sabato 29 marzo 2008

Anbeta Toromani

Nata a: Tirana il giorno 02/04/1979 E' alta 1.72 e i suoi occhi sono castani.
Piccole curiosità su di lei: Le persone più importanti della sua vita? I suoi genitori. L’oggetto dal quale Anbeta non si separa mai? Un anello che sua mamma ha regalato a lei ed alle sue sorelle. Anbeta dice di credere in Dio, ma a modo suo.

Nel 2002 ha deciso di entrare nella scuola di "Amici" per continuare a migliorare in danza classica e acquisire nozioni di canto e recitazione da artisti brillanti.
E’ curioso sapere che una professionista della danza classica come Anbeta in realtà si è avvicinata a questa disciplina solo per ripiego.
Anbeta comincia all’età di 5 anni a studiare ginnastica artistica ma, in seguito ad un infortunio, ha dovuto rinunciare al suo sogno di diventare una ginnasta; opta quindi per la danza classica ma con un misto di entusiasmo e di scetticismo. Ad Anbeta bastano poche settimane per scoprire questo suo grande amore per la danza classica, una passione che è ancora viva e forte dentro di lei.
'Il cigno classico' del programma "Amici" si descrive come una persona molto determinata, umile e modesta. Ammette di dare, a primo impatto, un’immagine di se che non si riconosce e lo spiega dicendo:

" Mi è capitato spesso di sentirmi dire che sono fredda e troppo riservata, ma vi assicuro che è solo il primo impatto perché sono timida e mi faccio conoscere solo dalle persone che mi piacciono e con le quali penso di poter instaurare un bel rapporto. A primo impatto sembro introversa, ma chi mi conosce sa che sono inflessibile solo quando lavoro perché amo essere professionale. Nella vita privata mi piace stare in mezzo agli altri, andare a ballare e divertirmi. "

" Mentre ballo, il mio obiettivo è riuscire a comunicare emozioni alla gente che mi osserva. Il palcoscenico per me è un posto divino ed è diventato parte di me. "

Del mondo dello spettacolo non vorrebbe assomigliare a nessuno perché non vorrebbe mai sentirsi dire, quanto somiglia a … ma vorrebbe che dicessero, ah... è Anbeta.

giovedì 27 marzo 2008

Io sono leggenda

Premetto che sto ancora leggendo il libro, ma già essendo arrivato a metà di questo, e avendo poi visto il film, posso benissimo dire che la trasposizione cinematografica vuole solo essere un'americanata che non arriva da nessuna parte. Il film non solleva nemmeno la metà del trasporto che il libro è in grado di creare al lettore, e forse questo può sembrare una banalità, perchè quasi sempre i film sono una brutta copia del libro, ma in questo caso il film è platealmente uno stravolgimento del libro! La storia, fin dall'inizio, non viene affrontata nella sua semplicità ed allo stesso tempo complessità, ma viene immediatamente buttata sulla scia di effetti speciali inutili, situazioni slegate e significato complessivo alquanto scialbo.
Il protagonista è banaizzato, il suo ruolo pure, ogni aspetto psicologico della vicenda è lasciato ignobilmente da parte per fare posto a "colpi di scena" che in realtà vogliono far solo balzare lo spettatore sulla poltrona, ma che poi, passato il momento, lo lasciano alquanto perplesso.
Insomma, forse non leggendo il libro si può anche sorridere, ma per chi lo ha letto, non resta che piangere, e fin dalla prima scena.
Voto con un 4.5, e mi impegno a leggere il libro, impegno per niente faticoso rispetto a quello che mi ci è voluto per affrontare le ultime scene del film.
T.M.

domenica 23 marzo 2008

Dove termina la tristezza?

Ai lettori del mio blog: io non vi conosco, non so nemmeno quanti siete, ma vorrei per una volta rivolgemi a voi con una domanda, sperando di ricevere qualche risposta. Come affrontate la vostra tristezza? Come guadagnate il vostro spazio all'interno della vostra vita, un posto dove isolarvi, dove stare bene, e dove non soffrite?
Ho bisogno di sapere dove si rifugiano altre persone che come me non sanno più dove andare, dov'è quel posto dove si può ancora credere di essere salvi, dove la vita non ti colpisce costantemente, e dove si può ancora sognare.

T.M.

Giorgia - We've got tonight

The Sims 3: in arrivo nel 2009

Vivi la vita di un vero quartiere, senza restrizioni - Per la prima volta, I tuoi Sims potranno vivere ed esplorare in assoluta libertà la vita del loro quartiere.
I tuoi Sims potranno gironzolare per il quartiere, andare a trovare i vicini ed esplorare i dintorni. Potranno andare in centro per uscire con gli amici, fare nuove conoscenze al parco, o incontrare dei colleghi per strada. Se i tuoi Sims saranno nel posto giusto al momento giusto...cosa potrebbe succedere?!?!
Crea il tuo Sim - Crea qualsiasi Sim tu possa immaginare fin nei minimi dettagli, con fattezze più realistiche che mai.
Il nuovo tool di creazione dei personaggi, ancora più facile da usare, ti permetterà di personalizzare i tuoi Sims a tal punto da farli diventare unici. Stabilisci il peso e l'altezza del tuo Sim: sarà mingherlino, muscoloso o paffuto? Potrai scegliere fra ancora più opzioni la forma del viso, il colore della pelle, i capelli, il colore e la grandezza degli occhi e selezionare i suoi abiti ed accessori.
Personalità ancora più realistiche - Adesso ogni Sim è, come nella realtà, un individuo unico con la proporia personalità distintiva.
Crea dei Sims come se fossero reali, con una personalità ben definita. Scegli tra dozzine di tratti della personalità e combinali nei modi più divertenti. La combinazione dei tratti che sceglierai - coraggioso, creativo, solitario, perfezionista, cleptomane, romantico, imbranato, paranoico, e molto altro ancora - contribuirà a formare il carattere dei tuoi Sims e il loro modo di interagire con gli altri. Saranno individui complessi con una personalità unica.
Illimitate possibilità di personalizzazione - Chiunque può personalizzare qualsiasi cosa.
Costruisci la casa dei tuoi sogni o disegna la casa più assurda. Potrai personalizzare qualsiasi cosa: dai pavimenti ai fiori, dalle camice ai divani, dalla carta da parati alle tendine delle finestre. Sarà facile e divertente cambiare i colori e i motivi spaziando tra un'infinità di possibilità diverse. Se preferisci, potrai popolare il quartiere con delle case già pronte. Quale dei tuoi Sims abiterà in una villa di lusso, in un loft alla moda oppure in un cottage economico?

Buona Pasqua

sabato 22 marzo 2008

L'herpes labiale

L'herpes labiale è un'infezione causata da un virus, chiamato herpes simplex, che compare generalmente sulle labbra.
Inizialmente, l'herpes labiale si manifesta con un leggero pizzicore e un senso di calore su un punto arrossato del labbro. Nel giro di poche ore, alcune vescicole ripiene di liquido limpido, spesso dolorose, cominciano a svilupparsi nella stessa zona del punto iniziale: ecco accertata la comparsa dell'herpes labiale.
Meno frequentemente, le vescicole possono formarsi sulle guance o sul palato.
Una volta terminato il processo infiammatorio, le vescicole provocate dall'
herpes labiale si asciugano e formano una crosticina giallastra che scompare nel giro di 7-10 giorni, anche senza alcun trattamento.
La comparsa dell'
herpes labiale può coincidere con uno stato di malessere, una febbre, dopo l'inizio delle mestruazioni, uno stress, una intensa esposizione alla luce del sole o dopo aver mangiato particolari cibi.
L'infezione provocata dall'
herpes labiale ricompare, purtroppo, con facilità poichè il virus sopravvive all'interno delle cellule e non viene eliminato neppure con l'impiego di farmaci efficaci.

Come comportarsi
  • Non grattate le vescicole dell'herpes labiale e non toccate gli occhi.
  • Lavate spesso le mani con acqua e sapone.
  • Se avete già sofferto in passato di questo disturbo, il vostro medico vi avrà probabilmente prescritto una crema specifica, contenente una sostanza antivirale, da applicare sul punto delle labbra in cui si stanno formando le vescicole dell'herpes. Usatela al più presto, non appena avvertite i primi sintomi.
  • Se non utilizzate una crema specifica, è consigliabile l’uso di creme protettive specifiche per le labbra che possono aiutare a lenire il fastidio temporaneo.
  • Se soffrite periodicamente di herpes labiale, proteggete le labbra con un filtro solare ad alto fattore di protezione quando vi esponete al sole intenso, soprattutto sulla neve.
  • Evitate il contatto delle vostre labbra con il corpo di altre persone, fino a quando le vescicole non siano completamente scomparse: ricordate che l'herpes labiale è molto contagioso!
  • Evitate alimenti troppo caldi o troppo freddi che possono provocare fastidio alle aree lesionate

venerdì 21 marzo 2008

La tristezza come risorsa

La tristezza è una emozione normale che può anche arricchire la vita. Molti artisti e poeti sono stati ispirati dalla tristezza e dalla malinconia. Inoltre si tratta di un sentimento normale e fisiologico nel processo di perdita. Quando diciamo addio a qualcuno che amiamo generalmente ci sentiamo tristi, il nostro tono dell’umore vira verso la depressione e il sentimento è tanto più profondo se la perdita della persona amata è legata ad un evento luttuoso.
La tristezza però ci aiuta ad apprezzare la felicità, le variazioni dell’umore, se motivate dagli eventi, sono sintomo proprio di una buona salute psichica. Sono state identificate alcune situazioni in cui la tristezza percepita è addirittura una risorsa importante per arricchire la propria vita emotiva e che gli esperti del sito americano www.about.com hanno illustrato:
1. permetti a te stesso di essere triste: rigettare i sentimenti e le emozioni meno gradite quando si presentano, a lungo termine può danneggiare;
2. rifletti riguardo ai contesti in cui ti senti triste. Sono legati a perdite o a eventi infelici? Oppure insorgono senza un motivo apparente? Generalmente non è così semplice comprendere chiaramente la causa della tristezza, ma può essere possibile analizzare i fattori che più spesso ne sono coinvolti;

3. la tristezza può essere il risultato di un cambiamento che non ci si attendeva, o può essere il segnale del bisogno di un cambiamento nella propria vita. I cambiamenti sono quasi sempre stressanti, ma necessari per crescere;
4. Tenta di capire quando la tristezza rischia di trasformarsi in depressione. Non sono affatto la stessa cosa, nonostante spesso vengano usate come sinonimi. Chiedi aiuto se la tristezza diventa troppo intensa, troppo duratura o se sfocia nella disperazione.
È importante chiedere aiuto se si fa esperienza di più di due di questi persistenti sintomi di depressione (che devo presentarsi continuativamente per almeno sei settimane):
  • Tristezza persistente, ansia, senso di vuoto;
  • Pessimismo, mancanza di speranza;
  • Sentimenti di colpevolezza, percezione di non poter ricevere aiuto;
  • Perdita di interesse e piacere nelle attività preferite, incluso il sesso;
  • Perdita di energie, fatica, senso di ‘rallentamento’;
  • Difficoltà di concentrazione, di memoria, di prendere decisioni;
  • Insonnia, risvegli precoci, oppure sonnolenza eccessiva;
  • Perdita di peso o aumento di peso;
  • Pensieri di morte e suicidio;
  • Irritabilità; sintomi fisici come mal di testa e difficoltà di digestione.

giovedì 20 marzo 2008

Il ritorno delle Casalinghe

Lo sciopero degli sceneggiatori è finito ormai da tre settimane, e per la prima volta abbiamo la certezza che gli attori sono tornati sul set per girare le nuove puntate di "Desperate Housewives" che andranno in onda a partire dal 13 Aprile.
La ABC ha già confermato che vedremo almeno sette nuovi episodi, cinque normali più la season finale da due ore il 18 Maggio. Per il momento abbiamo anche i nuovi titoli dei prossimi episodi: 4x11 "Losing my mind" e 4x12 "In Buddy's eyes" l telefilm ha ottenuto la richiesta di episodi più alta dopo lo sciopero, infatti sia per "Ugly Betty" che per "Grey's Anatomy" ne sono stati ordinati solo cinque, mentre per "Brothers & Sisters" addirittura solo quattro.
I motivi di questa scelta sono semplici:
1. A seguito del declino dello scorso anno, "Desperate Housewives" adesso è di nuovo lo show di punta della ABC, e ha battuto più volte "Grey's Anatomy".
2. Prima dello sciopero erano stati girati solo dieci episodi, mentre altri telefilm ne avevano avuti di più.
3. Il creatore Marc Cherry aveva promesso che tutti avrebbero lavorato molte più ore per garantire più episodi possibili.

martedì 18 marzo 2008

Giovanni Bomoll - Latin streets

Quando il sesso è una malattia

Per molte persone fare l'amore smette di essere un piacere e/o scambio affettivo con il partner, un mezzo per comunicare emozioni e tenerezza per diventare qualcosa di diverso: una costante ossessione che rischia di rovinare la vita e le relazioni.
Ma come distinguere una vivace (e normale) sessualità dalla dipendenza sessuale vera e propria? Il sesso dipendente usa il sesso come ansiolitico e antidepressivo: la sfrenata sessualità serve come antidoto ai problemi e alle delusioni della vita.
Il rilassamento indotto dall'orgasmo diventa l'unico modo per gestire l'ansia e il senso di inadeguatezza.
Tutta la giornata del sesso dipendente ruota intorno alla ricerca del piacere sessuale, per il quale tutto il resto (compresa la propria salute, la propria famiglia e il proprio lavoro) passa in secondo piano.
Le pratiche sessuali possono essere le più varie: masturbazione, rapporti sessuali persone che non si conoscono, con prostitute, esibizionismo, voyeurismo, pratiche di tipo sadomasochistico, fantasie sessuali ossessionanti, acquisto di materiale pornografico, utilizzo di servizi erotici al telefono, via internet e altro ancora.
Inoltre, la sessualità del dipendente sessuale non è veramente appagante: spesso, dopo il piacere, vengono i rimorsi, i sensi di colpa e il disgusto verso se stessi.
Nonostante il sesso dipendente si renda perfettamente conto delle conseguenze distruttive dei suoi comportamenti, non riesce a smettere.
Rimangono vittime del loro ciclo di dipendenza nonostante promettano più volte a se stessi e agli altri di smettere. La dipendenza sessuale ha preso il sopravvento sulla loro capacita di scegliere.
Chi è il dipendente sessuale ?
In una ricerca condotta da un'equipe di sessuologi dell'Istituto italiano per lo studio delle psicoterapie, Filippo Petruccelli, Elisabetta Notaro e Nada Loffredi e di prossima pubblicazione, circa il 6% degli italiani fra i 20 e i 45 anni manifesta chiari sintomi di dipendenza sessuale.
Apparentemente il dipendente sessuale è una persona educata e ben inserita nella società: il soggetto tipico affetto da questo "disturbo" è in Italia un uomo, la cui età si aggira intorno ai 30 anni, con relazione sentimentale stabile, laureato e senza particolari problemi economici.
Spesso, però chi soffre di dipendenza sessuale presenta anche altri problemi: un alto livello d'ansia, depressione latente, la tendenza ad avere dei comportamenti aggressivi nei confronti del coniuge o dei figli.
In genere il sesso dipendente è una persona molto sola: anche se è apparentemente circondato di amici, si tratta in realtà di relazioni molto superficiali e basate sull'apparenza.
Infatti chi è sesso dipendente teme l'intimità : nei rapporti sessuali il partner viene trat
tato più come un oggetto di piacere o un oggetto da dominare, che come un altro essere umano con cui avere uno scambio affettivo.

Le conseguenze della dipendenza sessuale.
La dipendenza sessuale, come tutte le altre forme di dipendenza, è un disturbo invalidante che sconvolge la vita di chi ne soffre.

  • A livello fisico: la persona può sviluppare disfunzioni sessuali tradizionali (eiaculazione precoce o ritardata, anorgasmia ecc) malattie veneree o problemi come ulcera, pressione alta, vulnerabilità alle malattie, esaurimento fisico o problemi col sonno.
  • A livello emotivo: chi soffre di questo disturbo vive in un costante stress dovuto al terrore di essere scoperto. Sono comuni sentimenti di vergogna, depressione, sensazioni di impotenza e disprezzo verso se stessi.
  • A livello economico: la dipendenza sessuale può essere molto costosa. Attività come frequentare prostitute, le telefonate erotiche, articoli di sexy shop sono ovviamente dispendiose.
  • A livello cognitivo: spesso la persona non riesce a concentrarsi a causa delle fantasie sessuali assillanti .A questo livello anche il rendimento sul lavoro ne risente.
  • A livello relazionale: in genere i dipendenti dal sesso temono l'intimità. Il sesso praticato da chi soffre di questo disturbo è una sessualità spersonalizzata e degradante. La doppia vita condotta dai sesso dipendenti accentua i loro sentimenti di solitudine e isolamento. Se sposato, chi soffre di dipendenza sessuale ha di solito dei gravi problemi matrimoniali.
Le cause della dipendenza.
Le persone che soffrono di qualche forma di dipendenza si servono della loro dipendenza per far fronte a dei sentimenti dolorosi. In questo caso ,il sesso diventa un modo per tenere a bada la sofferenza emotiva.
Ma anche esperienze negative di altro genere ,come la morte di un familiare o altre esperienze dolorose, possono aver creato una sorta di vulnerabilità psicologica che predispone le persone alla dipendenza.

Per concludere riporto le parole di un ragazzo che ha superato la dipendenza sessuale:

Per uscire dalla dipendenza devi innanzitutto cercare di capire che funzione ha questa su di te, tenendo presente che la dinamica è identica per tutti i pornodipendenti e anche per i dipendenti in generale.
Il dipendente è una persona che ha paura (per esperienze negative avute nella propria infanzia e adolescenza) delle proprie emozioni reali, e si è creato uno schermo difensivo per non provarle.
Ma poiché non è possibile vivere senza emozioni, noi ci creiamo, con la fruizione della pornografia, un mondo emozionale a nostra misura, che noi possiamo gestire perfettamente e che ci permette di non diventare pazzi.
Il problema è che questa struttura, questo sistema di emozioni fittizie, ci allontana dal mondo reale e ci fa piombare in una pazzia parallela a quella che volevamo evitare. E allora la soluzione è cercare di capire che cosa non abbiamo dato a noi stessi e impegnarsi con tutte le proprie forze per saldare questo debito con noi stessi.

Dottoressa Anna Zanon

Mappa visitatori