sabato 28 marzo 2009

Passato

Rendersi conto di vivere nel passato, di trovare gioie, dolori, emozioni, solo guardando al tempo ormai lontano. Vivere di emozioni morte da tempo, per stupirsi che non torneranno più. Aprire gli occhi verso un vuoto fatto di cose inconsistenti che sembrano le uniche a darti vita, ed invece sono le uniche che ti fanno morire piano piano, senza che nemmeno tu te ne renda conto.
Ho provato a chiudere gli occhi, al buio, a cercare dentro di me uno slancio verso il presente, una piccola luce che mi risvegliasse, ma non faccio che ricadere indietro, e più chiudo gli occhi, e più affondo. Procedo a passi indietro, ed incespico nelle cose che conosco già, ma che vedo come nuove, scoperte, oggetti della sola vita che mi appartiene veramente, quella che già conosco, ma questo percorso sta diventando infido, e non fa che consumarmi, giorno dopo giorno, si nutre delle mie lacrime e mi lega inesorabilmente a se, inchioda i miei piedi nelle sabbie mobili di dolci ricordi che accarezzo delicatamente, ed io stesso stringo a me, come comode coperte che arrivano a stringermi alla gola.
Devo svegliarmi da questo sogno, riscuotermi da questo incubo, e nonostante ogni mattina riapra gli occhi vedendo il sole, sento dentro di me quella nebbia che soffoca ogni nuovo sentimento, che ora ecrco con tutto me stesso di scacciare via, e se un giorno ci riuscirò forse potrò riuscire anche avedere di nuovo oltre il presente.

T.M.

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