martedì 5 marzo 2013

Pantone Fashion Color Report: i colori che indosseremo nella primavera 2013

Lo scorso gennaio Pantone ha decretato il tangerine tango colore dell’anno, lo abbiamo visto prendere la forma di borse, abiti, poltrone, accessori, cover per iPhone e poi sparire, lentamente, per far spazio a tonalità neon e fluorescenti. Oggi è tempo di pensare, forse con tropo anticipo (ma si sa che la moda ha tempi ben diversi da quelli del nostor guardaroba), alle tonalità che ci vestiranno la prossima primavera. Nel Pantone Fashion Color Report ce n’è per tutti i gusti, lapalette comprende infatti tonalità neutre e vitaminiche, caratterizzate dalla ricerca di equilibrio tra luminoso e brillante, classico e nuovo.Predominerà il verde, nelle sue sfumature più delicate o brillanti, ci sarà spazio per blu e viola, qualche tocco di giallo e non mancherà un ritorno dell’arancione, in una versione più slavata e un intenso rosso papavero. Ecco l’elenco dei colori con i rispettivi codici e nomi ufficiali: PANTONE 14-0446 Tender Shoots, PANTONE 14-6011 Grayed Jade, PANTONE 17-5641 Emerald, PANTONE 16-3520 African Violet, PANTONE 17-1664 Poppy Red, PANTONE 16-1360 Nectarine, PANTONE 13-0756 Lemon Zest, PANTONE 16-4120 Dusk Blue e PANTONE 12-1008 Linen.

12 ottobre 2012 | Autore

Per approfondimenti Pantone.com

lunedì 4 marzo 2013

Realtà

Ci sono momenti in cui si vorrebbe solo chiudere gli occhi e lasciarsi avvolgere dal silenzio; far sparire tutto intorno a noi per assaporare un attimo di pace. Lasciarsi cullare da una debole musica che possiamo udire solo noi, nella nostra testa; abbracciarla e sentire che ci riscalda il cuore facendoci vibrare ogni singola parte del corpo. In quei momenti il tempo si ferma e noi possiamo essere tutto, oppure niente, possiamo toccare il cielo o stenderci a terra per saggiarne la superficie. Ogni singola particella attorno a noi diventa estremamente importante, mentre noi ci sentiamo così impalpabili, eterei, degli spiriti capaci di tutto, estremamente altruisti e sorridenti. Ma basta un leggero ticchettio, quel martellante rumore che scandisce il nostro tempo, che frammenta la nostra giornata e segmenta ogni nostra emozione in sottili fasce trasparenti, scomposte dalla furia del vento; e ci ritroviamo con gli occhi spalancati, di fronte alla realtà che volevamo dimenticare e che invece ci ha sempre tenuto per mano, per evitarci di scappare, succubi del ricordo di ciò che dobbiamo essere per smettere di sognare. 

T.M.

venerdì 1 marzo 2013

The Green Closet 2013, la terza edizione

Inaugurazione il 23 febbraio ore 11.00 a SUPER, Padiglione 3 Piazza VI Febbraio Milano. 

The Green Closet, organizzato da UK Trade & Investment (UKTI) e dal Consolato Generale Britannico di Milano in collaborazione con Pitti Immagine, giunto quest’anno alla sua terza edizione, accoglierà una decina di marchi britannici di moda e accessori eco-sostenibili individuati e selezionati dalla Responsabile Moda e Design di UKTI Italia Marina Iremonger, per offrire ai buyer italiani e internazionali proposte che uniscono qualità e design alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente.
The Green Closet – ha dichiarato Marina Iremonger – si è dimostrato una piattaforma vincente per lanciare nuove collezioni di ricerca e di qualità del Regno Unito. L’edizione di febbraio 2012 ha avuto risultati eccellenti per tutti gli espositori e il nostro aiuto alle piccole imprese della moda è particolarmente apprezzato dagli operatori, dalla stampa e dagli organizzatori dei Saloni”.

Galaxy - Audrey Hepburn

 
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La cruna dell'Ago - Ken Follet

Appena terminato questo romanzo, e devo dire che la sensazione che lascia è davvero quella di un romanzo pieno d'azione, dove nulla viene lasciato al caso. In particolare ho apprezzato l'ingegno dell'autore di orchestrare metà romanzo al fine di farlo culminare nella seconda parte in una perfetta fusione del tutto, dove ogni elemento interagisce con l'altro e dove le certezze iniziali possono anche cominciare a vacillare. 
Si può guardare questa storia sotto molteplici punti di vista, e uno di questi è l'"umanità" presente in esso, i sentimenti di ciascuna persona e come siano questi, alla fine, che possono capovolgere la Storia (e badate, parlo di Storia con la S maiuscola perchè qui si parla di una Guerra Mondiale). 
Ho apprezzato questo Follet perchè ha saputo essere veramente profondo, veramente puntuale ma soprattutto veramente interessante senza dover "commercializzare" il racconto, come invece ha talvolta fatto in alcuni suoi romanzi scivolando in alcune parti solo per attirare l'attenzione del lettore con mezzi un po' troppo squallidi. Qui invece la storia fila praticamente da sola, ed è confortante arrivare alla conclusione sapendo che tutto è stato fatto al fine di riconciliarci un po' con ogni personaggio, pur mantenendo ogniuno al suo posto, anche perchè in una Guerra, purtroppo, ogniuno sa qual'è il suo posto, e per quanto sbagliato sia, deve arrivare alla fine. 

T.M.

giovedì 28 febbraio 2013

Oscar 2013. Vince la moda ecologica

Si sono tenuti in quel di Los Angeles i tanto attesi Premi Oscar 2013, con la conferma ufficiale del successo di alcune pellicole come Argo, Lincoln e Vita Di Pi. Tra scenografie da sogno, polemiche su Jennifer Lawrence come Migliore Attrice Protagonista e qualche piccola sorpresa, a spiccare è però la moda ecologica.
Non è di certo la prima volta che il mondo dello showbiz, approfittando di una kermesse così seguita come quella degli Oscar, cerchi di mostrare al pubblico una nuova sensibilità all’ambiente. È successo sin dai Golden Globes del 2011 fino alle premiazioni odierne e sono sempre più le attrici a scegliere abiti fashion del tutto ecocompatibili. Prima fra tutte Anne Hathaway, ormai leader delle attrici vegane attente all’ambiente. 
Per la Hathaway, Miglior Attrice Non Protagonista per la sua Fantine di Les Misérables, nulla di eccessivamente stravagante, come quando ha indeciso di indossare un completo vegan-bondage firmato Tom Ford. Agli Oscar 2013 la vediamo avvolta in un romantico abito rosa firmato Prada – di cui l’attrice si è accertata l’assenza della seta, non indossando fibre di originale animale – con tanto di scarpe “vegane”. Molto elegante con il suo taglio corto, un’eredità proprio del film, la bella Anne ha rischiato più volte l’uscita di seno dato il taglio generoso ai lati del vestito.

Marcia Cross dopo Desperate Housewives

Marcia Cross is looking forward to the end of Desperate Housewives, as she's been on a strict diet regime for the duration of the show.
The actress has played Bree Van de Kamp in the hit U.S. series since it debuted in 2004 and she's currently shooting the eighth and final season.
Her co-star Felicity Huffman recently revealed she felt "like an elephant" next to her svelte on-set pals, but Cross admits she's had to work hard to maintain her slim figure.
She tells Britain's Easy Living magazine, "I've had to watch my weight for the show and am looking forward to not having to think about it anymore."
However, the actress - who turns 50 this year - reveals she is also open to cosmetic enhancement in a bid to maintain her youthful looks, adding, "We (on the set of Desperate Housewives) say we'll do anything as long as it doesn't involve a knife! I'd never say no to surgery in the future, because I feel like, as I get older, I'm going to face temptation more."

01 February 2012

La casa verde CO2.0: la proposta vincente al Sustainability International Forum

Il premio Sustainability International Forum 2012, concepito con l'obiettivo di promuovere e sostenere prodotti-progetti pubblici e privati ad alto valore innovativo nel perseguimento di uno sviluppo sostenibile, è stato assegnato dalla Presidenza della Repubblica al progetto “La casa verde Co2.0”, del distretto Editerra Edilana & Polo produttivo per la Bioedilizia. L’opera in concorso, in nome dell’edilizia sostenibile, si è contraddistinta grazie all’uso di materie prime locali e rinnovabili del territorio di produzione, la Sardegna.
La commissione scientifica giudicante, presieduta dall'Ing. Daniele D'Ambrosio, ha valutato i contenuti di merito di ciascun progetto sulla base di quattro criteri principali:
  1. riduzione dell'impatto ambientale;
  2. innovazione tecnologica o di contenuti;
  3. sostenibilità sociale del progetto;
  4. diffusione e riutilizzo del progetto stesso in diversi contesti territoriali

6 modi per aumentare la visibilità del Blog con i social media

Stai cercando di aumentare la visibilità del tuo Blog per ottenere e visite? Le sociali e i social network sono il tuo punto di riferimento. Tramite i puoi ottenere una gran quantità di potenziali visitatori. Ma come si possono aumentare le sociali dei nostri contenuti? Scopriamolo subito!

1 Identifica i post più popolari e le parole chiave

2 Le tendenze del momento e l’ascolto

3 Perché la gente dovrebbe condividere il tuo contenuto?

4 Utilizziamo al massimo il titolo

5 Ottimizzare i contenuti per la condivisione

6 Il dopo-condivisione

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Scritto il 26.06.12, da

martedì 26 febbraio 2013

Scandinavia - Studio Snøhetta


Benvenuti in Scandinavia - Kjetil Thorsen e la "creatività collettiva" di Snøhetta, lo studio di architettura norvegese che sta riprogettando Time Square a New York

Clara Svanera

Kjetil Thorsen è un architetto di fama internazionale, classe 1958, è il fondatore e l'anima dello Studio Snøhetta , il più prestigioso studio di architetti in Norvegia ed uno dei più reputati al mondo . Insieme al suo gruppo, in 25 anni di carriera, ha realizzato opere magnificenti in ben 40 paesi diversi, grazie all'idea vincente di fondere architettura e paesaggio sia in senso estetico, sia dal punto di vista dell'eco-compatibilità. Dalla ricostruzione della biblioteca alessandrina di Alessandria d'Egitto, realizzata nel 2002, a forma di disco che emerge dalla terra, passando per il Petter Dass Museum ad Alstahaug (2007), sino all'opera-icona di Oslo, l'Opera House (2008).
E poi la Hunt Library a Raleigh, il King Abdulaziz Center for Knowledge and Culture a Dhahran, il Ras Al Khaimah Gateway Project, l'ampliamento del Museo di Arte Moderna a San Francisco, fino al National September 11th Memorial and Museum al World Trade Center a New York. Solo per citare le opere più incisive.
Adesso Thorsen e la sua equipe sta affrontando un'altra ambiziosa sfida: la riqualificazione urbana attorno a Times Square a New York. Snøhetta si è imposto come lo studio-icona dell'architettura contemporanea grazie anche ai numerosi riconoscimenti internazionali. Due volte vincitore del World Architecture Award for the Best Cultural Building: nel 2002 per la Biblioteca di Alessandria e nel 2008 per la Oslo Opera House.
Nel 2004 lo studio ha ricevuto l'Aga Khan Award for Architecture, nel 2009 il premio Mies van der Rohe e nel 2010 l'European Prize for Urban Public Space e l'International Architecture Award and The Global Award for Sustainable Architecture.
Snøhetta ha un approccio collettivista, sembra che più della firma del singolo conti il collettivo. Visitando la pagina web di Snøhetta si ha addirittura l'impressione che non ci sia un organigramma, i dipendenti sono ordinati non in base alla posizione occupata e neanche per cognome, ma per nome. Niente gerarchie, niente monopoli, ma un collettivo funzionante e entusiasta.

lunedì 25 febbraio 2013

Un pizzico d'incertezza

Ci sono mementi in cui pensi che niente può andare per il verso giusto, perchè ogni tuo piccolo gesto, ogni parola, ogni azione, provocano inevitabilmente una reazione negativa, su ogni fronte. Come possiamo definire questi momenti? Destino avverso? Forse una fase lunare contro di noi? Un castigo divino? Non so come la definirei, ma so che può essere estremamente devastante, perchè ovunque io guardi vedo solo il fallimento delle mie azioni, dei miei sforzi, e anche dove non ho cercato minimamente di modificarne la situazione le cose sono degenerate automaticamente, quasi agendo sotto una spinta negativa che abbraccia il tutto. 
Il peso è devastante perchè ti senti ancora più solo, perchè hai il terrore che le cose non possano migliorare. Ovviamente è un momento in cui si vede tutto nero, eppure il destino ci mette lo zampino perchè qualche piccola connessione si è spezzata, qualche legame si è ricollocato, e ti sembra di occupare una posizione diversa nel sistema che governa il tuo prossimo passo, il tuo domani. 
Forse è pura e semplice stanchezza e svegliandomi domani questa orribile sensazione sarà sparita per lasciare posto ad un nuovo filo di speranza. 

T.M.

giovedì 21 febbraio 2013

Colpo di fulmine - Il mago della truffa - I love you Phillip Morris

Cominciamo con il dire che si poteva dare anche qualche titolo in meno a questo film, anche perchè già da questo potrebbe trasparire tutta la confusione che ne scaturisce durante la visione. 
Per proseguire con la recensione la prima cosa che mi verrebbe da dire è che questa coppia di registi, di cui io purtroppo ho visto i film al "contrario" (prima "Crazy, stupid, love" e poi questo), sembra inserire sempre grandi propositi nei loro film, propositi che vanno, a mio avviso, pasticciandosi durante lo svolgimento dello stesso e finiscono con il lasciare interdetto lo spettatore che fino a pochi istanti prima ne era rimasto magari affascinato e pure commosso. Ovviamente questa è una recensione a caldo, infatti il film è appena terminato, e ho deciso di gettare letteralmente tutto quello che avevo da dire "sulla carta", la qual cosa mi dà decisamente un senso liberatorio perchè, come nel caso dell'altro film ("Crazy, stupid, love") tutte le grandi possibilità della pellicola mi sembrano andate in fumo! Forse non tutte, gli donerei il beneficio del dubbio, è ovvio che le prime impressioni sono sempre quelle più drastiche, certo è che la sostanza di un bel film o si vede subito, oppure non c'è. In questo caso...è proprio stata pestata (volontariamente?) sotto i piedi dei registi. 
La domanda che vorrei porre è questa: quale era l'intento narrativo? E ce n'era davvero uno? L'idea che ho avuto è che due menti si siano messe assieme per creare...confusione in mezzo a tanta bellezza. 
Mi dispiace, purtroppo non mi viene in mente altro, il film di per sè sarebbe consigliatissimo, anche perchè la struttura e la regia sono completamente diverse da "Crazy, stupid, love", già ampiamente citato in precedenza, e quindi un film con decisamente altre potenzialità, eppure io le vedo deliberatamente sprecate. Forse prevarrà il mio pessimismo, eppure non riesco a capacitarmi che si possa sprecare tanta buona materia prima. 
P.s. La storia d'amore è comunque esemplare, infatti non risulta scontata e neppure già vista. Ok, ammettiamolo, il film forse vorrebbe solo essere un "nuovo tipo di commedia", con un melange di buoni sentimenti e ammiccamenti al sociale...e niente di più. Forse mi sono ostinato a cercare qualcosa che "pensavo dovesse esserci", ma invece sta benissimo in piedi da sola. Può risentirne solo il voto, che per me non supera il 6,5.

T.M.

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