Il campo di confronto per nuove idee, dove i sogni si scontrano con la realtà e fanno crescere la speranza.
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giovedì 1 maggio 2008
martedì 29 aprile 2008
Mogli a pezzi

Le storie riportate sul piccolo schermo sono state dedicate alle donne che ormai si sono aggiudicate un successo popolare offrendo uno spaccato del costume italiano attuale. Mogli a pezzi sono così quelle che soffrono di "mal di cuore" che combattono quotidianamente con una difficile realtà.
Un sostegno sicuro

Quando senti che forse non è tutto perduto senti che qualcuno ti ha dato un'opportunità, qualcosa che prima non riuscivi a vedere, una mano a cui aggrapparti, e anche se questa mano non è vera, non è concreta, è la mano di una speranza che ti viene dall'alto, non è il tuo struggerti per vedere le cose diversamente, ma è una forza vera che ti solleva, anche se per poco, e ti fa vedere sopra la nebbia delle tue paure, e almeno un po' ti fa sorridere, e gioire di quello che hai, o che puoi ottenere.
Sento di aver afferrato questa mano, ne sento il calore, ho cancellato tutto il resto, le futili persone che solo a parole dicono di starti vicino, che ti guardano da lontano, ma non osano toccarti, avvicinarti, sorreggerti. Sento questa mano che mi porta sù, sento la musica con cui vuole farmi ballare, vuole farmi volare.
La nebbia si è un poco disciolta, ma non ancora del tutto, eppure sento meno freddo, e voglio provare a camminare, seppure scalzo, voglio provare ad andargli incontro, per ricevere un abbraccio, e capire finalmente che anch'io posso farcela, perchp forse me ne sono dimenticato.
Sento di aver afferrato questa mano, ne sento il calore, ho cancellato tutto il resto, le futili persone che solo a parole dicono di starti vicino, che ti guardano da lontano, ma non osano toccarti, avvicinarti, sorreggerti. Sento questa mano che mi porta sù, sento la musica con cui vuole farmi ballare, vuole farmi volare.
La nebbia si è un poco disciolta, ma non ancora del tutto, eppure sento meno freddo, e voglio provare a camminare, seppure scalzo, voglio provare ad andargli incontro, per ricevere un abbraccio, e capire finalmente che anch'io posso farcela, perchp forse me ne sono dimenticato.
T.M.
giovedì 24 aprile 2008
I tulipani


Nome: Tulipa
Nome Comune: Tulipano
Famiglia: Liliacee
Tipo bulbo: rizomi
Dimensione bulbo: da 10/12cm fino a 20 cm
Caratteristiche del fiore: I colori del tulipano possono essere svariati e di tutte le tonalità. Essi possono essere sia nani sia alti, ma, in ogni caso, soavemente profumati. Il periodo della fioritura va da marzo a maggio.
Caratteristiche della pianta: L' altezza della pianta varia tra i 20 ed i 30 cm; le foglie sono di colore verde intenso
Terreno: Deve essere ricco di sostanze organiche, non umido, non argilloso, non compatto bensì leggero.
P
eriodo di piantumazione: Autunno
Profondità di piantumazione: La profondità, alla quale deve essere posto il bulbo, è di 10/15 cm; tra un bulbo e l'altro mantenere la distanza di circa 10-25 cm, che comunque può variare a seconda della varietà e dell'effetto, più o meno fitto, che si vuole ottenere.
Luce: I tulipani devono essere piantati in una zona soleggiata e, al tempo stesso, riparata dai venti.
Nome Comune: Tulipano
Famiglia: Liliacee
Tipo bulbo: rizomi
Dimensione bulbo: da 10/12cm fino a 20 cm
Caratteristiche del fiore: I colori del tulipano possono essere svariati e di tutte le tonalità. Essi possono essere sia nani sia alti, ma, in ogni caso, soavemente profumati. Il periodo della fioritura va da marzo a maggio.
Caratteristiche della pianta: L' altezza della pianta varia tra i 20 ed i 30 cm; le foglie sono di colore verde intenso
Terreno: Deve essere ricco di sostanze organiche, non umido, non argilloso, non compatto bensì leggero.
P

Profondità di piantumazione: La profondità, alla quale deve essere posto il bulbo, è di 10/15 cm; tra un bulbo e l'altro mantenere la distanza di circa 10-25 cm, che comunque può variare a seconda della varietà e dell'effetto, più o meno fitto, che si vuole ottenere.
Luce: I tulipani devono essere piantati in una zona soleggiata e, al tempo stesso, riparata dai venti.
martedì 22 aprile 2008
Le Parche
In origine si trattava di una divinità singola, Parca, dea tutelare della nascita.
Successivamente le furono aggiunte Nona e Decima, che presiedevano agli ultimi mesi di gravidanza. Figlie di Zeus e Temi, la Giustizia. Esse stabilivano il destino degli uomini.
In arte e in poesia erano raffigurate come vecchie te
ssitrici scorbutiche o come oscure fanciulle. n un secondo momento furono assimilate alle Moire (Cloto, Lachesi ed Atropo) e divennero le divinità che presiedono al destino dell'uomo. La prima filava il tessuto della vita, la seconda dispensava i destini, assegnandone una ad ogni individuo stabilendone anche la durata, e la terza, l'inesorabile, tagliava il filo della vita al momento stabilito. Le loro decisioni erano immutabili, neppure gli dei potevano cambiarle.
Venivano chiamate anche Fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato (dal latino Fatum ovvero "destino").
Successivamente le furono aggiunte Nona e Decima, che presiedevano agli ultimi mesi di gravidanza. Figlie di Zeus e Temi, la Giustizia. Esse stabilivano il destino degli uomini.
In arte e in poesia erano raffigurate come vecchie te

Venivano chiamate anche Fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato (dal latino Fatum ovvero "destino").
giovedì 17 aprile 2008
Un amore splendido

Non è facile descrivere la sensazione che si prova all'epilogo della storia, dove le emozioni sono ai massimi livelli, i dialoghi si assottigliano, e gli sguardi contano molto più delle parole. Si rimane a bocca aperta, e con le lacrime agli occhi, si vorrebbe provare quelle emozioni, e si guardano stupiti due personaggi che sono riusciti a diventare una cosa sola, un'amore vero, un'amore splendido.
Voto con un 8 un film decisamente romantico, ma anche sorprendentemente spontaneo ed ironico, un film che fa sorridere il cuore.
T.M.
martedì 15 aprile 2008
Govanna Mezzogiorno

Dalla danza all'amore per il cinema
Figlia di Vittorio Mezzogiorno (scomparso quando lei aveva vent'anni) e Cecilia Sacchi, due attori importanti del cinema e del teatro italiano, Giovanna cresce a Roma, città dove rimane fino a diciassette anni. Vorrebbe diventare una ballerina e studia danza fino a tredici anni. Superata la maggiore età, parte per Parigi dove trascorre un periodo ricco di lavori interessanti: fa parte del Workshop di Peter Brook, al Centre International de Créations Théatrales. Grazie a questa illustre esperienza capisce che la strada della recitazione è quello che fa per lei. Torna in Italia e debutta al cinema con Il viaggio della sposa (1997) di Sergio Rubini, dove interpreta una giovane donna del Seicento che il destino farà innamorare di un stalliere. La freschezza della sua recitazione, misurata e seducente al tempo stesso, la ritrae come la migliore tra le giovani promesse della sua generazione (vince il Globo d'Oro, il Premio Flaiano e la Grolla d'Oro come rivelazione).
La popolarità con L'ultimo bacio di Muccino

Nel 1998 viene diretta da Michele Placido nel drammatico Del perduto amore e conquista anche stavolta diversi premi, dal Ciak d'oro al premio Pasinetti come migliore attrice. Allo stesso tempo viene scritturata per il film tv Più leggero non basta di Elisabetta Lodoli dove recita vicino alla madre Cecilia e soprattutto conosce quello che diventerà compagno di vita per diversi anni, ovvero Stefano Accorsi. Si lancia nella commedia Asini di Antonello Grimaldi e ne esce vincente, dimostra di conoscere perfettamente i ritmi e i tempi comici. Dopodiché entra a far parte del cast di Un uomo perbene e nel 2000 sbanca ai botteghini con L'ultimo bacio di Gabriele Muccino, dove interpreta una nevrotica trentenne, in pieni crisi esistenziale, tra un neomarito che la tradisce e una gravidanza tanto desiderata quanto complicata.
Il successo con Ozpetek e l'amore per la Francia
Incrociando il viaggio di uno scrittore famoso, la vediamo in Nobel (2001) di Fabio Carpi, poi diventa un'attrice arrestata ingiustamente per droga in Malefemmine (2001) di Fabio Corvesi. Nello stesso anno è nel filosofico Tutta la conoscenza del mondo di Eros Puglielli, seguito dall'impegnato Ilaria Alpi - Il più crudele dei giorni (2003), dove veste i panni della giornalista italiana rimasta

In America per una storia d'amore… cinematografica
Spesso ha dichiarato di non amare la televisione ma, in ballo a progetti interessanti, la vediamo trasformarsi nella monaca di Monza per la regia di Alberto Sironi e in Suor Semplice, al fianco di Gérard Depardieu, nella trasposizione tv de I Miserabili (2005) diretta da Josee Dayan. Poi si ritrova adulta a vivere il trauma di una violenza subita da bambina ne La bestia nel cuore (2005) di Cristina Comencini, percorre le strade di un mondo fantascientifico in Ad Project (2005) di Eros POuglielli e diventa confidente di Pollo e Curry, due adolescenti italiani, sullo sfondo di un'India confusionaria come le menti dei due ragazzi, in Lezioni di volo (2006) di Francesca Archibugi. Prende l'aereo e oltrepassa l'oceano per lavorare con Mike Newell nel sentimentale L'amore ai tempi del colera (2007), tratto dall'omonimo romanzo di Gabriel Garcia Marquez.
Io sono leggenda

T.M.
Se da oggi non fossi più me stesso...

Perchè non essere un uccello che possa per sempre volare? Perchè non è l'eterno volo ad essere importante, ma quello che ti fa sperimentare l'ebrezza più forte, perchè quella più forte è quella che nasce con la coscienza di finire.
T.M.
lunedì 14 aprile 2008
Lontani

Non è giusto persistere, annullando anche noi stessi; non è giusto soffrire, per chi chiede tanto, ma sa dare così poco. Non è giusto regalare i nostri pensieri a chi li getta confusamente ai propri piedi, e spesso li calpesta, senza rendersene conto. Perchè ai loro piedi stanno le nostre emozioni, ai loro piedi stanno i nostri occhi imploranti, ma loro guardano troppo in alto, e aspirano al cielo, e mentre noi strisciamo nelle nostre angosce una mano ci intima di stare calmi, perchè l'affanno non serve, non dove i deboli pensieri stanno a terra e le sciocche paure strisciano senza ritegno.
Veniamo placati, nel cuore e nell'anima, veniamo congelati, belli solo da guardare. Le nostre parole sono ronzii fastidiosi da scacciare, ed il nostro cuore, forse troppo grande, oscura la vista del loro sole, che è oltre noi, lontano, in un luogo al quale noi non apparteniamo, e dove nessuno ci vuole portare.
T.M.
Cosa insegna la vita

- Che ci sono persone che ci amano, ma non sanno come dimostrarlo e che solo perchè qualcuno non ti ama come vorresti , non significa che non lo faccia con tutto se stesso ;
- Che quando la porta della felicità si chiude, se ne apre un'altra, ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa, che non vediamo quella che si è aperta ;
- Che le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa, ma traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino ;
- Che tutti vogliono vivere in cima alla montagna, ma la felicità e la crescita avvengono mentre la scali ;
- Che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare ;
- Che il sorriso è il modo più economico ed efficace di migliorare il tuo aspetto ;
- Che la vita è dura...ma io sono più duro!
(P. Coelho)
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