mercoledì 19 settembre 2007

Munich

Non saprei dire cosa ho provato alla fine, se rabbia, sollievo, o semplicemente angoscia, quella che mi ha pervaso per tutta la durata del film.
Premetto che non ho mai prestato molta attenzione alla storia trattata prima di vederla in questo lungometraggio, ma devo ammettere che mi ha veramente scosso, e non solo per il racconto in se, quanto per la potenza delle immagini con cui è raccontato, con i colori vividi e brillanti di un ricordo come se fossimo noi stessi a viverlo. E' una sensazione strana, spaventosa ed eccitante allo stesso tempo, sentirsi catapultati in un mondo fatto di violenza dove tutto appare fin troppo vero, a partire dai fatti.
Spilberg, a parer mio, ha colto nel segno più che in altre occasioni nell'intento di scuotere gli animi degli spettatori, ci proietta in un'altra dimensione, stravolgendo il senso del bene e del male, e costringendoci a vedere nello squarcio della vita, attraverso cui osservare la realtà, così com'è, e non come si crede che sia, per capire come a volte bisogna fare i conti solamente con noi stessi per capire se ciò che stiamo facendo è veramente la cosa più giusta da fare.
Voto con un 8, per le emozioni che mi ha fatto provare, e per quelle che ancora mi muovono dentro.
T.M.

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