Il campo di confronto per nuove idee, dove i sogni si scontrano con la realtà e fanno crescere la speranza.
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venerdì 4 luglio 2008
mercoledì 2 luglio 2008
Un amore senza tempo


Se veramente non esistono sbagli nella vita, allora perchè bisogna lasciarci sfuggire di mano le cose quando siamo sicur

Voto con un 5, e credo di essere stato anche troppo buono. Mi aspettavo molto di più da questo film, non un antidoto alla mia insonnia.
T.M.
martedì 1 luglio 2008
L'insonnia

Ma chi è il 'cattivo dormitore'?
Nella definizione classica di insonnia vengono descritti i quattro sintomi principali di tale disturbo.
Sintomi quantitativi
La difficoltà ad addormentarsi (detta anche insonnia iniziale); i frequenti risvegli notturni con difficoltà a riprendere sonno (insonnia intermedia); il risveglio mattutino troppo precoce (definito insonnia terminale).
Sintomo qualitativo
Il sonno di cattiva qualità, scarsamente ristoratore, che lascia, al risveglio, la sensazione di non aver riposato a sufficienza. In questo caso è possibile che si abbia la percezione di avere dormito per un numero sufficiente di ore, ma la stanchezza mattutina è la spia di un disturbo della qualità del sonno. In questo tipo di insonnia il fattore alla base della scarsa capacità ristoratrice del sonno è una riduzione della sua continuità. Per diversi motivi, che vanno dalla rumorosità dell'ambiente, alle cattive condizioni di temperatura o di umidità o altro ancora, si verificano frequentemente, in questi casi, i cosiddetti 'microrisvegli non coscienti' (brevissime, ma numerose interruzioni del sonno di cui non ci si accorge) cosicché, anche a fronte di una durata più o meno normale, il sonno perde la sua capacità rigeneratrice. Per quanto riguarda la durata del problema, indipendentemente dal sintomo predominante in ciascuna persona che soffre d'insonnia, si possono distinguere tre tipi di insonnia: l'insonnia transitoria, l'insonnia a breve termine e l'insonnia cronica.
Nella definizione classica di insonnia vengono descritti i quattro sintomi principali di tale disturbo.
Sintomi quantitativi
La difficoltà ad addormentarsi (detta anche insonnia iniziale); i frequenti risvegli notturni con difficoltà a riprendere sonno (insonnia intermedia); il risveglio mattutino troppo precoce (definito insonnia terminale).
Sintomo qualitativo

Il sonno di cattiva qualità, scarsamente ristoratore, che lascia, al risveglio, la sensazione di non aver riposato a sufficienza. In questo caso è possibile che si abbia la percezione di avere dormito per un numero sufficiente di ore, ma la stanchezza mattutina è la spia di un disturbo della qualità del sonno. In questo tipo di insonnia il fattore alla base della scarsa capacità ristoratrice del sonno è una riduzione della sua continuità. Per diversi motivi, che vanno dalla rumorosità dell'ambiente, alle cattive condizioni di temperatura o di umidità o altro ancora, si verificano frequentemente, in questi casi, i cosiddetti 'microrisvegli non coscienti' (brevissime, ma numerose interruzioni del sonno di cui non ci si accorge) cosicché, anche a fronte di una durata più o meno normale, il sonno perde la sua capacità rigeneratrice. Per quanto riguarda la durata del problema, indipendentemente dal sintomo predominante in ciascuna persona che soffre d'insonnia, si possono distinguere tre tipi di insonnia: l'insonnia transitoria, l'insonnia a breve termine e l'insonnia cronica.
Chi soffre di insonnia vive nella tentazione di ricorrere al sonnifero per risolvere i propri problemi, ma un nuovo studio è giunto alla conclusione che la terapia comportamentale cognitiva offre dei migliori risultati come trattamento di prima linea.
Lo studio, condotto da Gregg Jacobs, dello Sleep Disorders Center presso il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, prevedeva la somministrazione a caso a 63 pazienti insonni di sonniferi in pillole oppure luna terapia comportamentale cognitiva accompagnata da sonniferi in pillole, oppure della terapia più pillole placebo o, ancora, della terapia da sola.
Con la terapia cognitiva, i medici hanno insegnato ai partecipanti a riconoscere, mettere alla prova e cambiare i comportamenti che contribuiscono al persistere e all'aggravarsi dell'insonnia. È stato consigliato loro, ad esempio, di andare a letto solo quando avessero sonno, di usare il letto soltanto per il sonno e per il sesso, di alzarsi e mettersi a leggere o fare qualcosa di rilassante se il sonno non arriva entro mezz'ora. Si tratta di una terapia di breve durata che tende dunque a condizionare quei comportamenti ed atteggiamenti psicologici rispetto al sonno che tendono a provocare l'insonnia. Essa è sicura, non ha effetti secondari e i risultati durano a lungo senza ricadute.
Dopo oltre otto settimane di osservazione, i ricercatori hanno scoperto che coloro che erano stati sottoposti alla terapia comportamentale cognitiva da sola o congiuntamente ad un sonnifero o al placebo hanno avuto un miglioramento del loro sonno, con una riduzione del 52 per cento del tempo necessario per prendere sonno rispetto al 29 per cento dei pazienti che assumevano solo il sonnifero.
Dallo studio, pubblicato su Archives of Internal Medicine, è emerso anche che aggiungere alla terapia comportamentale cognitiva il sonnifero in pillole non ha offerto dei vantaggi ulteriori per il sonno dei partecipanti.
Una delle limitazioni della terapia comportamentale può essere la relativa bassa velocità della risposta, mentre lo studio necessita di ulteriori conferme che ne confermino la validità.
Insonnia
Lo studio, condotto da Gregg Jacobs, dello Sleep Disorders Center presso il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, prevedeva la somministrazione a caso a 63 pazienti insonni di sonniferi in pillole oppure luna terapia comportamentale cognitiva accompagnata da sonniferi in pillole, oppure della terapia più pillole placebo o, ancora, della terapia da sola.

Con la terapia cognitiva, i medici hanno insegnato ai partecipanti a riconoscere, mettere alla prova e cambiare i comportamenti che contribuiscono al persistere e all'aggravarsi dell'insonnia. È stato consigliato loro, ad esempio, di andare a letto solo quando avessero sonno, di usare il letto soltanto per il sonno e per il sesso, di alzarsi e mettersi a leggere o fare qualcosa di rilassante se il sonno non arriva entro mezz'ora. Si tratta di una terapia di breve durata che tende dunque a condizionare quei comportamenti ed atteggiamenti psicologici rispetto al sonno che tendono a provocare l'insonnia. Essa è sicura, non ha effetti secondari e i risultati durano a lungo senza ricadute.
Dopo oltre otto settimane di osservazione, i ricercatori hanno scoperto che coloro che erano stati sottoposti alla terapia comportamentale cognitiva da sola o congiuntamente ad un sonnifero o al placebo hanno avuto un miglioramento del loro sonno, con una riduzione del 52 per cento del tempo necessario per prendere sonno rispetto al 29 per cento dei pazienti che assumevano solo il sonnifero.
Dallo studio, pubblicato su Archives of Internal Medicine, è emerso anche che aggiungere alla terapia comportamentale cognitiva il sonnifero in pillole non ha offerto dei vantaggi ulteriori per il sonno dei partecipanti.
Una delle limitazioni della terapia comportamentale può essere la relativa bassa velocità della risposta, mentre lo studio necessita di ulteriori conferme che ne confermino la validità.
Insonnia
lunedì 30 giugno 2008
venerdì 27 giugno 2008
Fine...

Al mattino ti risvegli senza certezze, ma anche senza dubbi, c'è solo un vuoto, e la luce del sole sembra un ospite indesiderato che occupa le tue stanze, e insiste sulla tua pelle, come i baci che non vorresti più, ma che non hai la forza di rifiutare.
Vorrei spalancare la finstra del mondo, e lanciare nel vuoto la storia dei miei sentimenti, per vedere se torna indietro, ma so già che la perderei, per ritrovarmela un giorno ai miei piedi, sulla strada, malconcia, ma inconfondibile, ad aspettare che la colga, e pianga sulle sue pagine ancora una volta, e questo forse mi fa più paura che conservarla qui, in un cassetto, cercando di non vedere, e non sentire il dolore che provoca lo sfarfallio delle sue pagine al vento che entra da quella finestra lontana.
T.M.
giovedì 26 giugno 2008
mercoledì 25 giugno 2008
Sono tanti i modi di morire
Sono tanti i modi di morire. Bisogna trovare il modo di vivere, questa è la cosa difficile.
dal film Il buio nell'anima
The Greatest-Cat Power
martedì 24 giugno 2008
La famiglia che litiga è peggio di quella che si separa
Parere
Il pedagogista Vertecchi "Coniugi in lite più dannosi per gli alunni"
"I giudizi spesso non hanno criteri uniformi"
ROMA - Professor Benedetto Vertecchi, lei è stato presidente dell'Istituto Nazionale per la Valutazione dell'Istruzione ed è ordinario di Pedagogia Sperimentale alla Terza Università di Roma. Cosa ne pensa? Esiste una differenza di rendimento scolastico tra figli di genitori separati e non?
"In verità sono alquanto perplesso. Ammettendo che esiste uno svantaggio, credo sia temporaneo e riguardi il momento di passaggio da una condizione all'altra. Penso siano molto più dannose, e si ripercuotano sui ragazzi, quelle situazioni nelle quali i coniugi, bisticciano, rompono i piatti, si affrontano con ostilità. Un clima di perenne litigiosità è di gran lunga peggiore per un figlio che non una civile separazione".
Però i dati dicono che i figli di coppie unite sono più brillanti
"Credo che i giudizi dei quali parliamo siano espressi dalla scuola anche sulla base di stereotipi sociali e questo vale soprattutto per le valutazioni positive...".
Valutazioni che premiano gli uni più degli altri?
"Beh, bisogna chiedersi quanto certi giudizi di "eccellenza" riguardino l'apprendimento in sé e quanto non siano, invece, una valutazione sul comportamento più tradizionale di un allievo: è possibile che il figlio di una coppia unita abbia condotte più facilmente riconoscibili dagli insegnanti e dunque a loro più gradite dal punto di vista educativo. Tenga conto che la nostra è una classe insegnante invecchiata e che i giudizi non riflettono criteri uniformi ma corrispondenze tra stili di comportamento desiderati e osservati". (m.s.c.)
Il pedagogista Vertecchi "Coniugi in lite più dannosi per gli alunni"
"I giudizi spesso non hanno criteri uniformi"

"In verità sono alquanto perplesso. Ammettendo che esiste uno svantaggio, credo sia temporaneo e riguardi il momento di passaggio da una condizione all'altra. Penso siano molto più dannose, e si ripercuotano sui ragazzi, quelle situazioni nelle quali i coniugi, bisticciano, rompono i piatti, si affrontano con ostilità. Un clima di perenne litigiosità è di gran lunga peggiore per un figlio che non una civile separazione".
Però i dati dicono che i figli di coppie unite sono più brillanti
"Credo che i giudizi dei quali parliamo siano espressi dalla scuola anche sulla base di stereotipi sociali e questo vale soprattutto per le valutazioni positive...".
Valutazioni che premiano gli uni più degli altri?
"Beh, bisogna chiedersi quanto certi giudizi di "eccellenza" riguardino l'apprendimento in sé e quanto non siano, invece, una valutazione sul comportamento più tradizionale di un allievo: è possibile che il figlio di una coppia unita abbia condotte più facilmente riconoscibili dagli insegnanti e dunque a loro più gradite dal punto di vista educativo. Tenga conto che la nostra è una classe insegnante invecchiata e che i giudizi non riflettono criteri uniformi ma corrispondenze tra stili di comportamento desiderati e osservati". (m.s.c.)
sabato 21 giugno 2008
Process Library
Consigli per un buon rapporto di coppia

PER LUI
1. Non chiedergli cosa sta pensando ogni volta che sta in silenzio per un pò..
2. Non pretendere che ti accompagni a fare acquisti.
3. Non lamentarti di tutto solo per essere consolata.
4. Non imporgli i tuoi gusti, lui ha una personalità.
5. Non parlargli dell’intimità vissuta con altri uomini.
6. Non essere volgare, mai.
7. Non contraddirlo con arroganza in pubblico.
8. Non criticarlo gratuitamente.
9. Non parlare male dei suoi amici.
10. Non esserci sempre e comunque, fagli sentire anche la tua mancanza.
1. Parlale di te, sii spontaneo e sincero, lei lo capirà.
2. Chiedile di lei, cerca di capire cosa cerca.
3. Falla ridere!!!
4. Falle capire che ti piace, con piccoli gesti e parole gentili.
5. Alterna presenza a momenti di "sparizione", le farai notare la differenza e niente sarà scontato
6. Prendila in giro con dolcezza, le piacerà.
7. Sii galante: al di là dell’autonomia e delle dichirazioni d'indipendenza delle donne di oggi, amano sempre la galanteria.
8. Rassicurala nei momenti di intimità.
9. Accettala per quella che è, senza cercare di trasformarla a tuo piacimento
10. Falle sentire che sei fiero di lei.
NON FARE MAI:
1. Non aggredirla mai verbalmente.
2. Non essere volgare, né a parole né a gesti.
3. Non fare confronti fra lei e le tue ex.
4. Non dirle "ti amo" dopo pochi giorni.
5. Non essere possessivo, lei non è un oggetto.
6. Non guardare altre donne mentre parli con lei.
7. Non mentirle, se ne accorgerà.
8. Non impedirle di vedere i suoi amici.
9. Non cercare di cambiare i suoi ritmi e le sue abitudini.
10. Non impedirle di coltivare amicizie nuove, evita le critiche ai suoi vecchi amici.
PER LEI
2. Chiedile di lei, cerca di capire cosa cerca.
3. Falla ridere!!!
4. Falle capire che ti piace, con piccoli gesti e parole gentili.
5. Alterna presenza a momenti di "sparizione", le farai notare la differenza e niente sarà scontato
6. Prendila in giro con dolcezza, le piacerà.
7. Sii galante: al di là dell’autonomia e delle dichirazioni d'indipendenza delle donne di oggi, amano sempre la galanteria.
8. Rassicurala nei momenti di intimità.
9. Accettala per quella che è, senza cercare di trasformarla a tuo piacimento
10. Falle sentire che sei fiero di lei.
NON FARE MAI:
1. Non aggredirla mai verbalmente.
2. Non essere volgare, né a parole né a gesti.
3. Non fare confronti fra lei e le tue ex.
4. Non dirle "ti amo" dopo pochi giorni.
5. Non essere possessivo, lei non è un oggetto.
6. Non guardare altre donne mentre parli con lei.
7. Non mentirle, se ne accorgerà.
8. Non impedirle di vedere i suoi amici.
9. Non cercare di cambiare i suoi ritmi e le sue abitudini.
10. Non impedirle di coltivare amicizie nuove, evita le critiche ai suoi vecchi amici.
PER LEI
1. Sii dolce.
2. Sappi stargli vicino nei momenti di crisi, dimostragli la tua forza.
3. Accetta le sue insicurezze, fagli capire che ti piacciono anche le sue debolezze.
4. Ascoltalo, ricevi le sue confidenze, devi essere la sua amica prima di ogni altra cosa.
5. Fallo ridere.
6. Alterna la donna alla bambina, lo confonderai, ma gli piacerà.
7. Stupiscilo con idee ed iniziative originali.
8. Lasciati guidare, ma sii anche decisa nelle tue scelte.
9. Sii indipendente, per che non ti consideri un peso ma un valore nella sua vita.
10. Fagli sentire che per te è il migliore.
1. Non chiedergli cosa sta pensando ogni volta che sta in silenzio per un pò..
2. Non pretendere che ti accompagni a fare acquisti.
3. Non lamentarti di tutto solo per essere consolata.
4. Non imporgli i tuoi gusti, lui ha una personalità.
5. Non parlargli dell’intimità vissuta con altri uomini.
6. Non essere volgare, mai.
7. Non contraddirlo con arroganza in pubblico.
8. Non criticarlo gratuitamente.
9. Non parlare male dei suoi amici.
10. Non esserci sempre e comunque, fagli sentire anche la tua mancanza.
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