venerdì 7 settembre 2007

Progetti di luce 2007

concorso di design

consegna entro il 15/09/07

Le riviste Flare e Illuminotecnica presentano la nuova edizione del concorso internazionale di design PROGETTI DI LUCE.

Materiali e tecnologie innovative per illuminare: questa la headline della nuova edizione del concorso che si rivolge ai giovani designer, ai professionisti e agli studenti delle scuole di design, italiani ed europei in genere, chiamati a progettare apparecchi di illuminazione ponendo particolare attenzione all’uso di tecnologie e materiali innovativi.

I designer avranno l’opportunità di presentare le loro idee ai produttori di apparecchi di illuminazione sia per interni che per esterni, agli studi di architettura, indicando nel contempo una nuova direzione di mercato al mondo dell’illuminazione e del progettista.

Ampia diffusione verrà riservata all’evento, attraverso le riviste edite dal nostro gruppo editoriale Editrice Habitat e Maggioli, alle interviste ai designer vincitori, all’organizzazione di mostre ed eventi per presentare i progetti e favorire l’incontro tra designer e aziende, alla promozione attraverso il sito www.progettidiluce.com

Il concorso richiede la realizzazione di progetti di apparecchi o soluzioni illuminanti, da interni ed esterni, che rispondano ai requisiti richiesti dai briefing degli sponsor proponendo al contempo elementi di innovazione tecnologica e di materiali.

L'iscrizione è gratuita e avviene automaticamente presentando gli elaborati.

Bando disponibile sul sito: www.progettidiluce.com


Atmosfera di luce il tema proposto per l'edizione 2006

Il tema proposto l'anno scorso richiedeva ai designers di progettare apparecchi illuminanti per interni e per esterni, in grado di creare atmosfera sia attraverso il design, sia attraverso un utilizzo da protagonista delle fonti luminose a disposizione: dalla classica lampadina ad incandescenza, alle fluorescenti, all’alogena, al neon, al led, alle fibre ottiche, etc... La luce, quindi, come espressione non solo per arredare o illuminare, ma ottenere "un’atmosfera di luce", in grado di emozionare, grazie ad un convincente utilizzo di materiali, forma e fonte luminosa.

Progetto vincitore del 1° premio 'sezione professionisti' del concorso PROGETTO DI LUCE 2006







Descrizione del progetto:

Il valore di Namib, un sistema illuminante per spazi pubblici interni o esterni risiede nei benifici dati dalla sua forma organica ma semplice. Un qualche cosa di diverso ma piacevole, che suscita la curiosità. Inoltre ricorda i filari di alberi che delimitano un viale.

Progetto vincitore del 1°premio 'sezione studenti' del concorso PROGETTO DI LUCE 2006
















Descrizione del progetto:

Lucciola nasce da varie riflessioni sull'uso del fotovoltaico e sulla riduzione dei consumi energetici nelle unità abitative o nei centri di ritrovo collettivi, temi oggi più che mai di grande attualità. Si tratta di una lampada ad energia solare, indicata, grazie al suo aspetto minimale ed elegante, sia per un impiego in interni che in discobar o locali di tendenza all'aperto. Durante il giorno assorbe energia, immagazzinando corrente nelle batterie ricaricabili integrate; quindi di notte sfrutta, per illuminare, l'energia accumulata. Può comunque essere collegata via filo alla corrente tradizionale.Il progetto ruota attorno al concetto di deformabilità della struttura, consentita, in primo luogo, dall'impiego di un modulo fotovoltaico flessibile (capace di sopportare curvatura e torsione trasversale) e, in secondo luogo, dall'adozione di una struttura polimerica flessibile in grado di mantenere la forma decisa dall'utente, in base alle proprie necessità.In tal modo Lucciola può essere usata, se in posizione verticale, come lampada "da atmosfera"; se curvata invece, per fare un altro esempio, può venire impiegata come lampada da tavolo con base a terra. E' dotata di tre fasi di illuminazione, garantite da led - applicati su circuiti stampati flessibili -, e di illuminazione continua perimetrale (in fibra ottica), che, specialmente a led spenti, definisce il contorno della lampada.

This is my life - Hotel Saint George




Pensiero d'amore

Come svegliarsi
in una fresca mattina di marzo,
con i sole negli occhi,
ed il corpo inondato
di tiepida luce.
E' la brezza
che ti sfiora le labbra
e solletica il viso,
in un morbido bacio
che riscalda il tuo cuore.
E' un sorriso,
timido
che illumina il viso.
E' un momento
lontano
bagnato di pianto.

T.M.

giovedì 6 settembre 2007

The Rocky Horror Picture Show

Un film spettacolare, unico, assolutamente imperdibile. The Rocky Horror Picture Show è un musical che mescola ogni genere, e anche se in un pruimo momento può lasciare perplessi, non ci si può non accorgere del trasporto delle sue musiche, dell'originalità delle situazioni e della morali di fondo assolutamente fondamentale. Perchè anche se il film sembra nascondersi dietro una patina di situazioni e personaggi esagerati, quello che vuole dire sono poche parole fondamentali: non sognare, ma vivi quello che desideri.
Sfido chiunque a dirmi che questo non è un classico unico ed intramontabile; anche i più scettici devono assolutamente provare a vederlo.
Da musical di grande successo a vero e proprio feticcio filmico, adorato da milioni di affezionati, che dopo oltre 30 anni continuano a partecipare numerosi e urlanti alle proiezioni/rappresentazioni che non hanno mai smesso di girare per le sale e i palcoscenici di tutto il mondo.Il concetto di "cult" nasce probabilmente con questo film.
Il voto è assolutamente un 10, non tanto per il valore cinematografico quanto per quello strettamente comunicativo e per il suo potere trascinante.

T.M.

Erica Jong

Erica Jong è un'autrice che va assolutamente letta. Forse rimarrete scioccati, impressionati, ma non potrete non essere affascinati dal suo modo di narrare ogni più semplice ma anche più sordida situazione umana legata alla scoperta della sessualità.
Può sembrare un'autrice con uno stile un po' estremo, ma in realtà è una narratrice di sogni, dove non tutti forse possono immedesima
rsi, ma sicuramente ne rimangono attratti, per uno stile inconfondibile che lega ogni parola a profonde emozioni che scaturiscono dalle pagine in modo inatteso.
Io ho letto ogni suo libro, e so che molto di ciò che scrive
è autobiografico, e forse è questo a renderlo così vivido ed emozionante, e non parlo solo per ciò che racconta, ma principalmente per come lo racconta appunto.
Forse è molto radicata in lei l'influenza del suo ispiratore Henry Miller, ma conoscendolo mi rendo conto che lei ha saputo trarre da lui un modo di scrivere molto più poetico, più personale, e meno provocatorio di quanto sembri.
I suoi libri sono da leggere perchè sono un modo per liberarci dalle nostre paure, in qualche modo sono una terapia per "salvarsi la vita" dove, pur non trovando una soluzione, ogni problema della nostra vita può apparirci meno opprimente di quanto sembri se il resto lo sappiamo vivere godendone appieno.

T.M.


Verde

Al VERDE corrispondono sensazioni di solidità, stabilità, forza e costanza ed un comportamento caratterizzato dalla perseveranza. L'energia del verde è un'energia potenziale raccolta in se stessa che denota una tensione interiore. L'effetto di stabilità prodotto dal verde rappresenta, da un punto di vista psicologico, i valori saldi che non mutano. La scelta del verde indica inoltre autostima. Il verde è il colore della vegetazione, della natura e della vita stessa. È il colore della rinascita primaverile, della forza della natura. Il verde, secondo gli psicologi, significa forza, perseveranza, equilibrio e stabilità. Probabilmente questo deriva dal fatto che il cristallino focalizza la luce verde quasi correttamente sulla retina e l'occhio percepisce perciò tale colore molto facilmente. Il verde è associato a Venere, dea dell'amore e della fertilità. Talvolta il verde è anche associato ad una simbologia negativa. È il colore della rabbia e della putrefazione, del veleno e dell'invidia; nel corpo umano il verde è segno di grave malattia e di morte.

mercoledì 5 settembre 2007

Tè verde al gelsomino

Il tè al gelsomino deriva dalla combinazione delle foglie di tè verde e fiori di gelsomino assumendo in tal modo un gusto delicato e speciale. E' un caratteristico e prezioso tè ed è altamente apprezzato in Cina. Tempo di infusione da 3 a 5 minuti, lo si beve il pomeriggio , la sera e durante i pasti, caldo.

Tè verde e salute, divenuto un binomio inscindibile ha certamente contribuito alla popolarità del Tè Verde. Ormai tutti sanno (o credono sapere) che bere alcune tazze di Tè Verde ogni giorno ha effetti benefici sul nostro organismo: combatte l'ossidazione delle cellule e tiene sotto controllo i livelli di colesterolo; aiuta disintossicarsi favorendo l'eliminazione delle tossine attraverso la diuresi; è ottimo per ridurre i fastidi della cattiva digestione e aiuta a prevenire il tumore alla prostata. Ogni giorno le notizie delle sue eccezionali caratteristiche vengono seguite dalla scoperta di nuove proprietà.
Una buona tazza di tè verde o al gelsomino dolcificata con del miele millefiori rappresenta molto di più che una piacevole bevanda da gustare alle cinque del pomeriggio. Uno studio, condotto per conto del Food Safety Consortium, ha rivelato che ogni sorso di questo infuso racchiude un un mix di sostanze che aiuta a ridurre i batteri patogeni presenti nella carne. Gli scienziati hanno trattato delle fette di petto di tacchino con una combinazione di tè al gelsomino e miele scuro di fiori selvatici e hanno rilevato una diminuzione dal 10 al 20 per cento di Listeria monocytogenes, un batterio che può provocare malattie come setticemia, meningite, encefalite e infezioni cervicali o intrauterine. Risultati simili si possono ottenere anche su altri tipi di carne come gli hot dog.
Secondo Daniel Fung, professore di scienze dell’alimentazione alla State University del Kansas, questa scoperta potrebbe trovare applicazione nel processo di lavorazione e di pulitura della carne prima di essere messa in commercio e per aumentare la sicurezza dei piatti già pronti per essere consumati. Un sistema naturale che potrebbe evitare di farci ingerire conservanti e coloranti di sintesi.

Vi siete mai chiesti perché in Giappone si muore meno di infarto? Per il the verde, ovviamente. Chi lo usa assicura proprietà drenanti miracolose: amarissimo, ottimo aromatizzato al gelsomino, con una spruzzatina di limone. Se lasciato lì puzza di pesce da morire, ma libera dalla ritenzione idrica e ha qualche effetto anche sui radicali liberi. Nessuno aveva mai ipotizzato però proprietà benefiche così spinte, al punto da tener lontano i consumatori dagli attacchi di cuore, anche se non è la prima volta che gli scienziati studiano le proprietà della miracolosa bevanda. I primi studi importanti risalgono a più di dieci anni fa e sono decine le ricerche pubblicate su come Jama, Journal of American Medical Association, Lancet, British Medical Journal ecc.
È la bevanda più consumata al mondo, dopo l'acqua, e ogni anno se ne producono tre miliardi di kg. Se le stesse foglie, appena raccolte, vengono «lavate» a vapore e subito seccate per impedirne la fermentazione, si ottiene il the verde . Nel paese del Sol Levante se ne fa un consumo ancora più spinto, ma bisogna tenere anche conto che il regime alimentare nipponico è molto più sano di quello occidentale ed è difficile isolare la variabile «the verde».
I ricercatori della Tohoku University hanno iniziato l'osservazione del campione di persone dal 1994, seguendo l'evoluzione della loro salute ed eventuali decessi. 40.530 persone, dai 40 ai 79 anni, di cui l'80 per cento bevitori di the verde e la metà forti consumatori di the verde (anche cinque tazze al giorno) sono stati tenuti sotto costante controllo. Nel periodo, lungo 11 anni, si sono registrati 892 decessi per malattie cardiovascolari e 1.134 per tumori. I forti bevitori hanno riportato il 16 per cento di possibilità in meno di morte, con un rischio ancora più alleviato da parte delle donne (il 31 per cento inferiore alla media).

Link del tè

Babel

Il film appare ben orchestrato, ma soprattutto ben girato, con riprese interessanti, colori evocativi e soprattutto punti di vista e luoghi interessanti; ma il tutto apparescialbo, nonostante la buona fotografia la storia sembra non portare da nessuna parte, sono solo le immagini a tenere incollati allo schermo, come guardando una mostra di quadri, uno sfavillio di colori e di immagini, ma niente di più.
Neppure le emozioni suscitate sono alla portata delle aspettative, forse anche del regista, quando alla fine di ogni storia il tutto resta ancora immancabilmente slegato, isolato, come se ogniuno dei personaggi appartenesse a se stesso, cosa che il film dovrebbe evitare.
Spicca soprattutto l'inutilità della "favola" giapponese, dove le avventure/disavventure della ragazzina nipponica più che commuovere ci lasciano perplessi, dubbiosi della necessità della sua presenza nel film.
Voto con un 6,5, anche se questa prova, per quanto affascinante, appare ricca di personaggi più che di significato.

T.M.

martedì 4 settembre 2007

Auditorium della città di Padova: vince Cecchetto

Si è concluso il concorso internazionale per la progettazione dell' “Auditorium della città di Padova” . Il Comune aveva reso noto, lo scorso 16 novembre, l’elenco dei 10 gruppi selezionati per la seconda fase del concorso restringendo la rosa a due studi italiani (Archea e Studio Cecchetto) e otto stranieri (Juan Navarro Baldeweg, David Chipperfield Architects Ltd, Odile Decq - Benoit Cornette Sarl, Architectuurstudio Herman Hertzberger Bv, Arata Isozaki Associati, Kada e Wittfeld Architekten, Aies Mateus & Associados e Van Berkel En Bos Unstudio B.V). La Giuria, composta da Gonçalo BYRNE, Michel DESVIGNE e Massimiliano FUKSAS, ha decretato vincitore il progetto dell’architetto Alberto Cecchetto (capogruppo). Il nuovo Auditorium di Padova è stato organizzato dallo Studio Cecchetto in "unità" morfologiche e funzionali, ognuna delle quali ha una propria identità morfologica, figurativa e funzionale.

Il Parco della Musica: un regalo alla città e un o
maggio a Giotto La prima “unità” coinvolge il piano terra dell'area d'intervento. È il luogo della collettività e delle relazioni sociali. Da vivere il più possibile e durante tutto l'anno. Un parco, due piazze, un luogo per concerti all'aperto, un parco fluviale, un canale che arriva a Venezia, ristoranti e bar all'aperto. Al parco si accede da tutti i lati del suo perimetro e, in quota, dal parcheggio pubblico di via Gozzi. Il Parco della Musica è organizzato in modo da:
• dare identità al nuovo Auditorium di Padova. Che si distinguerà dagli altri centri della misica proprio perchè è un parco a verde dimostrando che non è in alternativa alla costruzione di un centro in grado di ospitare attività musicali di alto livello, a volte di elite e anche sperimentali
• uno spazio quindi di grande attrattività sociale che deve essere utilizzabile da vari gruppi sociali, con varie attività in contemporanea e per più tempo possibile. Indispensabili quindi gli spazi a verde per la sosta e la tranquillità, piazze pedonali dove si affacciano ristoranti e bar all'aperto. Uno spazio a verde che richiede sempre grande energia, per avere un costante controllo sociale: unica possibilità di riscattare, luoghi urbani dal degrado, evitando così il formarsi di sacche di emarginazione sociale.
• uno spazio all'aperto per la musica bandistica, per manifestazioni musicali an
che estemporanee, per suonatori "di strada", per tutti coloro insomma che hanno passione ed energia musicale. Un palco al centro di un ampio spazio gradonato consente tutto ciò: ha una superficie di 100 m3 ampliabile e soprattutto al di sotto del volume della sala piccola e può sfruttare la rifrazione sonora della parete che fa da involucro alla sala stessa.
• per sviluppare questa indispensabile energia collettiva proponiam
o anche la creazione di un parco d'acqua lungo il Piovego, con piste ciclabili, percorsi pedonali, aree di sosta lungo gli argini per rilassarsi e distendersi al sole,e piattaforme galleggianti in legno, per avere un contatto "fisico" con l'acqua, ma anche per consentire l’attracco di zattere galleggianti che trasportano musica. Sfruttano la rifrazione dell'acqua e l'invaso acustico del canale, possono trasformare in alcuni periodi estivi il canale in un luogo della musica itinerante a favore del pubblico cittadino che attraversa il parco. Possono diventare una "insegna acustica", un modo di attirare, incuriosire, sollecitare la fantasia verso la musica
• sarà compito della creatività della Fondazione e dei gestori, utilizzare questa suggestiva opportunità, che il parco fluviale offre.

• resta da dire l’importanza del disegno del "Parco della Musica": della rete dei percorsi pedonali che lo attraversano, al fine di attraversare con facilità l'area in tutte le direzioni e su tutti i lati. Ciò per garantire il massimo di "permeabilità" al luogo, rendendolo fulcro di un sistema urbano complesso.
In tal senso prevedia
mo la costruzione di un nuovo ponte pedonale, che collega le due sponde del Piovego, e che è orientato lungo l'asse della Cappella degli Scrovegni che il nostro progetto riconosce come uno dei due assi fondativi del nuovo centro musicale. I percorsi pedonali, realizzati con macinato di pietra compressa e stabilizzata, resa impermeabile con spruzzo di silicone trasparente per rendere i percorsi preaticabili in tutte le stagioni, diventano all'imbrunire e di notte, con spot di luce annegati nel terreno, percorsi "virtuali": luoghi di luci e ombre, che assieme alle masse arboree e agli argini opportunamente illuminati e al fondale retroilluminato dei nuovi edifici dell'Auditorium, formano una scenografia notturna di grande suggestione.

Un Auditorium in forma di città All’Auditorium si accede dall’entrata principale, che si affaccia su una piazza di 800 mq, accessibile da via Gozzi. La piazza è attrezzata con banchine per la fermata dei mezzi pubblici, del tram e per i taxi. Nella piazza si affacciano la biglietteria, un bar ristorante e, al piano terra dell’edificio novecentesco, le vetrine degli spazi commerciali. Vi è poi un’entrata secondaria, in corrispondenza del vuoto creato tra gli edifici novecenteschi, che funge da accesso sia alla hall dell’Auditorium che al grande spazio verde del Parco della Musica. La hall è quindi uno spazio molto articolato con luoghi di ritrovo, piazze coperte, vetrine di negozi, scale, rampe, a similitudine della complessità e dei ritmi della città storica. La hall è il naturale prolungamento dello spazio pubblico delle piazze esterne. Uno spazio dinamico che consente l'accesso alle diverse parti della struttura diventando quindi il vero fulcro di tutte le attività e servizi ma allo stesso tempo capace, grazie alla flessibilità degli ambienti e alla indipendenza rispetto all'uso delle sale, di ospitare anche attività alternative, quali esposizioni temporanee di piccole e grandi dimensioni, catering, stand per attività congressuale, presentazioni di eventi ed esecuzioni di performance musicali ed artistiche. Dal 6 luglio al 31 agosto presso Il Palazzo della Ragione (ingresso dalla "scala delle Erbe", piazza delle Erbe – Padova) l’Assessorato ai lavori pubblici, edilizia comunale, infrastrutture, edilizia monumentale ha organizzato la mostra "Il suono della forma, la forma del suono", in cui sono esposti i dieci progetti e i modelli che hanno partecipato alla selezione del Concorso.

Disturbi dell'umore - disturbi bipolari

Nella psicosi maniacale conclamata l'umore di solito è euforico, ma l'irritabilità e la franca ostilità con litigiosità non sono rare. Generalmente, i pazienti maniacali sono esuberanti e appariscenti o vestiti con colori sgargianti; hanno modi autoritari con una parlantina rapida, inarrestabile. Tendono a credere di essere nel loro stato mentale migliore. La loro mancanza di consapevolezza e la capacità sregolata di attività possono portare a uno stato psicotico pericolosamente esplosivo. Ne risultano contrasti interpersonali che possono condurre a deliri paranoidi, come quelli di nocumento o di persecuzione.
L'attività mentale accelerata è vissuta dal paziente sotto forma di pensieri che si rincorrono, è osservata dal medico come fuga delle idee e, nelle sue forme estreme, è difficilmente distinguibile dall'allentamento dei nessi associativi nei pazienti schizofrenici. Facilmente distraibili, i pazienti possono passare di continuo da un tema od occupazione a un'altra. I pensieri e le attività sono espansive e possono arrivare sino a una franca megalomania delirante (cioè, la convinzione erronea di essere ricchi, potenti, inventivi e geniali, oppure l'assunzione temporanea di un'identità megalomanica). Alcuni pazienti credono di essere assistiti da agenti esterni. A volte si manifestano allucinazioni uditive e visive. Il bisogno di sonno appare diminuito. I pazienti maniacali si imbarcano in svariate attività in maniera inesauribile, eccessiva e impulsiva, senza rendersi conto dei pericoli sociali cui possono andare incontro. Nei casi estremi, l'attività psicomotoria è talmente frenetica che non esiste più alcun legame comprensibile tra umore e comportamento; questa agitazione afinalistica è nota come mania confusa, che è la controparte dello stupor depressivo. Osservabile raramente nella pratica psichiatrica attuale, la mania confusa costituisce un'emergenza medica, perché i pazienti possono morire per vero e proprio esaurimento fisico.

La psicosi maniaco-depressiva è una malattia endogena, solitamente a carattere ereditario, non è perciò scatenata né da lesioni cerebrali, né da eventi esterni. La manifestazione primaria è un'alterazione dell'affettività. I momenti di depressione dell'umore (melanconia) si alternano a momenti di esaltazione dell'umore (mania), nel caso tipo il ritmo di alternanza è regolare, nei restanti periodi si manifesta una completa normalità (eutimia). Recenti studi epidemiologici indicano il Disturbo Bipolare ugualmente comune negli uomini e nelle donne (DSM-IV-TR). Se le fasi depressive si alternano alla mania si parla di disturbo bipolare di tipo I. Se invece le fasi depressive si alternano all'ipomania si parla di 'disturbo bipolare di tipo II'; è sufficiente un solo periodo di ipomania, della durata di almeno quattro giorni per la diagnosi. Ancora la ciclotimia è un alternarsi di fasi depressive ed ipomaniacali, però mai così gravi e debilitanti da richiedere un ricovero ospedaliero o da compromettere totalmente l'attività sociale e lavorativa dell'individuo.
La malattia è il risultato di vari fattori, biologici genetici e ambientali. Essa è correlata al danneggiamento della funzione dei connettori intercellulari all’interno di alcune specifiche zone del cervello provocandone un'alterazione a favore della trasmissione eccitatoria (episodi a carattere ipomaniacale o maniacale) o inibitoria (episodi a carattere depressivo). Fattori psicosociali, quali lutti, abusi durante l'infanzia, gravi perdite affettive, problemi finanziari possono innescare nei soggetti predisposti il processo che dà origine alla malattia. La predisposizione è correlata con l'ereditarietà. Dunque la predisposizione non necessariamente si esplica nello sviluppo della malattia, l'assenza di forti stress nell'esperienza dell'individuo predisposto potrebbe evitare l'insorgenza dei sintomi.


Kathy Reichs ed il medical thriller

Kathleen J. "Kathy" Reichs (Chicago, 1950) è un'antropologa forense, docente ed autrice di romanzi di genere medical thriller (che si basa su plot di forte tensione ambientati nel settore della medicina legale), spesso in vetta alla classifica dei libri maggiormente venduti.
Senza tanti intermezzi la considero la mia scrittrice preferita di thriller, nessuno come lei riesce a combinare meglio azione, sentimenti ed allo stesso tempo un'interessante immersione nel mondo della medicina legale fatto di nozioni e situazioni che sono tutt'altro che noiosamente meccaniche, come succede per la maggior parte dei romanzi che tentano di entrare troppo nello specifico della materia trattata.
Kathy è in grado di presentare i fatti, gli studi e i metodi in un modo tale da far crescere anche nel lettore la voglia di saperne di più di questo mondo di ricerche e scienza.
Inoltre, come accennavo prima, non manca la vena sentimentale, dove la protagonista, l'unica ed inimitabile Tempe Brennan, ci accompagna nella sua vita fatta di lavoro ma anche di mille affettività che contrastano con questo, ognuna trattata con la dovuta sensibilità, ed il giusto senso dello humor.
Quelli di Kathy sono triller impareggiabili, e come si è potuto notare, nemmeno il telefilm tratto da questi, BONES, ne è stato all'altezza, per non dire che ne ha fatto una caricatura orribile indegna di essere collegata al nome della Reichs.

T.M.

Sunshine

Il film supporta la tensione al livello di 28 giorni dopo, è ricco di immaginazione, ma soprattutto non si lascia trascinare nel banale, anche se a tratti, verso la fine, emerge anche troppo verso il mistico, rischiando di compromettere un po' la patina di mistero che governa tanto bene il tutto.
Non è la classica storia dove gli eroi salvano il mondo, qui si intrecciano molto bene delle psicologie ben calibrate e controllate dei person
aggi, in cui tutto è freddamente controllato, senza lasciare spazio a pietismi o lacrime inutili. L'obbiettivo è preso seriamente, forse anche troppo, e stupisce persino nel modo in cui viene affrontato il primo broblema dell'Icarus, mettendo a repentaglio una vita forse troppo inutilmente.
E' comunque una storia affascinante, che prende bene lo spettatore, e la voto quindi con un 7,5. Forse parteggio un po' per altri generi, ma ammetto che quando un film è ben orchestrato posso anche fare un'eccezione.
T.M.

Mappa visitatori