sabato 29 settembre 2007

Desiderio

A volte penso che abbiamo più paura di noi stessi di quanta possiamo averne degli altri; abbiamo paura delle cose che desideriamo, delle sensazioni che vorremmo provare, e ci nascondiamo, credendo che sia tutto sbagliato, che ciò non faccia parte di noi.
Per gran parte della mia vita sono stato molto chiuso in me stesso, ed ho imparato a capirmi bene, a riconoscere quello che provo e a comprenderlo, resta però la sensazione contrastante che nonostante io sappia ciò che voglio, ancora questo mi spaventa, e sembra che io stesso sia il primo ostacolo che non riesco a superare per ottenerlo.
Non so se questo significa accontentarsi, se è codardia, oppure solo "buonsenso", anche se credo che questa parola sia troppo ambigua per essere usata. So solo che nonostante tutti i miei sforzi tutto quello che mi passa davanti, tutto quello che bramo con tanta forza, non riesco ad averlo, o non voglio averlo, e mi domando se questo genererà una lacuna insanabile nella mia vita, una ferita che non si rimarginerà e continuerà a dolere negli anni. Oppure se un giorno troverò la forza di alzarmi e guardare sopra gli altri, per vedere davanti a me, e raggiungere quella luce dalla quale cerco di coprirmi gli occhi da troppo tempo.

T.M.

Women in art



venerdì 28 settembre 2007

Brezza marina


T.M.

Madonna - Hung Up




Apocalyptica - Un neo metal ad Archi

La loro è una di quelle commistioni che sembrano impossibili. E invece. Viole, violoncelli, contrabbassi per la musica metal? Follie? Assolutamente no. Basta spostarsi a Nord, verso Helsinki. Si chiamano Apocalyptica e da oltre quindici anni sono un must del settore neo metal.
Il loro esordio risale agli anni ‘90 come cover band. Fa un certo effetto sentire suonare da tre violoncelli i brani dei Metallica e dei Sepultura.
Gli Apocalyptica hanno pubblicato il nuovo album, prodotto da Jacob Hellner (Rammstein), in settembre.
Parteciperanno al disco diversi artisti, tra cui:
  • Corey Taylor (Stone Sour, Slipknot)
  • Dave Lombardo (Slayer)
  • Joseph Duplantier (Gojira)
  • Cristina Scabbia (Lacuna Coil)
e molti altri che verranno annunciati nelle prossime settimane. In più gli Apocalyptica hanno recentemente finito di girare a Los Angeles un videoclip con il regista Tony Petrossian (Avenged Savenfold, Rise Against, Slipknot) per la nuova song “I’m Not Jesus“. Nel video e nel pezzo compare come special guest il frontman di Stone Sour/Slipknot Corey Taylor. “I’m Not Jesus” verrà incluso nel prossimo album degli Apocalyptica, in uscita dopo l’estate.

Nightwish - Nuovo album

In Italia sono ancora praticamente sconosciuti eppure trovano consensi in tutta Europa. I Nightwish, gruppo symphonic power metal finlandese, sono ormai da diverse settimaneal comando della classifica spagnola dei singoli dopo essere stati primi in quella del loro paese (”Amaranth” il brano in quesetione). “Dark Passion play”, l’album anticipato da questo singolo uscirà il 28 settembre prossimo e sarà il preludio ad un tour europeo che li porterà anche in Italia: sicura una data a Milano ai primi di marzo ma dovrebbero essere in programma altre date italiane non ancora ufficializzate. Sarà anchee la prima uscita in concerto per la nuova vocalist, la svedese Annette Olzen, che ha preso il posto della voce storica, che li ha fatti conoscere in Europa, Tarja Turunen, studentessa di canto d’opera in Germania e in precedenza all’Accademia Sibelius finlandese. I Nightwish legano molto la loro immagine al sociale: il singolo Eva (maggio 2007) è stato venduto online ed il ricavato è stato devoluto a Die Arche, una associazione che si occupa di aiutare i bambini in difficoltà, offrendo loro pasti caldi, auitandoli nell’inserimento scolastico e combattendo gli abusi sui minori. Anche in questo caso, non sono un amante del genere, ma i Nightwish si fanno ascoltare, per il loro modo particolarissimo di cantare e il loro sound altrettanto originale: sarà un caso, ma è da un pò di tempo che dalla Finlandia vengono alcuni dei prodotti migliori del panorama musicale europeo: si potrebbero citare gli Apocaliptyca che si allineano sullo stesso filone. Più heavy metal, ma ultimamente molto commercializzati dopo la vittoria all’Eurofestival 2006, si segnalano anche i Lordy.

Apocalyptica - Path




La vie en rose è il miglior atteggiamento possibile

Si dice che aspettandosi il peggio si evitino le grosse delusioni e si ottengano le soddisfazioni maggiori. Ma non è così. Sono le persone che si aspettano il meglio dalla vita che riescono ad ottenerlo o almeno a non sentirsi eccessivamente delusi e colpevoli quando qualcosa va storto. Questi modi di vedere la vita sono stati oggetto di uno studio condotto da Margareth Marshall della Seattle Pacific University e Jonathan Brown della University of Washington di Seattle e pubblicato dalla rivista Cogniton & Emotion.
Per invalidare la tesi secondo la quale aspettarsi il peggio sarebbe meglio, i ricercatori hanno sottoposto 80 studenti universitari ad una serie di test. In primo luogo hanno sottoposto loro un questionario per verificare il loro stato d'animo nei confronti della vita, se erano persone entusiaste e positive oppure cupe e pessimiste. Dopodiché gli studenti hanno eseguito una serie di puzzle di media difficoltà al computer. Basandosi sul questionario e sui risultati ottenuti dal primo set di puzzle si è stabilito come si aspettavano di riuscire con un secondo set di puzzle. A questo punto i ricercatori hanno sottoposto ad una metà degli studenti una serie di puzzle più semplici rispetto al primo test e all'altra metà dei puzzle più complicati. Questo ha permesso loro di assicurarsi che alcuni studenti sarebbero andati oltre le loro previsioni e altri al di sotto. Dopo l'esercizio è stato chiesto ai partecipanti di compilare un nuovo questionario, riguardante il loro stato d'animo alla fine delle prove.
Secondo i risultati, gli studenti che si aspettavano di andare male effettivamente si sentivano peggio dopo aver fallito il test rispetto agli altri che, pur aspettandosi di andar bene, avevano sbagliato anche loro. Secondo i ricercatori, un'aspettativa negativa può esacerbare la sensazione di frustrazione che segue un mancato successo, e l'aspettativa è spesso determinata dall'atteggiamento con cui si affronta la vita. Secondo Brown è difficile per una persona che ha un carattere cupo riuscire a cambiare temperamento. Ma tentar non nuoce e forse cercare di ottenere il meglio dalla vita potrebbe essere la chiave per affrontare ogni sfida con un atteggiamento vincente? ricordandosi che in caso di sconfitta ci sono sempre cose come la cioccolata, che rendono tutto più bello.

Forse

Forse non siamo degni delle emozioni che proviamo, o forse non lo sono le persone per cui le proviamo.

Forse cerchiamo solo una luce che ci illumini da lontano, qualcosa che ci metta in vista, un faro, che guidi a noi.

O potremmo essere solo privi di speranza, perchè la poca che avevamo l'abbiamo persa indegnamente rincorrendo false realtà; allora potremmo ancora sopravvivere, perchè senza speranza rimaniamo solo noi, e se il nostro cuore lo conosciamo è anche l'unico dal quale non possiamo essere tradiri. Forse.

T.M.

giovedì 27 settembre 2007

L'istinto di farsi i fatti degli altri

Le soap opera piacciono a molti, come testimoniano gli ascolti in Italia e nel resto del mondo. Tutto merito di una sapiente sceneggiatura e una regia perfetta? Non soltanto. Sembra infatti che alla base della passione per innamoramenti, tradimenti e intrighi sentimentali altrui ci sia un primordiale istinto di sopravvivenza, come ha dimostrato una ricerca britannica che ha analizzato il fenomeno - tanto superficiale quanto antico - del pettegolezzo.
Dettagli? piccanti. Gli psicologi dell'Università di St Andrews (Scozia) e di Liverpool hanno consegnato a dieci volontari quattro testi da leggere e da riscrivere - dopo qualche minuto - in base ai loro ricordi. I testi così prodotti sono stati poi dati a un altro gruppo di "cavie del pettegolezzo" che li hanno a loro volta riscritti.
Il processo, ripetuto quattro volte, ha portato a una serie di brevi racconti che presentavano inevitabilmente molte lacune rispetto ai testi originali. Un certo tipo di infor
mazioni, però, non mancava mai: vicende di tradimenti, storie di infedeltà e intrighi di varia natura erano tra i dettagli mai tralasciati, ma anzi amplificati dal ricordo dei soggetti.
Spettegolo, ergo sum. «Gli esseri umani sono animali sociali e le vicende personali degli altri sono un aspetto saliente del contesto in cui viviamo» afferma Alex Mesoudi, uno dei r
icercatori coinvolti nella ricerca.
I legami che le persone costruiscono tra loro sono da sempre fondamentali per il nostro vivere comunitario ed essenziali alla nostra sopravvivenza "sociale".
L'intelligenza dei primati sarebbe quindi prima di tutto una risposta alle necessità del vivere in comunità: niente a che vedere con la capacità di usare arnesi o di trovare di che nutrirsi. Ma l'intelligenza sociale non è servita soltanto ai nostri avi: mai come oggi infatti sembra avere successo, nel lavoro e nelle relazioni interpersonali, proprio chi riesce a costruire attorno a sé una buona rete di conoscenze. Insomma, questa la tesi dei ricercatori inglesi, chi si fa anche i fatti altrui.

mercoledì 26 settembre 2007

Delivery




Madonna - American Life




Grida silenziose

Sapete cos'è un grido silenzioso? E' quello che ogniuno di noi fa dentro se stesso, quella forma di sfogo per la quale il nostro corpo sembra rimanere totalmene impassibile, mentre dentro esplodiamo, qualcosa si rompe, ma sembra che niente e nessuno se ne accorga dal di fuori. Mi ricorda molti momenti della mia vita, anche senza grida, ogni mio sentimento sembra riflettersi sulle persone quanto un muro è in grado di riflettere la mia immagine. Ombre, non esistono che ombre, solo scarne immagini di quello che proviamo, tutto il resto resta dentro di noi, e a nessuno interessa niente. Dentro di noi potrebbe esserci un nuovo big bang, ma nessuno è così interessato da scoprirlo, e le nostre grida silenziose continuano a sembrare singhiozzi, ed intanto la vita va avanti, con qualcosa in meno a cui pensare, e con un dolore in più, quello del nostro cuore infranto.

T.M.

martedì 25 settembre 2007

Irene Grandi - Non resisto





Libero

Se le mie ali si dispiegassero all'infinito
non abbraccerebbero
nemmeno una misera parte
dell'amore che provo.
Respirare
significa vivere nel suo cuore,
una gabbia d'amore senza sbarre,
dove i suoi occhi
sono la chiave della mia libertà,

per perdermi nel loro abisso
e vagare all'infinito
in una terra dove a saziarmi
vi sono i soli sentimenti che provo,

che duplico all'infinito
nello specchio dei miei baci.
Cerco di catturare un solo istante,
un unico momento,
per portarlo con me,
ma tutto viaggia troppo in fretta
e solo mi resta tra le mani
il profumo degli istanti scorsi tra le dita,
e persiste l'acre odore
dei frequenti addii.

Rimango silente
nella cella del suo cuore,
e per un istante odo un battito d'ali,
il mio,
a ricordarmi
che ancora posso far scorrere
ogni momento

fra le mie dita,
sulle ali dei ricordi,
viaggiando nel nostro amore,
e scoprendo,
ancora e ancora,
i suoi occhi nel mare che sorvolo
contento.

T.M.

lunedì 24 settembre 2007

Ken Follet: il seguito de "I pilastri della terra"

E' uscito in Intalia il 18 settembre 2007, in prima mondiale assoluta, il nuovo romanzo di Ken Follet.
Il nuovo romanzo del re dei bestseller si intitola “World without end” (Un mondo senza fine), ed è una sorta di seguito, ma ambientato due secoli dopo, del popolarissimo “I pilastri della terra”, del 1989, che raccontava il sogno di Tom di costruire una cattedrale nell’ Inghilterra medievale.
Nel suo sito (www.ken-follet.com) lo scrittore gallese racconta le titubanze nell’accingersi ad esaudire il desiderio di moltissimi lettori che da anni chiedavo un seguito a romanzo, ed i timori di non riuscire a trovare l’alchimia giusta per ripeterne il successo.
La storia ambientata a partire dal 1327, avrà come sfondo la terribile epidemia di este, che nel XIV secolo dimezzò la popolazione europea.
Diciotto anni dopo I Pilastri della Terra, dieci milioni di copie dopo il successo mondiale di quel libro così diverso dai temi e dalle atmosfere dei suoi tradizionali best-seller, il maestro del thriller ci riporta nell’antico villaggio immaginario di Kingsbridge. E ancora una volta è un’ambiziosa storia di fede e passione, guerra e potere, amore e militanza. Ancora una volta Follett abbandona i confortevoli percorsi che fin dagli anni Settanta lo hanno reso celebre nel mondo, quelli della spy-story e del thriller di guerra, per misurarsi con l’impresa di raccontare al suo pubblico l’epopea di un gruppo di uomini e donne sullo sfondo del Medioevo inglese ed europeo.

Geisha : sensualita' e seduzione

Geisha è l'unione di due kanji che significano "arte" e "persona": significa quindi "persona esperta nelle belle arti , nelle belle maniere".
La Geisha e' una professionista nell'arte di intrattenere ed allietare noiose cene d'affari e banchetti.
Una geisha coniuga spontaneità e raffinato artificio.
La bellezza della geisha e' insita nella sua padronanza della canzone, della musica , del ballo , dell'abbigliamento, della raffinata presenza in qualunque occasione le si presenti. La sua conversazione e' attenta e elegante.
Lo scopo di una geisha e' di arrivare a rappresentare la perfetta incarnazione dell'iki, canone estatico su cui si basa l'essenza dell'essere giapponese. Per noi occidentali potrebbe rappresentare la "grazia" intesa in senso ampio ed estetico.
L'Iki è il uno stile, un comportamento, l'essenza della seduzione che sceglie la via piu' difficile del mutamento , dell'adattabilita' dell'anima al proprio interlocutore.
Tutto cio porta la geisha al di la' della sua immancabile bellezza fisica : essa contiene in se' la propria arte.
La geisha studia la parte coinvolgendo tutto il suo essere : la modulazione del respiro, la silhouette, le aconciature, l'incedere.
Il suo fisico deve essere sottile e slanciato, il volto affilato, le sue guance, dal colore pallido come "il fiore di ciliegio" o "glaciali " cosi' da ricordare l'autunno.
La voce deve poter variare la tonalita' raccogliendo una gamma che spazia da dalla malinconia al brio.
Il trucco facciale e' particolare: la bocca va ridisegnata in modo da mostrare, col ritmo delle labbra, rilassatezza e tensione assieme.
Gli occhi devono assumere un'espressione che evoca la dolcezza lasciando intravvedere opportunamente punte di civetteria.
Deve calzare sandali con i piedi rigorosamente nudi , elemento fondamentale di seduzione, anche d'inverno, sovrastati da Kimono poco appariscenti , con colori delicati e intonati alla stagione.
Il colletto del kimono deve lasciare scoperta la nuca affinche' appaia la seduzione di una breve apertura sull'intimita' del corpo. Il " komata" e' una bella linea sottile sulla parte alta posteriore del collo che viene spesso truccata per rispecchiare la figura della zona genitale ; cio' significa per la geisha "l'aspirazione alla perfezione della bellezza erotica unita all'arte".
I capelli normalmente lisci e di colore "nero lucente e profondo possono essere acconciati secondo un adeguato canone estetico (es . " a foglia di gingko", "shimada ", …).
La donna che sceglie di intraprendere questa professione deve applicarsi ad anni di studio e disciplina.
Per perfezionare le tecniche e sostenere i notevoli costi di abbigliamento (un kimono elegante puo' raggiungere i 15-20.000euro) , il trucco, la cura del corpo e della cultura necessitano di molto denaro. L'unica via quindi e' affidarsi come tradizione ad un facoltoso sponsor (okiya o danna-san) .
In cambio del sostegno finanziario l'okiya ottiene particolare attenzioni e dedizione.
La geisha ha sempre rappresentato l'aristocrazia del mizu shouba e non e' da considerarsi una prostituta.
Se fornisce prestazioni sessuali, lo fa a sua discrezione o come parte di una relazione duratura. Il suo lavoro è vendere un sogno - fatto di sontuosità, romanticismo, esclusività - ai più ricchi e potenti uomini del Giappone: politici, uomini d'affari e yakuza.
Molte geisha raggiunta una certa età sono state spose di uomini facoltosi e di alto livello sociale.
Sin dall'antichita' , diventare geisha non comprendeva l'insegnamento delle arti amatorie; anzi, dovendo arrivare vergini al mizu age, era loro prescritto di stare il più lontano possibile da qualsiasi contatto di tipo sessuale.
Era un modo diverso di essere donna.
La geisha era la donna per eccellenza, un gioiello, una cosa rara da ammirare e apprezzare.
Una figura ben distinta dalla geisha è quella della "maiko" ("danzatrice"), giovanissima che studia per divenire geisha. Essa è ben riconoscibile dal kimono molto più colorato, con maniche e obi allungato.
Anche le maiko sono richiestissime sul lavoro, poiché la loro giovinezza e candore compensano la mancanza di quell'esperienza che soltanto le geisha più affermate possiedono.
La cerimonia della rotazione del collare (erikae) segna il cambiamento, l'evoluzione da maiko a geisha.

T.M.

Madonna - Paradise Not For Me




venerdì 21 settembre 2007

I capelli: curosità e tendenze

I nostri capelli:
- 500 i capelli per centimetro quadrato.
- 1,5 cm di crescita media al mese.
- 6 anni è la vita media di un capello.
- 30 sono i capelli che perdiamo mediamente ogni giorno.
- 70 giorni invece passano tra la morte di un capello e la sua caduta.
La cura dei capelli:
Come tutto il resto del nostro corpo, anche i capelli risentono di un regime alimentare sbagliato, come della mancanza di attività fisica e ancor di più dello stress. Tanto che quest'ultimo può addirittura causare improvvise cadute localizzate in qualsiasi parte del cuoio capelluto.
Alimentazione:

Segui una dieta sana ed equilibrata

Preferisci alimenti ricchi di vitamina A e B, silicio, proteine, ferro, calcio

Cura

Spazzolali quotidianamente per eliminare polvere e sporcizia

Lavali in media due volte alla settimana, avendo cura di bagnarli con acqua tiepida prima di fare lo shampoo, massaggiare energicamente il cuoio capelluto e risciacquarli sempre due volte con acqua pulita

Meglio non pettinarli quando sono umidi, poiché in questo stato sono molto più fragili e delicati; usa le dita o un pettine di legno a denti larghi per evitare nodi

Balsami e prodotti specifici proteggono i capelli rovinati durante l'asciugatura e l'acconciatura

Mantieni pettini e spazzole regolarmente puliti


Nemici e alleati: Avere capelli lucidi e folti è il desiderio di molte persone, ma molto spesso tendiamo a dimenticare che i capelli sono una "cosa" viva e che spesso sono la "cartina tornasole" della nostra salute.
I nemici dei nostri capelli

Lo stress è uno dei peggiori nemici dei nostri capelli. Il nostro organismo reagisce, infatti, producendo ormoni androgeni attraverso le ghiandole surrenali.

L'uso frequente dello shampoo può sfibrare i capelli: per questo bisogna scegliere shampoo delicati e specifici per il nostro tipo di capelli.

Utilizzare la spazzola con troppa forza e troppo a lungo rischia di spezzare o strappare i capelli.

La combinazione di sole e acqua di mare secca il cuoio capelluto e lo rende meno protetto. Al mare ed in piscina vi consigliamo di utilizzare sempre oli protettivi.

Gli alleati dei nostri capelli

L'alimentazione svolge un ruolo molto importante per la salute dei capelli. Vitamine, ferro, aminoacidi e sali minerali sono elementi fondamentali per la bellezza dei nostri capelli.

Un'attività fisica costante giova alla salute dei capelli. Attraverso il sudore infatti si eliminano le tossine che ostacolano l'attività delle radici.

L'acqua di mare ha un effetto positivo per chi ha i capelli grassi e contribuisce a dare alla capigliatura un aspetto più vaporoso.

Ti ricordiamo che il ciclo del capello è molto lento e per questo qualsiasi trattamento anticaduta richiede molto tempo prima che si possano ottenere risultati visibili.


T.M.

Senso di colpa

Prima di esaminare il senso di colpa alla luce del Well-being, passiamo in rassegna le teorie più convincenti.
Secondo Mowrer sarebbe collegato a modi comportamentali vietati.
Secondo un'altra teoria deriverebbe dallo squilibrio tra il proprio benessere e la percezione della sofferenza altrui (tipico il caso di chi sopravvive a un incidente stradale nel quale è invece perita una persona cara).
Un'ulteriore teoria a carattere "sociale" usa il termine "autodiretto" per indicare il senso di colpa che nasce dalla differenza esistente fra un'immagine ideale di sé e l'immagine che si percepisce concretamente. Il senso di colpa nascerebbe cioè dal "non essere all'altezza" e troverebbe terreno fertile in una personalità fortemente autocritica.
Qualunque sia la teoria che si preferisce, è possibile "scavalcarla", comprendendo che il senso di colpa nasce sempre da un'errata valutazione della realtà circostante.
Secondo una visione tradizionale, ma molto discutibile, un'educazione equilibrata (famiglia, scuola ecc.) consentirebbe alle persone di trovare un soddisfacente equilibrio tra capacità di sentirsi in colpa e amore per sé stessi.
In realtà questa visione è la causa principale degli effetti negativi (e a volte devastanti) del senso di colpa. Cosa vuol dire soddisfacente equilibrio? Il termine sa molto di compromesso e come tale rivela comunque una dose di negatività.
Per il Well-being il senso di colpa non è mai motivato positivamente ed è semplicemente frutto di una cattiva comprensione del mondo e della strada che serve per arrivare alla felicità. Infatti considerando le quattro regole.

-Non pretendere che il mondo si adatti a te
-Se fai sempre gli stessi errori non migliorerai mai
-Per migliorare la tua vita devi essere disposto a cambiare

-Autostima, forza di volontà e autosufficienza sono i pilastri della felicità

Si comprende facilmente che nulla è più vero del vecchio proverbio che dice che è inutile piangere sul latte versato.
Infatti se analizziamo le varie teorie principali del senso di colpa scopriamo che:
a) è assurdo provare senso di colpa perché "facciamo qualcosa di vietato". Il soggetto che "cede" e fa qualcosa che lui stesso vede come "vietato" (se è vietato dalla collettività, ma per lui è un diritto non c'è senso di colpa) è in genere un soggetto privo o con scarsa forza di volontà anevrotica. Il senso di colpa nasce dalla scarsa capacità di autocontrollo.
b) è assurdo sentirsi in colpa per le sofferenze degli altri. In qualche parte del mondo in ogni istante c'è qualcuno che soffre (come del resto qualcuno che gioisce); se il senso di colpa fosse giustificato, la nostra vita scorrerebbe nella più assoluta tristezza.
c) è assurdo sentirsi in colpa perché l'immagine di noi non è abbastanza vicina a quella ideale. L'immagine ideale può essere creata da noi stessi, dai nostri genitori, dai nostri superiori ecc. Chiunque sia l'artefice dell'immagine ideale, se si ha:
1) una buona autostima
2) si è disposti a migliorare la propria vita, cambiando qualcosa
3) se si vuole evitare di rifare sempre gli stessi errori
il senso di colpa viene sgretolato. Infatti con una buona autostima siamo in grado di giudicare se l'immagine ideale ha un senso o è troppo rigida. Con i punti 2) e 3), appurato che possiamo giustamente migliorare, anziché "piangere sul latte versato" impieghiamo le nostre energie per far tesoro del nostro comportamento non ottimale e per migliorarlo alla prossima occasione. Punirci è solo un gesto stupido, di un immobilismo estremo, di nessuna utilità per il futuro. In questo caso il senso di colpa è immotivato quanto l'immobilismo di chi scusa sempre i propri errori (buonismo), ripetendoli all'infinito. L'unico comportamento intelligente è rimboccarsi le maniche e migliorare, trovando gioia e soddisfazione in ogni piccolo infinitesimo passo in avanti.
Notiamo quindi come nel Well-being molti concetti penalizzanti ("senso di colpa", "senza sofferenza non c'è dignità" ecc.) siano automaticamente eliminati dalle regole che servono alla soluzione spontanea dei problemi quotidiani.
Il senso di colpa punitivo - I più attenti avranno notato che resta da esaminare ancora il senso di colpa più comprensibile, quello punitivo: mi sento in colpa perché per causa mia altri soffrono. Non si tratta dunque di una conseguanza di un gesto immorale (che magari non ha causato danni ad altri), per simpatia con il dolore altrui, per mancanza di autostima ecc.: abbiamo sbagliato e con il senso di colpa ci puniamo per il danno arrecato.
Anche in questo caso però la persona equilibrata investe le sue energie per riparare al danno che ha fatto e, se il danno è irreparabile, anziché punirsi senza costrutto, cerca di impiegare le sue forze per migliorare sé stesso e la condizione di coloro che ha fatto soffrire. Se con l'auto ho ucciso un bambino perché guidavo ubriaco, posso aiutare la famiglia del piccolo, posso darmi da fare per uscire dal tunnel dell'alcol e perché altri non ripetano il mio stesso errore: avrò imparato dai miei errori e avrò fatto qualcosa di molto più utile che non buttarmi sotto a un treno per il senso di colpa (cosa risolvo?).

Fantasia in blu


T.M.

giovedì 20 settembre 2007

Ficus Ginseng

nome botanico:ficus ginseng
famiglia:moraceae
breve descrizione: spettacolare bonsai dal tronco molto grosso e sinuoso e dalla corteccia piuttosto chiara; presenta foglie semplici e lineari. La base del tronco negli esemplari anziani è molto ricca di radici contorte, altre radici invece, partono dai rami ed arrivano a terra creando un effetto molto suggestivo.
durata: perenne
periodo di fioritura:le infiorescenze sono poco ornamentali e difficilmente si presentano nella coltivazione bonsai.
area di origine:fasce tropicali o subtropicali
clima:tropicale
uso:pianta d'appartamento che durante la bella stagione può essere esposta in esterni.
esposizione e luminosità:Tenere in casa in autunno-inverno, con l'arrivo dei primi caldi, se possibile, spostare in ambiente esterno con un'esposizione alla mezz'ombra. la luce del sole diretta ne stimola la crescita. E' importante che il vaso non si surriscaldi, infatti, si rischia di danneggiare l'apparato radicale.
temperatura:sopporta bene il caldo, non scendere sotto i 10°C e non sottoporre a sbalzi di temperatura o correnti d'aria fredda.
substrato: utilizzare del terricico per bonsai, oppure unmiscuglio di terriccio universale e sabiba per ottimizzare il drenaggio.
irrigazione: mantenere il substrato solo leggermente umido durante la bella stagione, regolarsi anche tenendo conto del tipo di clima: quando è eccessivamente secco il fabbisogno idrico della pianta aumenta, quando è molto umido viceversa. Per aumentare l'umidità ambientale è possibile disporre il Bonsai su un vassoio contenente argilla espansa mantenendola sempre coperta da un sottile strato d’acqua. Così facendo, oltre a fornire una riserva supplementare di acqua per le radici, genererete uno strato di aria più umida intorno al Bonsai.
concimazione: utilizzare un substrato già molto ricco di sostanza organica, oppure, utilizzare i fertilizzanti per i bonsai seguendo le dosi indicate sul prodotto. La concimazione si interrompe solo nei due mesi più freddi.
rinvaso:rinvasare in primavera riducendo alla metà l'apparato radicale e prestando attenzione, durante l'operazione a non danneggiare il pane di terra intorno al tronco.
potatura: seguire le cure per il mantenimento dei bonsai. In primavera si può intervenire con la certezza di stimolare la ripresa vegetativa. Si consiglia di medicare i tagli con del cicatrizzante, altrimenti, le ferite tendono ad assumere un aspetto anti estetico. La scelta delle branche da potare dipende dalla forma del bonsai, sicuramente vanno eliminati i rami che si sviluppano in verticale, contrapposti o troppo vicini. Per ridurre la grandezza delle foglie è fondamentale defogliare l'esemplare utilizzando una forbice ben affilata, in questo modo la pianta produrrà nuove piccole foglioline; durante questa operazione è molto importante lasciare almeno una foglia all'apice di ogni ramo, che verrà eliminata soltanto quando saranno comparse le piccole foglioline nuove.
avversità: Seppur sia una pianta rustica, può essere soggetta a tipi diversi di funghi e parassiti.
Una buona prevenzione per gli esemplari coltivati in ambienti interni è legata ad un corretto allevamento
piccoli consigli:se questa pianta viene lasciata ad una crescita libera, magari nelle zone dove può vivere all'aperto, può diventare anche molto grande.
storia:Il ficus ginseng è così chiamato perchè con le sue forme mostra variegate figure: uccelli, mostri, ginseng ecc
ambiente: In un habitat ideale i Ficus si sviluppano in maniera esorbitante e producono dei frutti simili a fichi in miniatura. Tutti i Ficus sono indicati per umidificare gli ambienti chiusi e sono considerati validi purificatori dell'aria, in particolare, il Ficus è anche una buona consumatrice di formaldeidce (12 microgrammi/ora). Questa sostanza nociva è prodotta dal fumo di sigaretta, dal gas dei fornelli, dai sacchetti di plastica, dagli abiti di tintoria, da smalti e vernici, stoffe, tendaggi.
medicina: dalle ferite in tutta la pianta fuoriesce il latice, pertanto, utilizzare dei guanti.
letteratura e mitologia:Secondo il culto indiano, il ficus che cresce attorno alle case, assicura la massima sicurezza, garantendone la protezione da parte degli Dei.
arte:i ficus ginseng sono delle sculture create dalla natura, coltivarli è proprio un'arte.

Famiglia Van de Kamp - Una nuova casa



Sad Lisa - Cat Stevens




T.M.

Cade un meteorite in Peru', si diffonde una misteriosa epidemia

Gli abitanti del villaggio Carancas, nella regione peruviana di Puno, prossima al confine con la Bolivia e vicina al lago Titicaca, sono terrorizzati dal diffondersi di un improvviso malessere che ha colpito molti di loro dopo che nella loro zona si è verificata la caduta di un meteorite. Intorno al mezzogiorno di domenica scorsa, la gente ha udito un'esplosione e visto una "palla di fuoco" (secondo alcuni si trattava di un aereo) precipitare a terra in uno dei loro campi, sulle Ande nella regione di Desaguadero. Il giorno dopo, gran parte degli abitanti sono stati colpiti da forti mal di testa e conati di vomito, dopo aver avvertito uno "strano odore" diffondersi nell'aria, secondo quanto riferisce l'ufficiale sanitario locale Jorge Lopez, intervistato dalla radio peruviana RPP. Anche sette agenti di polizia inviati sul posto a investigare sono stati colpiti dallo stesso malessere e hanno dovuto essere ricoverati in ospedale sotto la tenda a ossigeno. Nella zona sono state inviate squadre di ricerca ed esperti. L'oggetto precipitato al suolo ha aperto un cratere largo una trentina di metri e profondo sei, secondo il funzionario locale Marco Limache. "Dal cratere è uscita acqua bollente e si sono sparse all'intorno ceneri e particelle di roccia. La gente del posto è molto spaventata", ha aggiunto. Le analisi effettuate dal geologo, non hanno rilevato nè radioattività, nè presenza di gas tossici o altre sostanze in grado di essere nocivi per la salute delle persone, ma l'ipotesi avanzata da alcuni studiosi, che attribuirebbero il diffondersi di questo malessere ad una psicosi collettiva, sarebbe da scartare poichè anche gli animali della zona sono stati colpiti da sintomi anomali. è stato segnalato che con l'aiuto del comune di Desaguadero, l'acqua sarebbe stata vuotata dal cratere per stabilire il formato esatto del foro causato dal meteorite.




mercoledì 19 settembre 2007

Et pourtant




T.M.

Caos calmo

Spaesati, ci lasciamo avvolgere dal caos, dalle parole, dalle persone, tutto quello che ci circonda comincia ad esistere in una nuova luce, e possiamo convincerci che non sia dolore, ma nella notra calma si nasconde l'incomprensione di ciò che è accaduto. Quando qualcuno muore, quando una persona veramente importante per noi sparisce, allora tutto viene rivalutato, ma questo può essere fatto in silenzio, senza clamore, senza struggimento, raccogliamo i movimenti di chi ci sta intorno e ricomponiamo una vita che pensavamo di conoscere, ma che solo ora riusciamo a capire.
Il dolore molto spesso è silenzioso, e se la voce della gente è pronta a contrastare questo silenzio allora sono loro infinitamente meno degni di noi a provare tale sentimento, o a credere di provarlo, quando ci scrutano dall'alto in basso, e sanno solo giudicare.
Un fiore sboccia in silenzio, e come tale deve fare un'anima ferita, che riscopre la luce del giorno, piano piano, raccogliendo ogni raggio per tesserne un risveglio che non sia fatto di angosce, ma di comprensione.
Il libro di Sando Veronesi è un libro che parla al cuore, anche se non sembra, e pone domande dove nemmeno ce ne rendiamo conto. E' un lungo dialogo con noi stessi per fare emergere non solo noi stessi ma anche gli altri dal fondo oscuro della nostra mente.

T.M.

Munich

Non saprei dire cosa ho provato alla fine, se rabbia, sollievo, o semplicemente angoscia, quella che mi ha pervaso per tutta la durata del film.
Premetto che non ho mai prestato molta attenzione alla storia trattata prima di vederla in questo lungometraggio, ma devo ammettere che mi ha veramente scosso, e non solo per il racconto in se, quanto per la potenza delle immagini con cui è raccontato, con i colori vividi e brillanti di un ricordo come se fossimo noi stessi a viverlo. E' una sensazione strana, spaventosa ed eccitante allo stesso tempo, sentirsi catapultati in un mondo fatto di violenza dove tutto appare fin troppo vero, a partire dai fatti.
Spilberg, a parer mio, ha colto nel segno più che in altre occasioni nell'intento di scuotere gli animi degli spettatori, ci proietta in un'altra dimensione, stravolgendo il senso del bene e del male, e costringendoci a vedere nello squarcio della vita, attraverso cui osservare la realtà, così com'è, e non come si crede che sia, per capire come a volte bisogna fare i conti solamente con noi stessi per capire se ciò che stiamo facendo è veramente la cosa più giusta da fare.
Voto con un 8, per le emozioni che mi ha fatto provare, e per quelle che ancora mi muovono dentro.
T.M.

Essere

E’ perdersi in un bosco senza alberi ;
affogare in una spiaggia
con la bassa marea .
Credere di volare
innalzando i nostri desideri .
E’ correre ,
più veloce ,
non toccare neppure la terra .
Vibrare ,
alla scossa dei nostri pensieri .
E’ osservare ,
sempre ,
e accorgersi del nulla .
Camminare nella notte ,
guidati da una luce che vediamo solo noi .
Correre in un prato , a piedi nudi
e sorridere .
Cavalcare l’aria ,
lasciandosi trascinare .
Guardare una stella
e accorgersi che è l’unica a brillare .
Scalare una montagna
per capire quant’è grande la fatica
di vivere .
La gioia
d’essere qui .

T.M.

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