domenica 8 giugno 2014

Le età di Lulù - Almudena Grandes

Abbastanza difficile esprimere l'impressione che mi ha dato leggere questo romanzo. Iniziato con grandi aspettative, soprattutto notando immediatamente una scrittura fluida, quasi perfetta, coinvolgente e ritmata, proprio come una musica di fondo che accompagna tutto il romanzo; poi però sono incappato in un paio di momenti in cui il tutto sembrava vacillare verso l'assurdo, lo schema sembrava essersi rotto e la trama pareva assumere i tratti di un puzzle insensato creato solo per mettere insieme un'immagine di lussuria sorretta da una buona scrittura. Devo ammettere però che con il terzo atto del libro sono arrivato a capire la meccanica del tutto, e mi sono fatto piacevolmente travolgere dalle ultime ottanta pagine, dove finalmente si ritorna a prendere confidenza con i personaggi, che si erano persi in mezzo alla strada, un po' come capita davvero nelle loro vicende. 
Complessivamente posso dire che è un romanzo aggraziato, equilibrato, che va preso forse a piccole dosi e non con una lettura impetuosa come io invece l'ho affrontato, con la smania di capire la logica dell'intreccio e dei continui salti temporali. Bisogna farsi guidare delicatamente dalla sua trama, scoprendola un po' per volta, assimilandola, senza sforzarsi di capirla, e apprezzando la fine, nella sua semplicità, come un "puro" esempio d'amore, un sentimento che va oltre i confini, qualunque confine, e ti travolge lasciandoti intontito, a volte per giorni, a volte per anni, e a volte per sempre, facendoti dubitare di chi sei, ma facendoti sempre ritrovare negli occhi dell'altro. 
Non fatevi sconvolgere dal tema trattato, non spaventatevi dalle parole utilizzate, questo libro va oltre la volgarità, perchè infatti dimostra la naturalezza degli istinti umani, e li racconta con la loro forma sinuosa, accattivante, scandalosa e a volte violenta, ma li racconta per mostrare l'altra faccia dell'amore, quello che a volte lega inconsapevolmente due persone. 
Voto con un bel 8.5, ma ammetto che meriterebbe una seconda lettura.

T.M.

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