domenica 20 luglio 2008

E ti vengo a cercare

E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo ormai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.
E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza.

Franco Battiato
Album: Fisiognomica

giovedì 17 luglio 2008

WHAT EVER HAPPENED TO BABY JANE?

Lettera a tre mogli

Orchestrato in un modo magistrale, questo film accresce di scena in scena il desiderio di conoscere la tanto nominata Eva Ross, e scoprire finalmente cosa questa donna possegga più di tutte e tre le stupende protagoniste. Può essere più ambiziosa e intraprendente di Rita? O più dolce e sensibile di Deborah? Oppure possedere la forza e lo spirito di Lora May? Eva non possiede nessuna di queste caratteristiche, ma le tre protagoniste non lo sanno, le tre stupende mogli, profondamente innamorate dei loro mariti, sono solamente assillate da mille angosce, con la paura di non essere peefette come la tanto agognata Eva, il desiderio proibido probabilmente di tutti i loro mariti. E così il loro amore sembra perdersi in questi pensieri, in queste angosce, e ci si domanda se i loro poveri mariti resteranno a casa ad aspettarle. Chi mancherà al loro ritorno? Chi sarà scappato con Eva Ross?
L'amore vero non è un sogno, un ricordo, una speranza. L'amore vero è quello che sentiamo tra le notre braccia, quello che conuno sguardo ci trasmette tutto, senza bisogno di parole, senza bisogno di regali, senza troppi fronzoli, ma solo con il calore dell'abbraccio che ci accoglie al mattino e ci saluta alla sera. Ed è quello vicino a noi, anche quando pensiamo di non sentirlo, ed abbiamo paura di chiamarlo.
Voto con un 9 perchè è un film veramente esemplare, pacato, ed allo stesso tempo incredibilmente forte, pungente.

T.M.

martedì 15 luglio 2008

P.S. I love you

Volete leggere un libro romantico? Un libro commovente? Dove ogni pagina ti trascina dentro la riscoperta dell'amore, la forza di andare avanti, il desiderio di vivere? Volete leggere un libro che vi faccia emozionare raccontandovi le piccole gioie del cuore? Allora non leggete questo libro. Questo libro è una droga, un concentrato di stupidità, banalità e soprattutto superficialità. Imparerete ad odiare la protagonista, e anche quando comincerete a credere che forse qualcosa di buono ci sia in lei, ci sarà subito qualcosa che vi farà cambiare idea. Questo libro vi strega, perchè i fatti si succedono uno dopo l'altro, densissimi, continui, apparentemente infiniti, ma si svolgono con una scrittura che ti lascia steso, completamente annientato dalla sua terrificante inconsistenza, ecco perchè è una scrittura che vola! Vola via nell'aria per questa sua vuotezza, di significato e di sostanza, eppure continuate a leggere, perchè ormai ci siete troppo dentro. Credete a me, se volete conservare la vostra anima non prendete in mano questo libro, o la getterete completamente alle ortiche, e prima che l'effetto passi, vi assiuro che richiederà tempo...spero solo che il film, almeno questa volta, sia meglio del libro...e spero che se si debba piangere almeno non lo si faccia per la disperazione!

 T.M.


lunedì 14 luglio 2008

Pensieri Notturni


"Ho desiderato esprimere le parole dell'amore

nella loro propria musica...
Ma questa melodia non risuona che nel mio cuore
e i miei occhi sono pieni di silenzio."

RABINDRANATH TAGORE

Mi sento come...

Mi sento intrappolato in un'immagine di me, che non è quello che in realtà sono...
...come Meryl Streep in "The Hours"

Thomas Pynchon

Thomas Ruggles Pynchon Jr. (Glen Cove, 8 maggio 1937) è uno scrittore statunitense. Noto per la sua scrittura complessa e labirintica, è autore di opere acclamate dalla critica come V., L'Arcobaleno della gravità e L'incanto del lotto 49.
Oltre che per i suoi lavori, Pynchon è anche noto per la sua natura solitaria; di lui infatti sono state pubblicate solamente poche foto. Più radicale di Jerome David Salinger (con cui è stato addirittura identificato) e più rigoroso di Fernando Pessoa, Thomas Pynchon non si è mai rivelato al proprio pubblico se non attraverso le sue opere.
Wikipedia




V. è il primo romanzo dello scrittore americano Thomas Pynchon, pubblicato negli Stati Uniti nel 1963. Letto per lungo tempo come paradossale ricerca della verità (questo potrebbe essere uno dei sensi della lettera V.), che non riesce mai a raggiungere la propria meta, quindi come metafora di una condizione postmoderna di radicale incertezza e disorientamento (ma a sua volta originata in un'opera fondamentale del modernismo, La terra desolata di T. S. Eliot), il romanzo ha però forti radici storiche nelle complesse vicende della crisi e della dissoluzione dell'Impero Britannico, il cui smembramento ha trasformato il bacino del Mediterraneo (nel cui ombelico, Malta, si conclude la storia) nell'area di tensione mondiale che oggi conosciamo.
È probabile che già nei primissimi anni1960
Pynchon avvertisse che il cinico gioco militare e diplomatico della Gran Bretagna e delle altre potenze europee, impegnate a manipolare i popoli del Medio Oriente, gioco bruscamente interrotto dal collasso dell'Impero dopo la seconda guerra mondiale, avrebbe portato all'instabilità e alle crisi che viviamo ancora oggi. Può quindi darsi che quest'opera prima abbia ancora molto da rivelare a chi la legga con la dovuta attenzione.
Secondo alcuni commentatori, a questo romanzo si è ispirato
Umberto Eco nella scrittura del suo Pendolo di Foucault, ma anche Alan Moore nel fumetto V for Vendetta.

sabato 12 luglio 2008

Portia De Rossi: lesbica anche per Nip/Tuck

Joely Richardson, alias Julia McNamara nella serie Nip/Tuck, aveva lasciato la famosa serie verso la fine della quarta stagione per potersi dedicare a tempo pieno alla figlia malata. Ora però l'attrice è tornata sui suoi passi, forse grazie anche ad un generoso aumento di stipendio (percepirà circa 100.000 Dollari per ogni nuovo episodio!!). Nei giorni scorsi ha firmato un nuovo contratto che prevede la sua presenza il almeno 15 dei 22 nuovi episodi della quinta stagione; la sua prima apparizione è prevista a partire dal secondo episodio del nuovo ciclo, che, ricordiamo, sarà ambientato a Los Angeles, dove Sean McNamara (Dylan Walsh) e Christian Troy (Julian McMahon) si sono trasferiti. Qui conosceremo una madre lesbica con una figlia adoloscente che vuole sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica, impersonata dalla bella, e brava, Portia de Rossi, che ricordiamo in Ally McBeal e Ti presento i miei, che si aggiunge al cast ricorrente della serie. (telesimo.it)
Curiosità sulla nuova protagonista lesbo:
Portia de Rossi, pseudonimo di Amanda Lee Rogers, è un'attrice australiana.
De Rossi, e le co-star di
Ally McBeal Calista Flockhart e Courtney Thorne-Smith, durante il telefilm, hanno sofferto di anoressia nervosa. La De Rossi sostenne che a farla soffrire della malattia era stata l'enorme pressione, e in parte la sua sessualità.
Portia, che è
stata sposata per due anni con il regista di documentari Mel Metcalfe, oggi è dichiaratamente lesbica. Dal 2000 al 2004, Portia ha frequentato la cantante Francesca Gregorini, figlia dell'attrice Barbara Bach e figliastra di Ringo Starr. Durante questo periodo, ha evitato le domande dei media sul suo orientamento sessuale o sulla sua relazione, ma è stata ben disposta a farsi fotografare in pubblico con la Gregorini.
Qualche anno più tardi, in un'intervista con il quindicinale gay
The Advocate, de Rossi affermò che la maggior parte della sua famiglia e i compagni di lavoro del cast di Ally McBeal hanno saputo, nel 2001, della sua omosessualità attraverso le foto dei giornali tabloid che la ritraevano con la Gregorini.
Alcune voci affermano che la coppia avesse progettato di ufficializzare la propria relazione con una cerimonia di fidanzamento o di matrimonio e avesse parlato di adottare un bambino, ma il progetto è stato vanificato, alla fine del 2004, dalla rottura intervenuta fra le due quando De Rossi ha iniziato a frequentare l'attrice Ellen DeGeneres.
Nel 2005 de Rossi ha infine fatto il suo coming out ufficiale, e si è dichiarata gay in alcune interviste con i periodici Details e The Advocate.

mercoledì 9 luglio 2008

Alda Merini - Ogni mattina

Desperate Housewives: spoiler sul cast della quinta stagione

Intervistato da People, l’attore di Desperate Housewives James Denton - interprete dell’idraulico Mike Delfino, neo marito di Susan - ha confermato che sarà nuovamente nel cast dello show in onda sulla ABC, pronto a tornare con la quinta stagione. Tuttavia, Denton si è lasciato andare a una dichiarazione sconcertante: “Mike e Susan si sono lasciati definitivamente“. Nessun futuro quindi per la coppia più amata di Desperate Housewives. E sebbene non conosca le circostanze del ritorno, Denton ha dichiarato di essere sollevato di poter gironzolare per Wisteria Lane anche se la storyline del suo personaggio non sarà strettamente legata a quella di Susan.

lunedì 7 luglio 2008

Sarah Brightman & Antonio Banderas - The phantom of the opera

Il Fantasma dell'Opera di Andrew Lloyd Webber... di Joel Schumacher

L'Opéra Populaire è uno dei più importanti teatri della Parigi del 1870, eppure il proprietario decide di venderlo pochi giorni prima del debutto dell'atteso "Annibale" con la grande vedette Carlotta Sorelli. La ragione della cessione diviene chiara ai nuovi proprietari già alla loro prima visita in teatro: il cosiddetto Fantasma dell'Opera sembra esistere davvero, ed oltre all'utilizzo indiscriminato del palco numero 5 vuole da loro anche 20.000 franchi di stipendio mensile. Per dimostrare la serietà delle sue intenzioni, il Fantasma provoca un incidente che convince la capricciosa Sorelli a rinunciare alla prima. Al suo posto si esibirà Christine Daaé, una giovane ballerina di fila cui lo stesso Fantasma ha insegnato a cantare in maniera sublime. Ma Christine è amica d'infanzia del finanziatore dei nuovi proprietari, il quale è ancora innamorato di lei...
Tratto dall'acclamato musical teatrale di Andrew Lloyd Webber ("Jesus Christ Superstar"), a sua volta basato sul bel romanzo che Gaston Leroux scrisse nel 1911, questa prima sortita nel mondo della musica del regista di "Batman & Robin" rischia di essere fortemente indigesto a coloro i quali non amano il genere.
Troppo lungo, con un ritmo altalenante e pieno di numeri di canto operistico con arrangiamenti elettronici, il film può catturare con la forza delle scenografie e l'intensità dell'interpretazione di Emmy Rossum (doppiata da Renata Fusco, nella versione italiana) ma è proprio dal punto di vista musicale che lascia un po' perplessi. Come in realtà spesso accade nei lavori del vate del musical inglese, le melodie realmente trascinanti sono poche e i testi delle canzoni suonano banali e a tratti ridicoli. Per quest'ultima cosa la decisione di doppiare interamente il film in italiano, se da un lato aiuta la comprensione della storia dall'altro non fa un favore al lavoro del paroliere Charles Hart.
Di Emmy Rossum (figlia di Sean Penn in "Mystic River") s'è già accennato: la ragazza ha la faccia giusta per l'ingénue ma sa diventare estremamente sensuale nell'unica scena che lo richiede. Nominata come miglior attrice per i Golden Globe 2005, è facile che in futuro si senta spesso parlare di lei. Al contrario Gerard Butler, nell'unico altro ruolo di rilievo della pellicola, appare legnoso e del tutto privo di fascino. L'esatto contrario delle monumentali scenografie ricostruite da Anthony Pratt, che rendono viva l'Opéra più di quanto non faccia la fotografia curata da John Mathieson. Se il teatro riesce a sembrarci sfarzoso ed inquietante come dovrebbe il merito è tutto del lavoro di Pratt, che si è ispirato alla vera Opéra di Parigi rendendola però più fascinosa e in qualche modo persino sensuale. I sotterranei in cui vive Erik, invece, sembrano poco ispirati e i pochi finti esterni sono fotografati in maniera davvero orrenda.
Rispetto al romanzo originale dell'autore del "Mistero della camera gialla", la sceneggiatura di Webber e Schumacher non si discosta molto, se non nella caratterizzazione del Fantasma - ora romantico innamorato senza nome più che mostro che semina terrore - e nel finale, confuso e poco pregnante. Il film crea però anche una cornice più moderna rispetto all'azione principale (1919) che se da una parte ricorda in qualche modo la figura del narratore nel romanzo, dall'altra spezza il racconto e finisce per banalizzarne la confezione. Ma permette anche a Schumacher di realizzare la scena migliore del film, l'unica pienamente riuscita dal punto di vista cinematografico: il risveglio del Teatro sull'onda dei ricordi di Raoul. Una scena di grande effetto, che sarà capace di ben disporre chi è entrato in sala pieno di buone intenzioni ma anche di tanti dubbi. E tutto sommato, il risultato generale saprà accontentare il ristretto pubblico appassionato di questo genere di prodotti. Se però non amate i film musicali, fatevi un favore e statene lontani.

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