domenica 16 novembre 2008

False verità

Può capitare che la gente ci guardi, e ci dica che siamo imbrigliati nelle speranze di quello che vorremmo che gli altri fossero per noi. E forse è vero, restiamo ad aspettare che le persone che amiamo si accorgano di quello di cui abbiamo bisogno, e abbiamo paura che non se ne rendano conto, che vadano solo incontro ai loro bisogni, così le nostre speranze diventano le nostre paure, e non riusciamo più a vedere quelle persone con gli stessi occhi, le vediamo solo con la bramosia di farci amare, con il desiderio ardente che un giorno tutto vada alla perfezione, come dentro di noi immaginiamo; ma non succede quasi mai così, e dobbiamo rassegnarci a questo, liberarci di quelle catene che ci siamo creati da soli, e cominciare a vedere gli altri per quello che sono, accoglierli, quando vogliono venire da noi, lasciarli andare, quando vogliono abbandonarci. Niente più lacrime, niente false speranze, giù tutte le maschere, che ogniuno possa vivere le proprie emozioni, senza paura, così chissà che un giorno venga noi incontro quella persona che vuole condividere il sorriso con il quale l'accogliamo, e prenda dolcemente la nostra mano, e ci dica che quella è la più grande forza che aspettava di ottenere, il legame di un amore ricambiato, senza false promesse, ma solo con gioie sincere.

T.M:

sabato 15 novembre 2008

Chissà se mi pensi - Claudio Baglioni


E quando arriva quel momento...quello in cui ti chiedi se sei solo,
se davvero intorno a te chi ami ha smesso di pensarti,
se devi gettare al vento tutte le tue speranze, tutte le tue possibilità,
e ti guardi allo specchio, ma non ti riconosci, e ti domandi chi sia...
...quel viso apparentemente sereno che ti guarda, e sembra persino più felice di te...
...allora ti accorgi...che è oltre te che stai guardando,
oltre quella maschera che continui ad indossare,
quella che ti permette di vivere tra la gente,
quella che ti mostra sicuro, infallibile, quella che forse fa credere alla gente...
...che tu sei quello che non soffre.
Puoi urlare, puoi cadere in ginocchio, piegato in due dal dolore;
puoi guardare fisso negli occhi l'oggetto del tuo desiderio, ma non vedranno niente...
...come non riescono a vedere il tuo cuore che pian piano si sta sgretolando,
e le lacrime che pian piano ti bagnano le labbra,
e sono l'unica cosa che disseta il tuo desiderio d'amore.
Allora guardi oltre te stesso, e speri che tutto quel dolore non ti appartenga...
...ma purtroppo è tuo, e come in te ha cominciato a crescere...
...in te potrà morire, un giorno...
...quando gli occhi che tanto cercavi finalmente fisseranno i tuoi...
...e vedranno il tuo cuore, per capire veramente ciò che senti...
...e non ciò che sembri.

T.M.

martedì 4 novembre 2008

Capricorno

Il film che mi rappresenta - Mulholland drive


L'ambiguità è nelle tue corde, corde di violino che alternano note acute a voci gravi. Sei enigmatico, intelligente, ami la luce soffusa al giorno abbagliante che scolora una lampada. Sei aperto alle esperienze credendo fermamente che ognuna di esse faccia crescere. Il tuo film non poteva che essere un'opera d'arte del doppio, dove sogno e realtà si confondono.

Sigur Ros - Samskeyti

A volte ti fermi a pensare, e credi di sognare...
...sognare quel sorriso che ti ha illuminato il viso...
...quegli occhi che ti hanno aperto il cuore...
Credi sia un sogno, e richiudi gli occhi...
...e quella luce brilla dentro di te...
...ti affascina...
...non riesci a smettere di guardarla...
E mentre quella luce ti scalda...
...ti senti sollevare...
...e ti accarezza l'aria tra le dita...
..il cuore ti fa male...
...ma non smetti di sognare...
...perchè è quello che ti rimane...
...

T.M.

lunedì 3 novembre 2008

Hermann Hesse

"Stare a riflettere e scervellarsi conta poco, perchè poi non si fa ciò che si pensa, ma ogni passo, in fondo, è senza riflessione, così come lo vuole il cuore."

Hermann Hesse

sabato 25 ottobre 2008

Per chi batte il cuore

Un cuore può essere catturato solo dalla mano di colui che desidera proteggerlo...
...e dagli occhi di chi vuole amarlo
T.M.

venerdì 24 ottobre 2008

Scegliere... Sbagliare



Scegliere…sbagliare…prendere coscienza…e…Sbagliare di nuovo…E poi…Credere di scegliere con coscienza…E sbagliare ancora…E poi…Perdere la coscienza…Dimenticare di sbagliare…E forse…allora…Finalmente scegliere…scegliere cosa?
La possibilita’ di sbagliare vivendo.

Erica Jong... per sette vite


1) Eliminare i sensi di colpa;
2) non fare della sofferenza un culto;

3) vivere nel presente (o almeno nell'immediato futuro);

4) fare sempre le cose di cui si ha più paura (il coraggio s'impara a gustare col tempo);

5) fidarsi della gioia;

6) se il malocchio ti fissa, guardare da un'altra parte,

7) prepararsi ad avere 87 anni.

Erica Jong

giovedì 23 ottobre 2008

Non Amarsi

"Ama il tuo prossimo come te stesso" può essere letto come un invito a cominciare con l'imparare ad amare se stessi, vero punto di partenza per potersi avvicinare in modo autentico e armonioso anche agli altri.

Nel mondo super specializzato di oggi, si è diffusa l'aspettativa che siano sempre gli altri a risolvere i nostri problemi: chiediamo al medico di guarirci, allo psicologo di ristabilire il nostro equilibrio, al farmaco di sollevarci, alla televisione di divertirci.
Riporre la nostra fiducia in modo così esagerato in qualcuno o qualcosa d'"altro" tende a sminuire la considerazione che abbiamo di noi stessi e ad allontanarci dal nostro centro di equilibrio. Diventiamo meno presenti, ci fidiamo meno di noi stessi e, di conseguenza, ci amiamo anche di meno.
Questo "non amore" non rimane senza conseguenze. Tra le prime, quella di dover dominare l'altro oppure di voler sempre dimostrare, anche con la forza, la propria ragione. Sono atteggiamenti che si esprimono a parole, attraverso la tendenza a criticare aspramente, o a fatti, con la violenza, che può sfociare - in macro - nei conflitti bellici. Ma sono solo palliativi, sono tentativi di innalzare se stessi abbassando l'altro, di recuperare la stima di sé e l'amore di sé" penalizzando" altri.
Questa mancanza di amore per se stessi porta a un'altra conseguenza: la fuga. Se ci sentiamo in difficoltà, se siamo in situazioni che rischiano di minare la nostra fragilità, tendiamo a scappare. La fuga si esprime con l'allontanamento, l'indifferenza verso chi soffre o il non ascolto all'altro, per non farsi risucchiare dentro il suo mondo... problematico.
Per amarsi, invece, bisogna ritrovare il proprio potere personale, dato dalla padronanza su noi stessi e non più sugli altri; dato dal recupero di una propria centralità e dalla capacità di accettarsi e valorizzarsi per ciò che si è. Ecco un breve esercizio per cominciare a dirigersi in questa nuova direzione:

- Pensate a qualcuno che vi vuole bene (può trattarsi anche di una persona non più in vita).

- Chiedetevi cosa questa persona trova, o ha trovato, di così interessante, cosi bello in voi, da volervi tanto bene.

- Quando trovate almeno 3 risposte, conservatele dentro di voi, ripetendole ad altra voce, o semplicemente riflettendo su di esse, e lasciando che trovino uno spazio dentro la vostra mente.

Questa cura ricostituente, ripetuta diverse volte, ci eviterà di sentirci troppo vulnerabili o di abusare del nostro potere quando siamo in compagnia di altri; aumenterà il nostro "conto corrente emotivo", in modo da farci aprire al mondo con abbondanza, piuttosto che con povertà.
Le persone, constatando che ci vogliamo bene, si sentiranno investite dalla nostra carica vitale più, armoniosa, creando situazioni in cui le possibilità di incontro autentico e amore reciproco aumentano in modo considerevole.

Arthur Sackrule

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