venerdì 7 gennaio 2011

L'ombra del dubbio

Non c'è dubbio che questo sia l'ennesimo capolavoro di Hitchcock. Lui stesso lo definisce il suo film preferito, anche se io al riguardo direi che il regista ne ha fatti di molto più accurati. C'è da dire però che l'idea di fondo è davvero azzeccata, perchè se l'intendo di Hitchcock è sempre stato quello di portare l'impossibile nel quotidiano, in quanto assolutamente POSSIBILE, questo lo dimostra più di ogni altro film.
La serenità di una tranquilla famiglia dove all'interno della stessa si aggira lo spettro del dubbio, della possibilità che niente sia come sembra, che chiunque può essere ciò che non immagineremmo mai, e magari qualcuno di cui non sospetteremmo minimamente. Detta così sembra l'assurda storia di un assassino "familiare", ma è proprio l'Ombra di questo dubbio che serpeggia all'interno della casa che rende tutto tremendamente critico, tremendamente instabile e soprattutto terribile.
Un film assolutamente consigliato a cui darei sicuramente un 8.5 .

T.M.

Sabbie mobili

Quando ti muovi a stento nelle stanze della tua vita, ad ogni passo ti guardi attorno per paura d'inciampare in vecchi ricordi; quando cammini e il freddo risale dai tuoi piedi nudi e ti fa rabbrividire il pensiero di variare il sentiero che hai intrapreso. E' come camminare nella nebbia, avvolti da un sottile strato di incertezza, l'unica in grado di darti un brivido di curiosità, l'unica in grado di congelarti il cuore quando ti trovi in un vicolo cieco, accerchiato dai dubbi e dal terrore di sbagliare.
Non riconosci più il limite della tranquilla certezza e quello dell'angosciosa routine che può divorarti; e poi ti rendi conto che è lo stesso, e ci stai costantemente dentro, inerme, come immerso nelle sabbie mobili, e non sai più cosa devi fare, se muoverti oppure aspettare, immobile, che qualcuno ti salvi.
I tuoi occhi si riempiono di lacrime, ma nessuno è in grado di vederli, perchè mentre sprofondi cogli un'assurda certezza, che non hai mai smesso di muoverti, di affannarti per liberarti da tutto questo, eppure ogni tentativo è stato vano, e mentre cercavi di tendere la mano sei stato risucchiato, sempre di più, da un vortice indifferente che ti ha impedito di gridare riempiendoti la bocca di ignobili silenzi.
Mentre i tuoi occhi annaspano nel buio in cerca di un appiglio ti rendi conto che la terra è ancora sotto ai tuoi piedi, ed è tutto il resto che ti avvolge, ti avvinghia, nell'ineluttabile vuoto che ha reso una folla cieca di sentimenti.

T.M.

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