sabato 12 gennaio 2008

V per Vendetta

E' forse possibile immaginarsi tutto un altro film, come ho fatto io, aspettarsi una storiella di vendetta con una speci di supereroe con il mantello, ma V for Vendetta è invece un film molto più sottile. Con un colpo solo cerca di afferrare i sottili fili di odio, amore, solitudine, e cerca di intrecciarli facendo in modo che nessuno prevalga sull'altro, e ci sia invece un tessuto neutro, quasi limpido nelle sue emozioni, e ci riesce, anche attraverso qualche spruzzo d'ironia e un po' di lacrime.
Ho trovato che potesse accostarsi molto ad una riflessione su quello che ogniuno vuole essere veramente: vittima o guerriero? Se si vuole essere ciò che si desidera bisogna battersi per ottenerlo quando tutto intorno a te cerca di impedirtelo.
Voto con un 8, un film veramente godibile e molto più profondo di quanto non possa apparire in un primo momento.

T.M.


Gianna Nannini - Aria

domenica 6 gennaio 2008

Birth - Io sono Sean

Un film assurdamente inutile che ha come unico scopo quello di farci perdere un'ora e mezza della nostra vita. Purtroppo devo ammetterlo, dovevo dare ascolto a quelli che mi mettevano in guardia sulla visione di questo film, infatti in certi casi è meglio veramente dare ascolto ai consigli.
E' solo un vero peccato per la Kidman, che mi delude la seconda volta, dopo La Macchia umana, assolutamente da evitare anche quello. Le sue interpretazioni sono quasi sempre brillanti, è in grado di risollevare lo spirito del film anche quando sembra non avere la minima speranza, ma in questi due casi purtroppo il pasticcio si complica, e immancabilmente dopo la prima mezz'ora (e direi anche prima) la noia avanza, e viene solo voglia di spegnere la tv, in questo caso è da ringraziare di non aver buttato via i soldi per un biglietto del cinema.
Voto con un 4, e mi sento piuttosto generoso, i film da buttare nel cestino sono veramente pochi per fortuna, ma purtroppo questo è uno di quelli.

T.M.

venerdì 4 gennaio 2008

Klimt

E' in realtà un quadro che prende vita, un'angoscia che prende forma. Assolutamente informe, assolutamente poetico, non una perfetta opera d'arte, ma comunque uno spaesamento dei sensi legato da immagini avvolgenti, a volte delicate, a volte brusche, ma decisamente evocative. E' come immergersi in un quadro per rimergere cosparsi dell'oro di Klimt, avvolti da sensazioni contrastanti, senza capire da quale parte del quadro ci si trova, se dentro o fuori, una spece di specchio di Alice dove tutto si confonde, ed anche se l'unica cosa sicura rimane la figura dell'artista, tutto il resto perde senso, ma non perchè è così che si trova nella realtà, quanto invece diventa difesa dell'artista ricoprire tutto con qualla sottile patina di colore, di rumore, di intensa vibrazione che caratterizza i suoi quadri, e così la sua vita.
E' un film da rivedere assolutamente almeno due volte, ma posso votarlo con un 7,5 in quanto posso solo dire che un'opera d'arte completa, quando è in grado di evocare immagini, suoni e raccogliersi in una forma poetica fatta di forme e movimenti allora ci cattura, priva oppure no di un senso, anche perchè il significato c'è sempre, in qualsiati linea che tracciamo, anche se paradossalmente l'artista è l'ultimo in grado di sapere quale forma avrà la propria vita.
T.M.

giovedì 27 dicembre 2007

Lezioni di volo

Lezioni di volo è innanzitutto un film a parer mio molto leggero. Si ha questa sensazione non da subito, anzi, all'inizio il film appare come un catapultarsi in mezzo al caos, è solo dopo, quando meno ce lo aspettiamo, che in mezzo a questo caos è in grado di regnare la calma, molto più di quanto non potesse esserci prima di partire, prima dell'India.
E' come una fusione di sguardi, l'italiano e l'indiano, prima tanto uguali, poi profondamente diversi, ed alla fine di nuovo molto simili, ogniuno nella propria scoperda di diversità. E' un cammino verso la ricerca della calma interiore, quella che si raggiunge solo quando si capisce veramente dove si vuole andare, quale strada si vuole prendere, ed anche se tutto appare tremendamente confuso all'inizio, non bisogna lasciarsi scoraggiare, prima o poi la via giusta ci appare di fronte, e basta solo avere la forza di imboccarla.
Voto con un 8, perchè le sensazioni provate, sono state talmente pure, e talmente vere, che non è stato come un film, ma come un vero viaggio, un volo, dentro due mondi, che in realtà sono uno solo. Basta capirlo.

T.M.

Edith Piaf - Non je ne regrette rien




Amami

"Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne ho più bisogno"

Io credo che sia sicuramente triste, ma non per chi ha pensato di scrivere questo pensiero, quanto piuttosto per il senso che questa frase ha.
Tante, troppe volte si fa della profondità, della malinconia, della depressione (quella meno grave naturalmente, non la malattia vera e propria che è ben altro) una scusa per sentirsi appoggiati e compresi nei propri errori.
Troppo spesso si pretende che chi ci è affianco ci "capisca" nel nome dell'amore e del rispetto anche e soprattutto quando noi non siamo capaci di dimostrarne egualmente.
Parlo al plurale intendendo il genere umano come generalizzazione assoluta del concetto di "NOI".
Credo che questa frase sia una maschera, sia una falsità gratuita che tenta di vincolare chi ci ama. Credo che sia un modo di scaricare le proprie responsabilità in modo velato.
Credo sia una frase errata perchè c'é una richiesta d'amore.
Credo sia errata per via dell'imperatività.
Credo che non ci sia un bisogno d'amore diverso a seconda degli stati d'animo ma ce ne si renda conto in modo diverso quando è più opportuno e che, in quei momenti, lo si avverta come problema profondo.
Ci sono cose che sembrano banali ma che nascondono concetti profondi.
La gente solitamente si appoggia alle parole importanti come "amore", "merito" e "bisogno". Ma non si fa caso al legame che viene a crearsi tra esse.
C'é un mondo dietro ad ogni spazio vuoto, in qualsiasi direzione si decida di guardare.

Dario Carta

martedì 25 dicembre 2007

Solitudine

Indifferenza

C'è sempre qualcuno che sa farti piangere. Piangere di gioia, piangere d'amore, ma soprattutto c'è chi sa farti piangere per la sua insensibilità, e senza rendersene conto ti pugnala al cuore, e lo fa lacrimare.
Il mio cuore è straziato da tali ferite, e non fa in tempo a recuperare, che violentemente viene sbattuto senza ritegno in un ring sul quale non può difendersi, il ring dell'egocentrismo, dell'indifferenza, dove a pugni fatti di noncuranza riducono il mio cuore ad uno straccio senza forze.
Stò cercando di rialzarmi, ma non esistono appigli ai quali ricorrere, ogni parola è senza senso, e tutto è troppo vanescente per dare anche solo la parvenza di una salvezza.
Non ci sono più grida, nè lacrime, non ci sono sogni, nè speranze, il cuore è vuoto, e sento solo il silenzio che rimbomba nella mia testa, e vorrei lottare, per liberarmi anche di questo, ma so già, dentro di me, che sarà il mio solo compagno sincero.

T.M.

Idee crescenti

Nel risveglio di una luce
sogni .
Speranze avverse ,
scogli di parole mute ,
rifiuti accesi di vita persa ;
nulla vive ancora .
Sogni .
Immacolate vite .
Imminenti certezze.

T.M.


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