giovedì 14 febbraio 2013

Renzo Rubino - Il postino (amami uomo) - Sanremo 2013 - (Videoclip)


RENZO RUBINO
“Poppins”

Non deve più mascherarsi da “famoso” pianista londinese per suonare nel festival di musicisti di strada organizzato dal padre, che lo voleva avvocato. Non deve più fingere di essere il gruppo spalla di Al Bano per esibirsi prima di un suo concerto. Oggi Renzo Rubino è un talento riconosciuto della nuova canzone d'autore. Ha vinto Musicultura 2011 grazie al gradimento della gente (“Bignè” è stata la canzone più votata dagli ascoltatori di Radio 1 Rai) e ha conquistato la stima di tanti musicisti, fra cui il grande trombettista jazz Fabrizio Bosso (che ha suonato nel suo primo Ep “Farfavole”), Antonella Ruggiero che l'ha invitato ad aprire un suo concerto e Marcello Faneschi (arrangiatore, direttore d'orchestra e amico inseparabile di Domenico Modugno) che ha scritto la linea d'archi del singolo “Il postino (amami uomo)” con cui Rubino ha superato le selezioni di Area Sanremo, guadagnandosi un posto fra i magnifici otto giovani del Festival di Sanremo 2013.

Il 24enne cantautore pugliese (che ama definirsi un “canta-musica-attore” perché ha fatto anche studi approfonditi di teatro e danza) si fa apprezzare per l'originalità, la maturità, e l'ironia dei testi uniti a una ricerca sonora raffinata e mai banale, che sottolinea il suo timbro vocale potente (che in certi brani sa essere anche evocativo ed emotivo) con una melodia d'impronta classica e dal gusto talmente retrò da risultare moderno.

Renzo Rubino è fra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo con “Il postino (amami uomo)”, il singolo che lancia il primo album “Poppins” in uscita il 14 febbraio su etichetta Atlantic/Warner Music. Il disco è prodotto da Andrea Rodini (vincitore delle prime due edizioni di “X Factor” come vocal coach della squadra di Morgan) che è co-autore di tutti i testi tranne la cover “Milioni di scintille” di Domenico Modugno.

«Per provare a definire il mio mondo musicale - spiega Rubino – ho pensato alla valigia di Mary Poppins. Il mio disco è quella valigia: un contenitore di tante idee, emozioni, ricordi, storie vere. Le dodici tracce del cd “Poppins” sono canzoni differenti unite dalla comune idea di giocare, divertirsi e soprattutto emozionare me stesso per riuscire a emozionare chi ascolta».
Trae ispirazione da una storia vera il singolo sanremese “Il postino (amami uomo)”, che affronta un tema di strettissima attualità con maturità, ironia e leggerezza. «Canto l'amore fra due uomini, ma potevano essere due donne o una coppia eterosessuale. Il senso sarebbe lo stesso: l'amore non ha volto... è amore. La mia canzone non esprime giudizi: vuole semplicemente narrare una meravigliosa vicenda sentimentale. Ogni persona ha un proprio obiettivo primario: per alcuni è la famiglia, per altri il lavoro, o altro ancora. Per il protagonista di questo brano la priorità massima è l'amore: molla famiglia, casa e lavoro per inseguire il suo essere e vivere senza compromessi».

L'arrangiamento del singolo “Il postino (amami uomo)” traccia il percorso musicale dell'intero album “Poppins”, caratterizzato anche da cambi di ritmo all'interno delle singole canzoni. Qui si spazia da accenti pop a impronte classiche: chitarra-basso-batteria interagiscono con gli archi e il pianoforte di Rubino, con gli interventi del tenore Matteo Falcier a sottolineare la sua interpretazione.

«Io amo la musica classica e l'eleganza degli archi. È un piacere assoluto cantare questo brano a Sanremo con un'intera orchestra di straordinari musicisti a mia disposizione. È una canzone con tanta ironia: mi fa pensare a “Silvano” di Enzo Jannacci, uno dei miei autori preferiti».
Gli archi impreziosiscono quasi tutte le tracce di “Poppins”, fino alla finale “L'altalena blu” dove la passione di Rubino per il mondo classico prende forma compiuta nella melodia che si regge esclusivamente su pianoforte, arpa, vibrafono e quartetto di archi. Se il singolo “Il postino (amami uomo)” è l'esempio dei frequenti cambi di ritmo che animano il disco, la canzone “Bignè” («Spiega che piccoli gesti quotidiani possono essere determinanti per rivoluzionare la propria vita») ha un arrangiamento che illustra la forte dinamica di tutto l'album. Mondi sonori paralleli convivono armoniosamente in una galassia musicale dove trovano spazio la suggestiva tromba di Fabrizio Bosso in “Milioni di scintille”, l'impronta blues del brano “Il tempo del rock”, il pop elettrico di “Paghi al kg” («La musica è allo stesso tempo bellezza e piacevole “condanna” del mio essere»), l'intreccio di archi e percussioni dell'onirica “L'ape il toro e la vecchia” («È una sorta autoanalisi di un sogno che ho fatto realmente») e la melodia stile anni Trenta di “Lulù”.

Ironia a fior di pelle in “Zoom” («Dopo il naufragio della Costa Concordia è aumentato il turismo sull'Isola del Giglio. È il fascino macabro del disastro: manca solo una agenzia di viaggi organizzati nei luoghi delle catastrofi») e nel brano “Pop”, che sfida l'ascoltatore a riconoscere tutte le frasi di canzoni famose che compongono il testo. Tutto parte dall'imperativo categorico di molti discografici: “devi fare una canzone pop!”. E dalla domanda che assilla Rubino e altri suoi colleghi: “ma che cazzo è sto pop?”.

«È un divertente gioco di citazioni che non intende criticare nessuno. Ho cercato il significato di “canzone pop” su vari dizionari, ma non ho trovato nessuna definizione soddisfacente. Per me la bellezza è pop, quindi “Nessun dorma”, “La dolce vita” e “La Gioconda” sono pop, come Jeff Buckley e Tom Waits».
Indicata la formula per individuare una canzone pop, Rubino spiega la sua visione riguardo “Il tempo del rock”. «Per essere rock non bisogna spaccare la chitarra sul palco o avere uno stile di vita disordinato. Essere rock significa vivere fuori dagli schemi: la pennichella pomeridiana è rock, perché non la fa più nessuno».

Emozioni e ricordi familiari nelle prime tracce del cd “Poppins”. La nonna materna ha ispirato “Balletto telefonico”: «Due amanti uniti dalla passione per il ballo coltivano la loro relazione telefonicamente perché hanno rare occasioni per incontrarsi». Al nonno paterno è dedicata “Lulù”: «La prodigiosa forza dell'amore. Mio nonno soffre del morbo di Alzheimer: non riconosce nessuno e non ha più memoria... Ricorda solo mia nonna».

L'amore è il fulcro anche della pasoliniana “Eri bellissima” («Disperazione confusione e rabbia per una relazione finita vengono mitigati dalla consapevolezza che si trattava di un rapporto senza un valore autentico») e della cover “Milioni di scintille” di Domenico Modugno sulla forza di un “si” per dare vita a una nuova storia sentimentale. «Mi ha impressionato la vitalità del modo di cantare di Modugno: da lui ho imparato a interpretare ogni canzone come se fosse la prima, l'ultima, l'unica».

L'album “Poppins” si chiude con “L'altalena blu” sull'importanza della memoria. «Mi commuovo ogni volta che la canto. È un inno alla nostalgia: un sentimento che mi piace rappresentare in musica, perché avere nostalgia significa ricordare emozioni importanti, essenziali e belle». 

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