Nella psicosi maniacale conclamata l'umore di solito è euforico, ma l'irritabilità e la franca ostilità con litigiosità non sono rare. Generalmente, i pazienti maniacali sono esuberanti e appariscenti o vestiti con colori sgargianti; hanno modi autoritari con una parlantina rapida, inarrestabile. Tendono a credere di essere nel loro stato mentale migliore. La loro mancanza di consapevolezza e la capacità sregolata di attività possono portare a uno stato psicotico pericolosamente esplosivo. Ne risultano contrasti interpersonali che possono condurre a deliri paranoidi, come quelli di nocumento o di persecuzione.
L'attività mentale accelerata è vissuta dal paziente sotto forma di pensieri che si rincorrono, è osservata dal medico come fuga delle idee e, nelle sue forme estreme, è difficilmente distinguibile dall'allentamento dei nessi associativi nei pazienti schizofrenici. Facilmente distraibili, i pazienti possono passare di continuo da un tema od occupazione a un'altra. I pensieri e le attività sono espansive e possono arrivare sino a una franca megalomania delirante (cioè, la convinzione erronea di essere ricchi, potenti, inventivi e geniali, oppure l'assunzione temporanea di un'identità megalomanica). Alcuni pazienti credono di essere assistiti da agenti esterni. A volte si manifestano allucinazioni uditive e visive. Il bisogno di sonno appare diminuito. I pazienti maniacali si imbarcano in svariate attività in maniera inesauribile, eccessiva e impulsiva, senza rendersi conto dei pericoli sociali cui possono andare incontro. Nei casi estremi, l'attività psicomotoria è talmente frenetica che non esiste più alcun legame comprensibile tra umore e comportamento; questa agitazione afinalistica è nota come mania confusa, che è la controparte dello stupor depressivo. Osservabile raramente nella pratica psichiatrica attuale, la mania confusa costituisce un'emergenza medica, perché i pazienti possono morire per vero e proprio esaurimento fisico.
La psicosi maniaco-depressiva è una malattia endogena, solitamente a carattere ereditario, non è perciò scatenata né da lesioni cerebrali, né da eventi esterni. La manifestazione primaria è un'alterazione dell'affettività. I momenti di depressione dell'umore (melanconia) si alternano a momenti di esaltazione dell'umore (mania), nel caso tipo il ritmo di alternanza è regolare, nei restanti periodi si manifesta una completa normalità (eutimia). Recenti studi epidemiologici indicano il Disturbo Bipolare ugualmente comune negli uomini e nelle donne (DSM-IV-TR). Se le fasi depressive si alternano alla mania si parla di disturbo bipolare di tipo I. Se invece le fasi depressive si alternano all'ipomania si parla di 'disturbo bipolare di tipo II'; è sufficiente un solo periodo di ipomania, della durata di almeno quattro giorni per la diagnosi. Ancora la ciclotimia è un alternarsi di fasi depressive ed ipomaniacali, però mai così gravi e debilitanti da richiedere un ricovero ospedaliero o da compromettere totalmente l'attività sociale e lavorativa dell'individuo.
La malattia è il risultato di vari fattori, biologici genetici e ambientali. Essa è correlata al danneggiamento della funzione dei connettori intercellulari all’interno di alcune specifiche zone del cervello provocandone un'alterazione a favore della trasmissione eccitatoria (episodi a carattere ipomaniacale o maniacale) o inibitoria (episodi a carattere depressivo). Fattori psicosociali, quali lutti, abusi durante l'infanzia, gravi perdite affettive, problemi finanziari possono innescare nei soggetti predisposti il processo che dà origine alla malattia. La predisposizione è correlata con l'ereditarietà. Dunque la predisposizione non necessariamente si esplica nello sviluppo della malattia, l'assenza di forti stress nell'esperienza dell'individuo predisposto potrebbe evitare l'insorgenza dei sintomi.
La malattia è il risultato di vari fattori, biologici genetici e ambientali. Essa è correlata al danneggiamento della funzione dei connettori intercellulari all’interno di alcune specifiche zone del cervello provocandone un'alterazione a favore della trasmissione eccitatoria (episodi a carattere ipomaniacale o maniacale) o inibitoria (episodi a carattere depressivo). Fattori psicosociali, quali lutti, abusi durante l'infanzia, gravi perdite affettive, problemi finanziari possono innescare nei soggetti predisposti il processo che dà origine alla malattia. La predisposizione è correlata con l'ereditarietà. Dunque la predisposizione non necessariamente si esplica nello sviluppo della malattia, l'assenza di forti stress nell'esperienza dell'individuo predisposto potrebbe evitare l'insorgenza dei sintomi.
1 commento:
Sale, sono il webmaster dell'Ass. "Nessuno è Perfetto", volevo solo segnalare che il link sottostante a questo articolo non è piu attivo, le segnalo di seguito il nuovo link:
http://www.nessuno-perfetto.it/index.html oppure http://www.nessuno-perfetto.it/disturbo_bipolare_tipo_1_2_e_3.html.
La ringrazio
Saluti Francesco.
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