martedì 16 aprile 2013

Aquilano.Rimondi, eccessi sartoriali mixati a virtuosismo

Le condizioni della creatività contemporanea sono antitetiche rispetto a quelle di quarant'anni fa, quando il sistema e la lingua del prêt-á-porter furono inventati dalla generazione dei pionieri, italiani in primis. Allora si costruiva da zero: l'alta moda rappresentava il feticcio da distruggere. 
Oggi la creazione - nella moda, e oltre - solo di rado è moto spontaneo. Si crea citando e rielaborando il già fatto, in una vertigine di smontaggi e nuove interpretazioni. Manierismo, in altre parole, che non esclude l'invenzione. Nell'arte è sempre stato così. È il frutto di particolari momenti storici, come quello presente. La moda non fa eccezione. Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, in arte Aquilano.Rimondi, sono indubbiamente manieristi: citano, omaggiano. Lo fanno a modo loro, però, e proprio per questo andrebbero inclusi nel novero dei pochi italiani, oggi, dallo stile originale. Non a caso, sono parecchio apprezzati all'estero. I department store americani li sostengono dalla prima ora. Anna Wintour, che non fa nulla per caso, presenzia ai loro show, concedendo un indelebile imprimatur. 

venerdì 12 aprile 2013

Giovane che legge

T.M.

Lovecraft: Teoria dell’Orrore

“I rapporti fra uomini non stimolano la mia fantasia. Semmai è il rapporto dell’uomo con il cosmo, con l’ignoto, che solo riesce ad accendere in me la scintilla dell’immaginazione creatrice. Il punto di vista antropocentrico mi riesce insopportabile, perché non posso condividerne la primitiva miopia che esalta il mondo trascurando ciò che vi sta dietro. Il mio piacere è la meraviglia, l’inesplorato, l’inaspettato, ciò che è nascosto e quell’alcunchè d’immutabile che si cela dietro l’apparente mutevolezza delle cose. Rintracciare quel ch’è remoto nel vicino; l’eterno nell’effimero; il passato nel presente; l’infinito nel finito; queste sono le fonti del mio piacere e di ciò che io chiamo bellezza”. (H.P. Lovecraft, “In Difesa di Dagon”, 1921)

Nelle vesti di critico e di teorico letterario, non meno che in quelle di straordinario narratore dell’orrore, H.P. Lovecraft non sarà mai lodato abbastanza. Basti citare il suo fondamentale “Supernatural Horror in Literature”, il primo vero studio sulla narrativa dell’horror e del mistero che sia mai stato scritto – ancora oggi una pietra miliare nel suo genere e manifesto, mai come oggi così attuale, delle inquietudini del terrore in letteratura – per rendercene conto.

Ma Lovecraft ha scritto anche tutta una serie di sue brillanti argomentazioni sulla materia presa in oggetto, l’horror e il fantastico (materia eterea, irreale, da cui nascono tutte le fantasie...) e in particolare il cosmic horror che è al centro della sua poetica, e le sue interpretazioni hanno anticipato quelle di noti critici e teorizzatori del genere come Tolkien, Borges e Caillois, con il fantastico inteso come alternativa o Mondo Secondario (“secondary world”) e il soprannaturale visto quale interruzione e violazione delle Leggi naturali che dominano la Realtà.

giovedì 11 aprile 2013

Piccoli artigiani rivivono sul web

Franco Zullo ha messo in rete i migliori sarti di Milano. Su Mypersonaldresser.it è possibile ordinare un capo tagliato su misura. Invece Ester Brunini è un'artigiana del vetro e grazie al crowdfunding è riuscita ad aprire a Bolzano la sua prima bottega: la banca non le erogava un mutuo, e così Brunini ha chiesto e ottenuto dalla rete quasi ottomila euro. C'è poi Luca Mezzini, pavimentatore bolognese e realizzatore di coperture alla veneziana. 
Grazie al web s'è aggiudicato una commessa in Germania. Franco, Ester e Luca sono i nuovi artigiani digitali, quella generazione che oltre alle mani usa anche la rete. Grazie alle tecnologie vendono online, dialogano con la community e si posizionano verso nuovi pubblici e nuovi mercati, esportando il made in Italy all'estero.  
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giovedì 4 aprile 2013

(il sorriso dell')Arte

T.M.

Cose Preziose

Dopo essermi deciso ad affrontare questa lunga lettura... devo dire che non me ne sono pentito per niente! Finalmente riconosco il Maestro; King ha dato davvero il meglio in questa appassionante avventura nell'insolita cittadina di Castle Rock, dove le storie di ogni personaggio sono raccontate come appassionanti "pettegolezzi" di quartiere, e non puoi fare a meno di conoscere ogni sordido particolare del loro sviluppo, un po' alla Desperate Housewives se vogliamo estremizzare! 
Certo qui gli sviluppi sono decisamente più cruenti, ed anche più insoliti; bisogna dire che l'analisi approfondita fatta dall'autore (e non si può certo dire che abbia tralasciato particolari per nessuno dei suoi personaggi, alla fine del libro era quasi come se li conoscessi tutti meglio dei miei stessi vicini!) per personaggi, luoghi, vicende, sentimenti, porta il lettore completamente dentro la storia, lo immerge facendolo sentire parte del tutto, soprattutto considerando com'è sviluppata la prefazione e la postfazione, e questo rende un gran merito al maestro che fa un lavoro eccellente senza mai andare troppo sopra le righe, come potrebbe capitare per alcuni suoi romanzi dove l'"eccesso di fantasia" può disturbare. Questo è invece un lavoro minuziosamente ricamato attorno alla psicologia della persona, alle sue debolezze, ai suoi desideri, uno specchio della società dove tutto viene messo a nudo e mostrato nella sua incredibile meschinità. Si potrebbe dire che togliendo il cardine di Leland Gaunt, il misterioso venditore, quella che rimane potrebbe essere la situazione, forse leggermente estremizzata, di una società fatta di bugiardi, arraffoni, e meschini non tanto diversa da quella che potremmo trovare vicino a noi. 
Ho apprezzato comunque ogni singolo aspetto di questo romanzo, che nonostante la sua lunghezza, criticata da molti lettori ma secondo me indispensabile, mi ha appassionato fino all'ultima pagina, e mi ha permesso di confermare ancora una volta che il talento di King (del vecchio King) non può essere messo in discussione.
7/8

T.M.

I talenti della moda globale a caccia di crowdfunding per realizzare i loro sogni. Ma l'Italia è ancora indietro

A Como, Lisa e Francesca hanno creato una collezione di borse e accessori che hanno chiamato "Aria Fritta" e che fra i loro amici ha avuto talmente successo da convincerle a trasformare un hobby in business. A New York, Jake Bronstein, con il suo marchio Flint & Tinder, vuole lanciare una felpa in cinque colori, garantita dieci anni, che verrà riparata gratuitamente e in modo creativo ogni volta che si danneggerà. A Lisa e Francesca servono 20mila euro per registrare il marchio e affittare uno studio, a Jake 50mila dollari per comprare il cotone in California, gli elastici in Florida e avviare la produzione. Soldi che non hanno chiesto ai genitori, ma al mondo intero, tramite il crowdfunding, il finanziamento diffuso che passa dal web, usando piattaforme online dedicate a giovani (ma non solo) creativi che vogliono realizzare il loro progetto: Indiegogo e Kickstarter

mercoledì 3 aprile 2013

Nella moda i giovani snobbano i mestieri manuali. Ma una magliaia può guadagnare il doppio di un direttore di banca

Tra i molti paradossi della nostra contemporaneità, uno riguarda gli artigiani specializzati. Da una parte c'è la domanda, altissima, anche perché non c'è lusso senza mestieri d'arte e il lusso è l'unico settore passato praticamente indenne attraverso la crisi economico-finanziaria globale innescata nel 2008 dal fallimento Lehman Brothers, e che continua a crescere a due cifre.
Dall'altra parte c'è l'offerta di artigiani, che scarseggia perché mancano le scuole in grado di formarli. Mancano perché negli anni il numero di persone che ambivano a frequentarle è crollato: l'artigiano, in altre parole, ha perso ogni prestigio sociale. Al momento di scegliere un percorso formativo, i giovani scartano a priori, se appena possono, le scuole e gli istituti professionali e chi cerca un primo impiego senza avere alcuna preparazione specifica, preferisce un lavoro sottopagato di commesso, ad esempio, all'inizio di un percorso di formazione all'interno di un laboratorio o di un'azienda che in pochi anni gli darebbe un know how prezioso.
Prezioso anche dal punto di vista economico: basti pensare che oggi una magliaia o una modellista con una decina di anni di esperienza, ad esempio, può guadagnare tra i 3 e i 4mila euro. Quasi il doppio di un direttore di banca e quattro volte tanto una commessa.

Moda24

giovedì 14 marzo 2013

Wilde

"Sognatore è chi trova la sua via alla luce della Luna, punito perchè vede l'alba prima degli altri" (Oscar Wilde)

Cosa può sottendere questa frase secondo voi?

mercoledì 13 marzo 2013

Il dilemma di Benedetto XVI

Il dilemma di Benedetto XVI è un'antologia italiana uscita su Urania collana, nel 1978, che propone alcuni racconti di scrittori statunitensi usciti nelle pagine della rivista Fantasy & Science Fiction fra il 1976 ed il 1977.

Elenco dei racconti

Il racconto breve di Herbie Brennan ipotizza un futuro in cui un feroce dittatore, Victor Ling, sta ascendendo al potere della nazione di Anderstraad. L'unico che sembra avere intenzione di fermarlo è il papa Benedetto XVI, il quale ha avuto una visione mistica che gli ha imposto di attaccare Ling e detronizzarlo. Il papa, però, ha degli scrupoli di coscienza, così manda a chiamare Steinmann, fra i più grandi e rinomati psichiatri dell'epoca: il compito del dottore sarà di stabilire la sanità mentale del papa, e quindi automaticamente l'autenticità delle visioni. Se è sano, l'atto successivo del papa sarà l'invasione di Anderstraad, se è matto ciò non avverrà.
Il racconto esce sul numero di settembre 1977 della rivista Fantasy & Science Fiction, e viene presentato in Italia da Urania il 26 marzo 1978 (7 mesi prima dell'elezione a papa di Karol Wojtyła con il nome di Giovanni Paolo II). L'autore usa il nome "Benedetto XVI" perché all'epoca non era ancora stato usato: i "Benedetto" si fermavano infatti a Papa Benedetto XV (papa dal 1914 al 1922). E forse c'è un collegamento voluto con il fatto che il suddetto papa visse proprio durante la nascita del fascismo in Italia, fascismo a cui si rifà il movimento nel racconto capeggiato da Victor Ling.
Il 19 aprile 2005, a 28 anni dal racconto, il cardinale Joseph Alois Ratzinger venne eletto papa e scelse come nome proprio Benedetto XVI.

mercoledì 6 marzo 2013

Autocertificazione in classe G addio. Ora la certificazione energetica va fatta davvero

Per vendere un immobile o trasferirlo a titolo oneroso, così come per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni integrali, il certificato energetico è sempre necessario. Ma la classe energetica va inserita anche negli annunci di affitto e l'attestato serve in caso di demolizione e ricostruzione. E adesso non c'è più neppure la "scappatoia" dell'autocertificazione in classe G.
Niente più autocertificazioni. A certificare le prestazioni energetiche di un edificio può essere solo un tecnico abilitato. I proprietari non possono più ricorrere all'autocertificazione, perché questa strada è stata cancellata dal decreto del 22 novembre 2012, in vigore dallo scorso 28 dicembre. Era un'alternativa molto utilizzata, anche se poneva automaticamente l'immobile in classe G, ossia nella classe più bassa.
Il ruolo dei tecnici. Esclusa l'ipotesi dell'autocertificazione, fare a meno del tecnico è quindi impossibile. Le occasioni di lavoro e la richiesta di professionisti abilitati è ormai sempre più diffusa. Ma come si diventa certificatore energetico? Dopo un lunga attesa, il Governo, il 15 febbraio scorso, ha finalmente varato il decreto che detta le regole per svolgere la professione di certificatore, indicando nel dettaglio i titoli di studio e disciplinando i corsi di formazione.

martedì 5 marzo 2013

Pantone Fashion Color Report: i colori che indosseremo nella primavera 2013

Lo scorso gennaio Pantone ha decretato il tangerine tango colore dell’anno, lo abbiamo visto prendere la forma di borse, abiti, poltrone, accessori, cover per iPhone e poi sparire, lentamente, per far spazio a tonalità neon e fluorescenti. Oggi è tempo di pensare, forse con tropo anticipo (ma si sa che la moda ha tempi ben diversi da quelli del nostor guardaroba), alle tonalità che ci vestiranno la prossima primavera. Nel Pantone Fashion Color Report ce n’è per tutti i gusti, lapalette comprende infatti tonalità neutre e vitaminiche, caratterizzate dalla ricerca di equilibrio tra luminoso e brillante, classico e nuovo.Predominerà il verde, nelle sue sfumature più delicate o brillanti, ci sarà spazio per blu e viola, qualche tocco di giallo e non mancherà un ritorno dell’arancione, in una versione più slavata e un intenso rosso papavero. Ecco l’elenco dei colori con i rispettivi codici e nomi ufficiali: PANTONE 14-0446 Tender Shoots, PANTONE 14-6011 Grayed Jade, PANTONE 17-5641 Emerald, PANTONE 16-3520 African Violet, PANTONE 17-1664 Poppy Red, PANTONE 16-1360 Nectarine, PANTONE 13-0756 Lemon Zest, PANTONE 16-4120 Dusk Blue e PANTONE 12-1008 Linen.

12 ottobre 2012 | Autore

Per approfondimenti Pantone.com

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