venerdì 21 settembre 2007

I capelli: curosità e tendenze

I nostri capelli:
- 500 i capelli per centimetro quadrato.
- 1,5 cm di crescita media al mese.
- 6 anni è la vita media di un capello.
- 30 sono i capelli che perdiamo mediamente ogni giorno.
- 70 giorni invece passano tra la morte di un capello e la sua caduta.
La cura dei capelli:
Come tutto il resto del nostro corpo, anche i capelli risentono di un regime alimentare sbagliato, come della mancanza di attività fisica e ancor di più dello stress. Tanto che quest'ultimo può addirittura causare improvvise cadute localizzate in qualsiasi parte del cuoio capelluto.
Alimentazione:

Segui una dieta sana ed equilibrata

Preferisci alimenti ricchi di vitamina A e B, silicio, proteine, ferro, calcio

Cura

Spazzolali quotidianamente per eliminare polvere e sporcizia

Lavali in media due volte alla settimana, avendo cura di bagnarli con acqua tiepida prima di fare lo shampoo, massaggiare energicamente il cuoio capelluto e risciacquarli sempre due volte con acqua pulita

Meglio non pettinarli quando sono umidi, poiché in questo stato sono molto più fragili e delicati; usa le dita o un pettine di legno a denti larghi per evitare nodi

Balsami e prodotti specifici proteggono i capelli rovinati durante l'asciugatura e l'acconciatura

Mantieni pettini e spazzole regolarmente puliti


Nemici e alleati: Avere capelli lucidi e folti è il desiderio di molte persone, ma molto spesso tendiamo a dimenticare che i capelli sono una "cosa" viva e che spesso sono la "cartina tornasole" della nostra salute.
I nemici dei nostri capelli

Lo stress è uno dei peggiori nemici dei nostri capelli. Il nostro organismo reagisce, infatti, producendo ormoni androgeni attraverso le ghiandole surrenali.

L'uso frequente dello shampoo può sfibrare i capelli: per questo bisogna scegliere shampoo delicati e specifici per il nostro tipo di capelli.

Utilizzare la spazzola con troppa forza e troppo a lungo rischia di spezzare o strappare i capelli.

La combinazione di sole e acqua di mare secca il cuoio capelluto e lo rende meno protetto. Al mare ed in piscina vi consigliamo di utilizzare sempre oli protettivi.

Gli alleati dei nostri capelli

L'alimentazione svolge un ruolo molto importante per la salute dei capelli. Vitamine, ferro, aminoacidi e sali minerali sono elementi fondamentali per la bellezza dei nostri capelli.

Un'attività fisica costante giova alla salute dei capelli. Attraverso il sudore infatti si eliminano le tossine che ostacolano l'attività delle radici.

L'acqua di mare ha un effetto positivo per chi ha i capelli grassi e contribuisce a dare alla capigliatura un aspetto più vaporoso.

Ti ricordiamo che il ciclo del capello è molto lento e per questo qualsiasi trattamento anticaduta richiede molto tempo prima che si possano ottenere risultati visibili.


T.M.

Senso di colpa

Prima di esaminare il senso di colpa alla luce del Well-being, passiamo in rassegna le teorie più convincenti.
Secondo Mowrer sarebbe collegato a modi comportamentali vietati.
Secondo un'altra teoria deriverebbe dallo squilibrio tra il proprio benessere e la percezione della sofferenza altrui (tipico il caso di chi sopravvive a un incidente stradale nel quale è invece perita una persona cara).
Un'ulteriore teoria a carattere "sociale" usa il termine "autodiretto" per indicare il senso di colpa che nasce dalla differenza esistente fra un'immagine ideale di sé e l'immagine che si percepisce concretamente. Il senso di colpa nascerebbe cioè dal "non essere all'altezza" e troverebbe terreno fertile in una personalità fortemente autocritica.
Qualunque sia la teoria che si preferisce, è possibile "scavalcarla", comprendendo che il senso di colpa nasce sempre da un'errata valutazione della realtà circostante.
Secondo una visione tradizionale, ma molto discutibile, un'educazione equilibrata (famiglia, scuola ecc.) consentirebbe alle persone di trovare un soddisfacente equilibrio tra capacità di sentirsi in colpa e amore per sé stessi.
In realtà questa visione è la causa principale degli effetti negativi (e a volte devastanti) del senso di colpa. Cosa vuol dire soddisfacente equilibrio? Il termine sa molto di compromesso e come tale rivela comunque una dose di negatività.
Per il Well-being il senso di colpa non è mai motivato positivamente ed è semplicemente frutto di una cattiva comprensione del mondo e della strada che serve per arrivare alla felicità. Infatti considerando le quattro regole.

-Non pretendere che il mondo si adatti a te
-Se fai sempre gli stessi errori non migliorerai mai
-Per migliorare la tua vita devi essere disposto a cambiare

-Autostima, forza di volontà e autosufficienza sono i pilastri della felicità

Si comprende facilmente che nulla è più vero del vecchio proverbio che dice che è inutile piangere sul latte versato.
Infatti se analizziamo le varie teorie principali del senso di colpa scopriamo che:
a) è assurdo provare senso di colpa perché "facciamo qualcosa di vietato". Il soggetto che "cede" e fa qualcosa che lui stesso vede come "vietato" (se è vietato dalla collettività, ma per lui è un diritto non c'è senso di colpa) è in genere un soggetto privo o con scarsa forza di volontà anevrotica. Il senso di colpa nasce dalla scarsa capacità di autocontrollo.
b) è assurdo sentirsi in colpa per le sofferenze degli altri. In qualche parte del mondo in ogni istante c'è qualcuno che soffre (come del resto qualcuno che gioisce); se il senso di colpa fosse giustificato, la nostra vita scorrerebbe nella più assoluta tristezza.
c) è assurdo sentirsi in colpa perché l'immagine di noi non è abbastanza vicina a quella ideale. L'immagine ideale può essere creata da noi stessi, dai nostri genitori, dai nostri superiori ecc. Chiunque sia l'artefice dell'immagine ideale, se si ha:
1) una buona autostima
2) si è disposti a migliorare la propria vita, cambiando qualcosa
3) se si vuole evitare di rifare sempre gli stessi errori
il senso di colpa viene sgretolato. Infatti con una buona autostima siamo in grado di giudicare se l'immagine ideale ha un senso o è troppo rigida. Con i punti 2) e 3), appurato che possiamo giustamente migliorare, anziché "piangere sul latte versato" impieghiamo le nostre energie per far tesoro del nostro comportamento non ottimale e per migliorarlo alla prossima occasione. Punirci è solo un gesto stupido, di un immobilismo estremo, di nessuna utilità per il futuro. In questo caso il senso di colpa è immotivato quanto l'immobilismo di chi scusa sempre i propri errori (buonismo), ripetendoli all'infinito. L'unico comportamento intelligente è rimboccarsi le maniche e migliorare, trovando gioia e soddisfazione in ogni piccolo infinitesimo passo in avanti.
Notiamo quindi come nel Well-being molti concetti penalizzanti ("senso di colpa", "senza sofferenza non c'è dignità" ecc.) siano automaticamente eliminati dalle regole che servono alla soluzione spontanea dei problemi quotidiani.
Il senso di colpa punitivo - I più attenti avranno notato che resta da esaminare ancora il senso di colpa più comprensibile, quello punitivo: mi sento in colpa perché per causa mia altri soffrono. Non si tratta dunque di una conseguanza di un gesto immorale (che magari non ha causato danni ad altri), per simpatia con il dolore altrui, per mancanza di autostima ecc.: abbiamo sbagliato e con il senso di colpa ci puniamo per il danno arrecato.
Anche in questo caso però la persona equilibrata investe le sue energie per riparare al danno che ha fatto e, se il danno è irreparabile, anziché punirsi senza costrutto, cerca di impiegare le sue forze per migliorare sé stesso e la condizione di coloro che ha fatto soffrire. Se con l'auto ho ucciso un bambino perché guidavo ubriaco, posso aiutare la famiglia del piccolo, posso darmi da fare per uscire dal tunnel dell'alcol e perché altri non ripetano il mio stesso errore: avrò imparato dai miei errori e avrò fatto qualcosa di molto più utile che non buttarmi sotto a un treno per il senso di colpa (cosa risolvo?).

Fantasia in blu


T.M.

giovedì 20 settembre 2007

Ficus Ginseng

nome botanico:ficus ginseng
famiglia:moraceae
breve descrizione: spettacolare bonsai dal tronco molto grosso e sinuoso e dalla corteccia piuttosto chiara; presenta foglie semplici e lineari. La base del tronco negli esemplari anziani è molto ricca di radici contorte, altre radici invece, partono dai rami ed arrivano a terra creando un effetto molto suggestivo.
durata: perenne
periodo di fioritura:le infiorescenze sono poco ornamentali e difficilmente si presentano nella coltivazione bonsai.
area di origine:fasce tropicali o subtropicali
clima:tropicale
uso:pianta d'appartamento che durante la bella stagione può essere esposta in esterni.
esposizione e luminosità:Tenere in casa in autunno-inverno, con l'arrivo dei primi caldi, se possibile, spostare in ambiente esterno con un'esposizione alla mezz'ombra. la luce del sole diretta ne stimola la crescita. E' importante che il vaso non si surriscaldi, infatti, si rischia di danneggiare l'apparato radicale.
temperatura:sopporta bene il caldo, non scendere sotto i 10°C e non sottoporre a sbalzi di temperatura o correnti d'aria fredda.
substrato: utilizzare del terricico per bonsai, oppure unmiscuglio di terriccio universale e sabiba per ottimizzare il drenaggio.
irrigazione: mantenere il substrato solo leggermente umido durante la bella stagione, regolarsi anche tenendo conto del tipo di clima: quando è eccessivamente secco il fabbisogno idrico della pianta aumenta, quando è molto umido viceversa. Per aumentare l'umidità ambientale è possibile disporre il Bonsai su un vassoio contenente argilla espansa mantenendola sempre coperta da un sottile strato d’acqua. Così facendo, oltre a fornire una riserva supplementare di acqua per le radici, genererete uno strato di aria più umida intorno al Bonsai.
concimazione: utilizzare un substrato già molto ricco di sostanza organica, oppure, utilizzare i fertilizzanti per i bonsai seguendo le dosi indicate sul prodotto. La concimazione si interrompe solo nei due mesi più freddi.
rinvaso:rinvasare in primavera riducendo alla metà l'apparato radicale e prestando attenzione, durante l'operazione a non danneggiare il pane di terra intorno al tronco.
potatura: seguire le cure per il mantenimento dei bonsai. In primavera si può intervenire con la certezza di stimolare la ripresa vegetativa. Si consiglia di medicare i tagli con del cicatrizzante, altrimenti, le ferite tendono ad assumere un aspetto anti estetico. La scelta delle branche da potare dipende dalla forma del bonsai, sicuramente vanno eliminati i rami che si sviluppano in verticale, contrapposti o troppo vicini. Per ridurre la grandezza delle foglie è fondamentale defogliare l'esemplare utilizzando una forbice ben affilata, in questo modo la pianta produrrà nuove piccole foglioline; durante questa operazione è molto importante lasciare almeno una foglia all'apice di ogni ramo, che verrà eliminata soltanto quando saranno comparse le piccole foglioline nuove.
avversità: Seppur sia una pianta rustica, può essere soggetta a tipi diversi di funghi e parassiti.
Una buona prevenzione per gli esemplari coltivati in ambienti interni è legata ad un corretto allevamento
piccoli consigli:se questa pianta viene lasciata ad una crescita libera, magari nelle zone dove può vivere all'aperto, può diventare anche molto grande.
storia:Il ficus ginseng è così chiamato perchè con le sue forme mostra variegate figure: uccelli, mostri, ginseng ecc
ambiente: In un habitat ideale i Ficus si sviluppano in maniera esorbitante e producono dei frutti simili a fichi in miniatura. Tutti i Ficus sono indicati per umidificare gli ambienti chiusi e sono considerati validi purificatori dell'aria, in particolare, il Ficus è anche una buona consumatrice di formaldeidce (12 microgrammi/ora). Questa sostanza nociva è prodotta dal fumo di sigaretta, dal gas dei fornelli, dai sacchetti di plastica, dagli abiti di tintoria, da smalti e vernici, stoffe, tendaggi.
medicina: dalle ferite in tutta la pianta fuoriesce il latice, pertanto, utilizzare dei guanti.
letteratura e mitologia:Secondo il culto indiano, il ficus che cresce attorno alle case, assicura la massima sicurezza, garantendone la protezione da parte degli Dei.
arte:i ficus ginseng sono delle sculture create dalla natura, coltivarli è proprio un'arte.

Famiglia Van de Kamp - Una nuova casa



Sad Lisa - Cat Stevens




T.M.

Cade un meteorite in Peru', si diffonde una misteriosa epidemia

Gli abitanti del villaggio Carancas, nella regione peruviana di Puno, prossima al confine con la Bolivia e vicina al lago Titicaca, sono terrorizzati dal diffondersi di un improvviso malessere che ha colpito molti di loro dopo che nella loro zona si è verificata la caduta di un meteorite. Intorno al mezzogiorno di domenica scorsa, la gente ha udito un'esplosione e visto una "palla di fuoco" (secondo alcuni si trattava di un aereo) precipitare a terra in uno dei loro campi, sulle Ande nella regione di Desaguadero. Il giorno dopo, gran parte degli abitanti sono stati colpiti da forti mal di testa e conati di vomito, dopo aver avvertito uno "strano odore" diffondersi nell'aria, secondo quanto riferisce l'ufficiale sanitario locale Jorge Lopez, intervistato dalla radio peruviana RPP. Anche sette agenti di polizia inviati sul posto a investigare sono stati colpiti dallo stesso malessere e hanno dovuto essere ricoverati in ospedale sotto la tenda a ossigeno. Nella zona sono state inviate squadre di ricerca ed esperti. L'oggetto precipitato al suolo ha aperto un cratere largo una trentina di metri e profondo sei, secondo il funzionario locale Marco Limache. "Dal cratere è uscita acqua bollente e si sono sparse all'intorno ceneri e particelle di roccia. La gente del posto è molto spaventata", ha aggiunto. Le analisi effettuate dal geologo, non hanno rilevato nè radioattività, nè presenza di gas tossici o altre sostanze in grado di essere nocivi per la salute delle persone, ma l'ipotesi avanzata da alcuni studiosi, che attribuirebbero il diffondersi di questo malessere ad una psicosi collettiva, sarebbe da scartare poichè anche gli animali della zona sono stati colpiti da sintomi anomali. è stato segnalato che con l'aiuto del comune di Desaguadero, l'acqua sarebbe stata vuotata dal cratere per stabilire il formato esatto del foro causato dal meteorite.




mercoledì 19 settembre 2007

Et pourtant




T.M.

Caos calmo

Spaesati, ci lasciamo avvolgere dal caos, dalle parole, dalle persone, tutto quello che ci circonda comincia ad esistere in una nuova luce, e possiamo convincerci che non sia dolore, ma nella notra calma si nasconde l'incomprensione di ciò che è accaduto. Quando qualcuno muore, quando una persona veramente importante per noi sparisce, allora tutto viene rivalutato, ma questo può essere fatto in silenzio, senza clamore, senza struggimento, raccogliamo i movimenti di chi ci sta intorno e ricomponiamo una vita che pensavamo di conoscere, ma che solo ora riusciamo a capire.
Il dolore molto spesso è silenzioso, e se la voce della gente è pronta a contrastare questo silenzio allora sono loro infinitamente meno degni di noi a provare tale sentimento, o a credere di provarlo, quando ci scrutano dall'alto in basso, e sanno solo giudicare.
Un fiore sboccia in silenzio, e come tale deve fare un'anima ferita, che riscopre la luce del giorno, piano piano, raccogliendo ogni raggio per tesserne un risveglio che non sia fatto di angosce, ma di comprensione.
Il libro di Sando Veronesi è un libro che parla al cuore, anche se non sembra, e pone domande dove nemmeno ce ne rendiamo conto. E' un lungo dialogo con noi stessi per fare emergere non solo noi stessi ma anche gli altri dal fondo oscuro della nostra mente.

T.M.

Munich

Non saprei dire cosa ho provato alla fine, se rabbia, sollievo, o semplicemente angoscia, quella che mi ha pervaso per tutta la durata del film.
Premetto che non ho mai prestato molta attenzione alla storia trattata prima di vederla in questo lungometraggio, ma devo ammettere che mi ha veramente scosso, e non solo per il racconto in se, quanto per la potenza delle immagini con cui è raccontato, con i colori vividi e brillanti di un ricordo come se fossimo noi stessi a viverlo. E' una sensazione strana, spaventosa ed eccitante allo stesso tempo, sentirsi catapultati in un mondo fatto di violenza dove tutto appare fin troppo vero, a partire dai fatti.
Spilberg, a parer mio, ha colto nel segno più che in altre occasioni nell'intento di scuotere gli animi degli spettatori, ci proietta in un'altra dimensione, stravolgendo il senso del bene e del male, e costringendoci a vedere nello squarcio della vita, attraverso cui osservare la realtà, così com'è, e non come si crede che sia, per capire come a volte bisogna fare i conti solamente con noi stessi per capire se ciò che stiamo facendo è veramente la cosa più giusta da fare.
Voto con un 8, per le emozioni che mi ha fatto provare, e per quelle che ancora mi muovono dentro.
T.M.

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