mercoledì 3 aprile 2013

Nella moda i giovani snobbano i mestieri manuali. Ma una magliaia può guadagnare il doppio di un direttore di banca

Tra i molti paradossi della nostra contemporaneità, uno riguarda gli artigiani specializzati. Da una parte c'è la domanda, altissima, anche perché non c'è lusso senza mestieri d'arte e il lusso è l'unico settore passato praticamente indenne attraverso la crisi economico-finanziaria globale innescata nel 2008 dal fallimento Lehman Brothers, e che continua a crescere a due cifre.
Dall'altra parte c'è l'offerta di artigiani, che scarseggia perché mancano le scuole in grado di formarli. Mancano perché negli anni il numero di persone che ambivano a frequentarle è crollato: l'artigiano, in altre parole, ha perso ogni prestigio sociale. Al momento di scegliere un percorso formativo, i giovani scartano a priori, se appena possono, le scuole e gli istituti professionali e chi cerca un primo impiego senza avere alcuna preparazione specifica, preferisce un lavoro sottopagato di commesso, ad esempio, all'inizio di un percorso di formazione all'interno di un laboratorio o di un'azienda che in pochi anni gli darebbe un know how prezioso.
Prezioso anche dal punto di vista economico: basti pensare che oggi una magliaia o una modellista con una decina di anni di esperienza, ad esempio, può guadagnare tra i 3 e i 4mila euro. Quasi il doppio di un direttore di banca e quattro volte tanto una commessa.

Moda24

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