martedì 4 settembre 2007

Kathy Reichs ed il medical thriller

Kathleen J. "Kathy" Reichs (Chicago, 1950) è un'antropologa forense, docente ed autrice di romanzi di genere medical thriller (che si basa su plot di forte tensione ambientati nel settore della medicina legale), spesso in vetta alla classifica dei libri maggiormente venduti.
Senza tanti intermezzi la considero la mia scrittrice preferita di thriller, nessuno come lei riesce a combinare meglio azione, sentimenti ed allo stesso tempo un'interessante immersione nel mondo della medicina legale fatto di nozioni e situazioni che sono tutt'altro che noiosamente meccaniche, come succede per la maggior parte dei romanzi che tentano di entrare troppo nello specifico della materia trattata.
Kathy è in grado di presentare i fatti, gli studi e i metodi in un modo tale da far crescere anche nel lettore la voglia di saperne di più di questo mondo di ricerche e scienza.
Inoltre, come accennavo prima, non manca la vena sentimentale, dove la protagonista, l'unica ed inimitabile Tempe Brennan, ci accompagna nella sua vita fatta di lavoro ma anche di mille affettività che contrastano con questo, ognuna trattata con la dovuta sensibilità, ed il giusto senso dello humor.
Quelli di Kathy sono triller impareggiabili, e come si è potuto notare, nemmeno il telefilm tratto da questi, BONES, ne è stato all'altezza, per non dire che ne ha fatto una caricatura orribile indegna di essere collegata al nome della Reichs.

T.M.

Sunshine

Il film supporta la tensione al livello di 28 giorni dopo, è ricco di immaginazione, ma soprattutto non si lascia trascinare nel banale, anche se a tratti, verso la fine, emerge anche troppo verso il mistico, rischiando di compromettere un po' la patina di mistero che governa tanto bene il tutto.
Non è la classica storia dove gli eroi salvano il mondo, qui si intrecciano molto bene delle psicologie ben calibrate e controllate dei person
aggi, in cui tutto è freddamente controllato, senza lasciare spazio a pietismi o lacrime inutili. L'obbiettivo è preso seriamente, forse anche troppo, e stupisce persino nel modo in cui viene affrontato il primo broblema dell'Icarus, mettendo a repentaglio una vita forse troppo inutilmente.
E' comunque una storia affascinante, che prende bene lo spettatore, e la voto quindi con un 7,5. Forse parteggio un po' per altri generi, ma ammetto che quando un film è ben orchestrato posso anche fare un'eccezione.
T.M.

lunedì 3 settembre 2007

Dov'è l'amore?


L'amore non ha durata, e se non ha durata non si può controllare, se non si può controllare non abbiamo nulla tra le mani, e se non abbiamo nulla tra le mani è perchè forse qualcosa si trova nel nostro cuore.

T.M.

Maurice

Questo film esplora in maniera delicata, ma a momenti anche bruscamente straziante, i senitmenti del giovane Maurice, sentimenti incontrollati, che scopre e nega di volta in volta, che sa di non poter nascondere ed allo stesso tempo custodisce gelosamente.
E' un film dai tratti tenui, ricco di profondi silenzi, coinvolge e
affascina son suoni e colori, è uno spettacolo di emozioni capace di catturare chiunque, anche chi non crede nell'amore, o ha smesso di crederci da tempo.
Voto con un 10 pieno; Ivory non poteva fare di meglio, per me è il suo capolavoro, anche se gli altri film non sono da meno.
T.M.

venerdì 31 agosto 2007

Se solo...

Nella sua stanza , la luce entrava dalla finestra , era una bella giornata , primaverile , si preannunciava però l’estate, con il suo caldo torrido . Fissava qualcosa , ma non sapeva esattamente cosa ; il pavimento , di quel legno chiaro che gli donava tanta tranquillità , o quel soffitto , dipinto d’azzurro , che spesso in passato era stato motivo di lunghe riflessioni capaci di ristabilire la serenità al suo corpo straziato dal dolore .
Era felice , o meglio , il suo cuore gioiva , cosciente di ciò che l’attendeva .
I suoi libri , che per tante ora erano stati suoi compagni , erano lì , coscienti del suo sguardo intenso , che spesso vi si soffermava .
Ecco che senza alcun motivo allunga la mano , ne afferra uno , lo sfoglia , i suoi occhi corrono per quelle pagine su cui si sono posati più d’una volta , ma non ha importanza , quelli sono i suoi libri , i suoi amici , preziosi più d’ogni altra cosa e meritevoli del tempo che veniva dedicato loro .
Il tempo però volava , senza accorgersene le ore erano trascorse rapidamente , e stava arrivando la sera ; ma anche il momento .
Un pulsante ; uno schermo ; e lui . Finalmente lo sentiva , finalmente si sentivano . Le sue dolci parole inebriavano la sua mente mentre i suoi occhi scorrevano tra le righe .
Quanti pensieri , quanti erano giunti a lui durante tutto il giorno e quanti lui ne aveva fatti giungere al suo cuore . I pensieri , il ricordo , quella flebile presenza che gli donava tanta gioia .
Ora sorrideva ; delle sue parole , del suo amore , di tutto quello che era per lui . Della sua presenza .
Il silenzio dei suoi pensieri aveva popolato quel giorno rumoroso di sogni . Come poteva non ricordarlo ; vicini , sempre più vicini erano , per quanto la lontananza li dividesse . Ma ora erano lì , faccia a faccia con le loro speranze , dettate dai loro sentimenti .
Quanto tempo ? Da quanto , i loro occhi ciechi si cercavano in quel buio che non aveva limiti ? Ma che importanza poteva avere , ora erano lì , lontani , nei loro cuori vicini .
Qualche lacrima scendeva , solo qualche lacrima . Segno d’amore , pegno . Di cosa ? Del futuro ? Ma quale futuro ? E le lacrime imperversavano nei loro visi consumati dai segni della gioia , di ogni incontro , che così lontano logorava i loro cuori .
Parole . Dolci , sussurrate da labbra distanti , appena un palmo dal suo viso , vicine , da non sentirne il caldo , di quell’alito sparso a pronunciare parole invisibili colte dal suo amore .
Ancora parole , tra le righe ; mentre gli occhi bramosi di emozioni scorrevano tra i sentimenti , e la vergogna di trovare qualcosa d’insperato , o di voluto . Frasi ; delicate , che si forgiano nella carne , che temprano le loro anime e preludono a qualcosa che entrambi non possono evitare . Ma è gioia . Ora nei loro cuori , è festa .
Un bacio . Una carezza , unica , da non dividere con nessuno . Speciale , perché segreta , perché nascosta . Un abbraccio , forse l’ultimo abbraccio ; così grande , così freddo .
Ancora lacrime ; confusione . E’ gioia ; è dolore , non sanno rispondere , ma cosa possono dire le parole ? Qualcosa che i loro occhi non abbiano già udito o i loro cuori non abbiano già visto . Nulla ; vaneggiare è inutile se il cuore non ti ascolta . Padrone di se stesso .
E’ reale . Un saluto , non un addio . In futuro forse . Ma cos’è ? Il presente questo ? La loro vita ; per quanto si possa così chiamare .
Sorride il cuore fradicio di dolore . L’occhio scorre , la mano freme ancora ; è pronta , protesa : un pulsante ; uno schermo buio . Nulla .
Questo i suoi occhi spalancati vedono ; o la notte scura ha raggiunto in anticipo quel mondo che non ci appartiene , o i suoi occhi hanno raggiunto quell’universo che credeva nelle sue mani . Buio . Ora .
Vuoto . I suoi libri non le fanno più compagnia ; la finestra un buco vacuo . Il nulla , che ha riposto nel suo cuore , di cui è stato nutrito quel corpo ormai esanime .
Un cielo , nella stanza ; preannuncia tempesta . Si sente già un tuono , silenzio poi , quiete tormentosa che sconvolge gli animi . Lontani ; tutti irraggiungibili .
Mentre una lacrima , calda , scende lungo quel viso , reale ; un pensiero , un’idea …
Se solo …


T.M.

Breve racconto scritto nel 2000

giovedì 30 agosto 2007

Desperate Housewives Season 4 Promo: Behind The Scenes



DVD Stagione 3

Le donne di Wisteria Lane sono tornate, ed è ora di lavare i panni sporchi. Agli Emmy Award® vince con la sensazionale Terza Stagione, il pettegolezzo è più succoso, i segreti più scandalosi, e la vendetta è più dolce. "Le Desperate Housewives ritornano!" scrive il New York Daily News!
Guardando tutti i 23 episodi della terza stagione e ritroveremo il nuovo amore di Susan, Bree che sconvolge il matrimonio con Orson (Kyle MacLachlan) la nuova presenza pericolosa del "tranquillo" quartiere di Wisteria Lane.

Tutto uscirà pulito da questo cofanetto di 6 DVD.

Sicuramente il mistero più grande della terza stagione di Desperate Housewives - che probabilmente proseguirà fino al 2011, per un totale di sette stagioni - è legato ad Orson Hodge, il personaggio interpretato da Kyle MacLachlan: nessuno sa che Orson è l'uomo che ha tentato di uccidere Mike Delfino investendolo con la sua auto, ma nonostante questo il suo personaggio è sempre al centro di clamorosi ed orribili sospetti che iniziano ad affiorare non appena questi sposa Bree Van De Kamp, che dopo una relazione con il farmacista - conclusasi con il suicidio dell'uomo in una stanza d'albergo - si lascia conquistare dalla sua meticolosità e dalla sua ossessione per l'ordine.


La ricerca della felicità

Io ho visto tutti i film di Muccino, e sinceramente posso dire che è uno dei registi italiano attuali che preferisco. E la sua bravura non è stata smentita, anzi, largamente riconosciuta con il successo di questo film anche all'estero.
Forse qui le emozioni sono portate ad un livello maggiore rispetto alle pellicole precedenti, e i personaggi, molto meno numerosi degli altri film dello stesso regista, sono stati analizzati più affondo, e si riesce meglio ad affezionarsi a loro lungo tutto il film, ad entrare
ancora meglio nella storia, tando da percepire ogni cambiamento d'umore, ogni attimo di sofferenza dei due poveri protagonisti, e soprattutto del figlio, che con i suoi silenzi sembra dire tutto, e con le sue poche parole apre il cuore.
Non c'è molto altro da dire sul film, è solo da vedere, da immergervisi lasciandosi trasportare in momenti in cui l'angoscia del protagonista sembra essere nostra, e ci sentiamo soffocare, e ci domandiamo come riesca a governare tutto con tale sicurezza, e convinzione. Ci può solo far riflettere sul fatto che se una persona crede veramente in se stessa, allora può arrivare molto lontano, soprattutto dove nessuno crede che possa arrivare.
Il voto che si merita secondo me è un 8.

T.M.

martedì 28 agosto 2007

Saturno contro

Allora l'amore vero esiste, l'amicizia esiste, la comprensione esiste; ma quando esistono tutte queste cose? Non certo quando lo vorremmo noi, sarebbe troppo semplice, queste cose si possono ottenere solo quando è troppo tardi, quando non possiamo più goderne.
Forse è vero, la gente pensa a noi infinitamente meno di quanto crediamo, ma allora perchè affannarsi tanto? Perchè cercare un ordine delle cose? Se poi si finisce sempre per innamorarsi della persona sbagliata.
Il film di Ozpetek non cerca di dare una risposta, pone tante domande, ci mette di fronte ad una serie di interrogativi ai quali la risposta sembra semplice, ma in realtà ci rendiamo conto che non lo sarebbe mai, neppure se ci mettessimo tutte le nostre forze.
Molti di noi credono di possedere a loro stessi, e viaggiano a testa alta, ma si accorgono troppo tardi di far parte di un gruppo, di esistere con gli altri, e solo allora si rendono conto di quanto sono stati soli, fino a quel momento. Purtroppo non tutti si accorgono di questo, e non tutti sanno dire grazie, ma d'altra parte è anche vero che non tutti sanno molto della loro vita, ed inoltre questa non gli si può svelare davanti da un momento all'altro, e solo un muro su cui sbatteranno contro li renderà coscenti dei loro limiti, allora forse guarderanno davanti a loro, e avranno la decenza di vedere gli altri, oltre a loro stessi.
Voto con un 8, perchè la forza c'è, ma parte del dolore deve ancora riscattarsi, sempre che questo sia possibile.

T.M.

Unicamente sola

Una porta
Innanzi a me .
Guardo .
Chiusa .
Scruto al suo interno
ciò che non vedo .
Desidero .
Cieco
di mille porte
aperte .

T.M.


Perchè te lo dice mamma

La storia promette, promette abbastanza bene, e Diane Keaton come al solito risplende nonostante l'età, e sprizza simpatia da tutti i pori, ma tutto questo dura poco, il film comincia ad apparire banale sin dopo i primi venti minuti, i personaggi restano irrisolti, nessuno di loro, nemmeno i protagonisti, assume uno spessore, una forma, non si conosce niente di loro nè del loro ruolo, a parte quello della mamma, che qui viene esasperato in modo intollerabile, persino per la Keaton, che fa del suo meglio per mantenerlo alto, ma che inevitabilmente scade in battute inutili e prive di giustificazione.
E' superfluo dire che il ruolo della Keaton è stato assurdamente sprecato, e che affiancata dalla giovane Mandy Moore non ha fatto altro che degradare ancora di più il suo ruolo. La "povera" Mandy dovrebbe limitarsi a cantare, risparmiandoci le sue crisi isteriche sul set, che stranamente permangono nel film in smorfie grottesche, che vanno ben oltre alla "risata" della povera protagonista.
Sembra che il regista sia andato a cercare le più squallide banalità per inserirle in un film che funzionava meglio con molto, molto meno.
In pratica è un pastiche di assurdità che credono di essere una storia commovente, dove di commovente invece c'è solo il tentativo di Mandy di recitare.
Lo voto con un 6, per pietà, alla Keaton e come incitamento a Gabriel Macht, l'unico che sembra aver preso seriamente il film.

T.M.

Mappa visitatori