darcelo anche poi, anche domani, anche tra una settimana. Se cominciassimo a vivere, e guardassimo le persone che ci circondano senza vedere i punti interrogativi nei loro occhi, senza preoccuparci delle spiegazioni che vorrebbero da noi, senza farci ossessonare dal fatto che forse ci chiederanno perchè siamo felici, o magari non ci chiederanno perchè siamo tristi.
Se cominciassimo a vedere i colori di quello che ci circonda, senza cercare conferma negli altri, ma fidandoci del nostro sguardo, perchè il colore è il nostro colore, e nessuno lo vedrà mai come noi; se camminassimo lungo una strada, senza preoccuparci di dove stiamo andando, senza domandarci se ci cercheranno, senza chiederci se ci ricorderanno; se cominciassimo a cantare la nostra canzone, a far sentire a noi stessi che la nostra voce può ancora sovrastare il rumore di quello che ci circonda, e se magari sorridessimo, a chiunque incontriamo, senza preoccuparci di quello che pensa di noi, senza preoccuparci se abbiamo qualcosa per cui non dovremmo sorridere, ma solo che il nostro sorriso è la cura per i nostri mali, per quei sorrisi che non ci vengono dati, per quelle parole che non ci vengono dette, per quegli abbracci che ci vengono negati.
Se cominciassimo a volare, senza preccuparci delle ali che ci sorreggono, ma solo pensando a quel vento che ci sfiora la pelle, e ci fa sentire finalmente vivi, senza che qualcuno per forza tenga la nostra mano, ma sorregga le nostre ali con il suo amore, silenzioso, ma vero.

T.M.

Caos calmo

Devo dire che mi aspettavo qualcosa di molto menoelaborato, qualcosa che mi avrebbe fatto dire "ovviamente era meglio il libro". Invece in questo caso sono rimasto piacevolmente sorpreso. Il film ovviamente non ha la stessa profondità del libro, come è vero che non è del tutto possibile capire l'intreccio delle emozioni senza aver letto il libro; ma è anche vero che le immagini sono molto dirette, i dialoghi scelti bene e la fotografia ben fatta, il tutto crea un film coinvolgente, che se non fosse per l'interpretazione di Nanni Moretti, che molte volte lascia un po' perplessi (anche se sinceramente si percepisce bene il "caos calmo" che si agita in lui), il film regge bene le emozioni del libro, a volte le esalta anche molto bene, ed arriva a farci cogliere il complessivo delle situazini dei personaggi forse molto più che nel libro, dove ovviamente l'intreccio complesso a volte disorienta.
Ci si poteva aspettare un film confuso, troppo fedele, o troppo distante da un libro come quello di Veronesi che ha una bellezza che lascia attoniti dopo la lettura, perchè è talmente sottile che non la si coglie immediatamente; il libro in qualche modo enfatizza questa bellezza, ce la mostra in 1h e 40min di film, che ovviamente non possono sostituire il libro, ma ci regalano qualcosa che va assolutamente visto, e soprattutto sentito, con il cuore.
Voto con un 8, e aggiungo che la colonna sonora aiuta il tutto, cosa che molto spesso nei film italiani non viene presa in considerazione.
T.M.

martedì 7 ottobre 2008

Somiglianze: Kasia Smutniak/Keira Knightley

è l'amore...

...ed è così che succede...Non sei tu a poter decidere, ma è l'amore che ti porta a camminare con se lungo le sue strade infinite e tortuose...

E' l'amore che ti da il coraggio di credere che un sorriso possa essere capace di curare le ferite dell'anima...

E' l'amore che ti spinge a non arrenderti e guardare oltre gli ostacoli che s' incontrano lungo la via per raggiungere la felicità...

E' l'amore che asciuga il pianto dagli occhi ogni volta che la pioggia si mischia alle lacrime cercando di rubarti la speranza di un giorno di sole...

E' l'amore che ti porta a toccare il cielo con un dito e credere che sia possibile che l'anima possa camminare senza toccare terra...

E' l'amore che ti fa piangere e disperare, ma che, una volta che la tempesta è passata, ti fa rendere conto di essere divenuta più forte e più consapevole di te stessa e dei tuoi confini...

E' l'amore che ti nutre della stessa cosa che t'affama. E' l'amore che t'asseta per poi dissetarti con la sua essenza più pura...

E' l'amore che ti spinge a partire per poi ritornare verso il luogo in cui il tuo cuore ha deciso di dimorare...

E' l'amore che ti scaraventa a terra a leccarti le ferite ma che ti rende anche consapevole che ogni cicatrice rimasta sulla tua pelle farà parte di te per il resto dei tuoi giorni...

E' l'amore, solo l'amore la ragione per cui si vive. L'amore senza cui non si può nemmeno respirare. L'amore di cui non si è mai sazi. L'amore che non ci appartiene ma ci possiede....

sabato 4 ottobre 2008

La madre

T.M.

Dietro il promo della 5° stagione

Perdonami

...per come sono...
...per come non riesco ad essere...
...se ti faccio soffrire...
...o se non riesco a farti sorridere...
...perdonami...
...perchè ti amo troppo, e...
...non voglio più sbagliare...

T.M.

Desperate Housewives - Promo Season 5

Desperate Housewives 5 ... anni dopo

ATTENZIONE SPOILER

Con un salto in avanti nel tempo di 5 anni, la produzione di "Desperate Housewives" ha dovuto per forza trovare nuovi attori per il ruolo dei figli di Tom e Lynette Scavo (Doug Savant e Felicity Huffman), ormai cresciuti. Joshua Moore è stato scelto per impersonare Parker, il figlio più grande, Charles e Max Carver daranno il volto ai vivacissimi gemelli Porter e Preston mentre Kendall Applegate sarà la piccola Penny.
E!Online
ha poi dato qualche gustosa anticipazione sulla trama; dopo 5 anni gli equilibri sono davvero cambiati. Dopo essere stata cacciata nel finale della quarta stagione, Edie (Nicollette Sheridan) tornerà a Wisteria Lane con un nuovo uomo impersonato da Neal McDonough (Boomtown, Tin Man); pare che la coppia sarà al centro del nuovo mistero della stagione.
Tanti cambiamenti per Susan (Teri Hatcher) che ha un nuovo compagno impersonato da
Gale Harold (Vanished, Queer as Folk), ma tranquilli, Mike non sparirà; James Denton è confermato nel cast regolare! L’ex coppia si vedrà molto spesso poiché condivide la custodia del loro figlio, M.J. . Susan pare vivrà lontano anche da Julie (Andrea Bowen ), ormai cresciuta; Andrea Bowen è stata rimossa dal cast regolare e apparirà sporadicamente.
Il personaggio cambiato di più in questo arco di tempo è però quello di Gabrielle (Eva Longoria Parker), ora mamma di due bimbe viziatelle. Carlos lavora come massaggiatore a casa ma Gabbi vorrebbe si trasferisse al Country Club. E i soldi della droga di Ellie? Probabilmente già finiti!
Bree (Marcia Cross) invece è diventata famosa grazie ai suoi libri di cucina e suo figlio è diventato il suo braccio destro e consigliere; nel primo episodio vedremo come da celebrità locale si potrebbe trasformare in fenomeno nazionale. Katherine dovrebbe far parte del suo staff. Come abbiamo già visto nello scorso season finale inoltre, Orson (Kyle MacLachlan) e Bree torneranno insieme; ma nel secondo episodio, intervistata alla radio, Bree dice che il libro è un tributo al marito morto… Rex? Il mistero si infittisce…

E Lynette e Tom? Neanche a dirlo cercheranno di fare del loro meglio con i gemelli, sempre più su una brutta strada.

giovedì 2 ottobre 2008

Le nuove frontiere della segnaletica stradale

Come assicurare l'incolumità dei pedoni, ma sopratutto che si rendano conto d'esserlo...
...>->o......>->o......>->o......>->o......>->o...


Mappa visitatori