giovedì 30 agosto 2007

DVD Stagione 3

Le donne di Wisteria Lane sono tornate, ed è ora di lavare i panni sporchi. Agli Emmy Award® vince con la sensazionale Terza Stagione, il pettegolezzo è più succoso, i segreti più scandalosi, e la vendetta è più dolce. "Le Desperate Housewives ritornano!" scrive il New York Daily News!
Guardando tutti i 23 episodi della terza stagione e ritroveremo il nuovo amore di Susan, Bree che sconvolge il matrimonio con Orson (Kyle MacLachlan) la nuova presenza pericolosa del "tranquillo" quartiere di Wisteria Lane.

Tutto uscirà pulito da questo cofanetto di 6 DVD.

Sicuramente il mistero più grande della terza stagione di Desperate Housewives - che probabilmente proseguirà fino al 2011, per un totale di sette stagioni - è legato ad Orson Hodge, il personaggio interpretato da Kyle MacLachlan: nessuno sa che Orson è l'uomo che ha tentato di uccidere Mike Delfino investendolo con la sua auto, ma nonostante questo il suo personaggio è sempre al centro di clamorosi ed orribili sospetti che iniziano ad affiorare non appena questi sposa Bree Van De Kamp, che dopo una relazione con il farmacista - conclusasi con il suicidio dell'uomo in una stanza d'albergo - si lascia conquistare dalla sua meticolosità e dalla sua ossessione per l'ordine.


La ricerca della felicità

Io ho visto tutti i film di Muccino, e sinceramente posso dire che è uno dei registi italiano attuali che preferisco. E la sua bravura non è stata smentita, anzi, largamente riconosciuta con il successo di questo film anche all'estero.
Forse qui le emozioni sono portate ad un livello maggiore rispetto alle pellicole precedenti, e i personaggi, molto meno numerosi degli altri film dello stesso regista, sono stati analizzati più affondo, e si riesce meglio ad affezionarsi a loro lungo tutto il film, ad entrare
ancora meglio nella storia, tando da percepire ogni cambiamento d'umore, ogni attimo di sofferenza dei due poveri protagonisti, e soprattutto del figlio, che con i suoi silenzi sembra dire tutto, e con le sue poche parole apre il cuore.
Non c'è molto altro da dire sul film, è solo da vedere, da immergervisi lasciandosi trasportare in momenti in cui l'angoscia del protagonista sembra essere nostra, e ci sentiamo soffocare, e ci domandiamo come riesca a governare tutto con tale sicurezza, e convinzione. Ci può solo far riflettere sul fatto che se una persona crede veramente in se stessa, allora può arrivare molto lontano, soprattutto dove nessuno crede che possa arrivare.
Il voto che si merita secondo me è un 8.

T.M.

martedì 28 agosto 2007

Saturno contro

Allora l'amore vero esiste, l'amicizia esiste, la comprensione esiste; ma quando esistono tutte queste cose? Non certo quando lo vorremmo noi, sarebbe troppo semplice, queste cose si possono ottenere solo quando è troppo tardi, quando non possiamo più goderne.
Forse è vero, la gente pensa a noi infinitamente meno di quanto crediamo, ma allora perchè affannarsi tanto? Perchè cercare un ordine delle cose? Se poi si finisce sempre per innamorarsi della persona sbagliata.
Il film di Ozpetek non cerca di dare una risposta, pone tante domande, ci mette di fronte ad una serie di interrogativi ai quali la risposta sembra semplice, ma in realtà ci rendiamo conto che non lo sarebbe mai, neppure se ci mettessimo tutte le nostre forze.
Molti di noi credono di possedere a loro stessi, e viaggiano a testa alta, ma si accorgono troppo tardi di far parte di un gruppo, di esistere con gli altri, e solo allora si rendono conto di quanto sono stati soli, fino a quel momento. Purtroppo non tutti si accorgono di questo, e non tutti sanno dire grazie, ma d'altra parte è anche vero che non tutti sanno molto della loro vita, ed inoltre questa non gli si può svelare davanti da un momento all'altro, e solo un muro su cui sbatteranno contro li renderà coscenti dei loro limiti, allora forse guarderanno davanti a loro, e avranno la decenza di vedere gli altri, oltre a loro stessi.
Voto con un 8, perchè la forza c'è, ma parte del dolore deve ancora riscattarsi, sempre che questo sia possibile.

T.M.

Unicamente sola

Una porta
Innanzi a me .
Guardo .
Chiusa .
Scruto al suo interno
ciò che non vedo .
Desidero .
Cieco
di mille porte
aperte .

T.M.


Perchè te lo dice mamma

La storia promette, promette abbastanza bene, e Diane Keaton come al solito risplende nonostante l'età, e sprizza simpatia da tutti i pori, ma tutto questo dura poco, il film comincia ad apparire banale sin dopo i primi venti minuti, i personaggi restano irrisolti, nessuno di loro, nemmeno i protagonisti, assume uno spessore, una forma, non si conosce niente di loro nè del loro ruolo, a parte quello della mamma, che qui viene esasperato in modo intollerabile, persino per la Keaton, che fa del suo meglio per mantenerlo alto, ma che inevitabilmente scade in battute inutili e prive di giustificazione.
E' superfluo dire che il ruolo della Keaton è stato assurdamente sprecato, e che affiancata dalla giovane Mandy Moore non ha fatto altro che degradare ancora di più il suo ruolo. La "povera" Mandy dovrebbe limitarsi a cantare, risparmiandoci le sue crisi isteriche sul set, che stranamente permangono nel film in smorfie grottesche, che vanno ben oltre alla "risata" della povera protagonista.
Sembra che il regista sia andato a cercare le più squallide banalità per inserirle in un film che funzionava meglio con molto, molto meno.
In pratica è un pastiche di assurdità che credono di essere una storia commovente, dove di commovente invece c'è solo il tentativo di Mandy di recitare.
Lo voto con un 6, per pietà, alla Keaton e come incitamento a Gabriel Macht, l'unico che sembra aver preso seriamente il film.

T.M.

lunedì 27 agosto 2007

Desperate Housewives - Season 3 Promo

Buio

Quando tutto ti va storto, a chi puoi dare la colpa? Credo sia sbagliato darla a noi stessi, anche se poi ci rendiamo conto che alla fine è solo il nostro atteggiamento nei confronti della vita che determina tutto il resto, che condiziona ogni avvenimento, ogni situazione. Allora forse non bisogna essere troppo negativi, e le cose possono andare meglio, basta vedere il lato positivo e la vita ci sorride; non lo so se sia così semplice, so solo che mi sento perseguitato, ogni cosa va esattamente al contrario di quello che vorrei, e riesco a vedere più gli insuccessi dei successi della mia vita, dato che di successi ce ne sono, e non pochi, ma volteggiano davanti a me solo quelle cose negative che sembrano marchiare tutto, e allora vedo nero.
Mi sembra di essere in un tunnel, dove posso solo andare avanti, perchè non c'è abbastanza spazio per tornare indietro; e vedo una luce infondo, ma nonostante mi accanisca per raggiungerla sembra essere sempre più lontana invece che vicina.
A volte mi chiedo chi me lo ha fatto fare di imboccare quel tunnel, ma poi mi rendo conto che non dipende da me, che all'inizio sembra un luogo immenso, ricco di possibilità, e quando ti rendi conto che comincia a stringersi è già troppo tardi per tornare indietro. So che forse non è così, che prima o poi si trova un'insenatura, un'uscita, una possibilità di scelta, basta non disperare, basta non concentrarsi unicamente sulla luce, ma sui nostri passi per decidere noi come muoverci, per comandare noi la nostra velocìtà, senza vedere nè fondo nè pareti, nessun limite, ma solo noi, perchè noi siamo la cosa concreta da poter gestire, e allora padroni di noi stessi possiamo forse valutare in modo diverso quello che ci circonda.
In questo momento credo che il mio tunnel sia talmente stretto da non consentirmi nemmeno di abbassare la testa, ecco perchè non so dove sto andando, non vedo i miei passi, e non li so gestire.
Vorrei solo uscire, e vedere una luce che finalmente mi inondi, e non una che mi da solo falze speranze.

T.M.

sabato 25 agosto 2007

Anime libere...è possibile?

Forse, ma dove mettiamo tutta l'angoscia che ci monta dentro quando un piccolo desiderio ci fa esplodere il cuore? Cosa facciamo quando i nostri occhi si muovono a destra e a sinistra in cerca di una risposta ma sembra che siano ancora chiusi?
Mi sento un'anima libera quando sono in riva al mare, quando passeggio, e l'acqua mi sfiora delicatamente i piedi, dolce, come una carezza, e cancalla piano piano le mie impronte, così è come se io non fossi mai passato di lì, ma allo stesso tempo è il mare che inghiotte ogni mio passo, che conserva ogni mio movimento, è il mare che tiene con se il mio passato, ed anche se io non sono in grado di vederlo dietro di me so che riecheggia nel rumore delle onde, nella spuma che gorgoglia sulla riva.
E' il passato appresso a me che mi opprime, quello che vedo costantemente legato alla mia ombra, ma questo non succede in riva al mare, lì ogni segno resta indelebile solo nei ricordi, ma non più nella forma, e allora non fa più tanta paura, ecco perchè in riva al mare mi sento libero, libero di pensare, di camminare, di ballare, ogni mio gesto fa parte di me e viene condiviso con le tranquille onde del mare, ma non mi soffoca, non mi spaventa, ogni segno è unico, perchè immediatamente svanisce, e ne lascia posto ad altri, ad infinite altre possibilità, cosa che nel mondo di tutti igiorni non succede, ci sentiamo inchiodati a quello che abbiamo davanti, a quello che ci lasciamo dietro, a quello che siamo ora, ma non in riva al mare, lì tutto possibile, tutto è magico, tutto si trasforma in piensiero profondo e in frivola risata, tutto convive, e niente è bizzarro, ma solo possibile, perchè è il possibile che noi cerchiamo, il possibile dentro di noi, quella breccia che rompa i nostri limiti, e per me è il mare, e i sui invisibili confini, che mi danno l'idea delle innumerevoli possibilità che mi si offrono.
Il mare conserva i miei passi, conserva i miei sogni, il mare mi sussurra, e non mi dà una direzione, perchè le direzione è solo una, ma è anche infinita, il mare non mi ordina, il mare mi invita. Allora anime libere, forse, per un istante, ma far durare quell'istante è fatica, o forse fa solo paura, e il dolore, quando è varcata la soglia, ti avvolge, e allora ritrovi il tuo spazio, e la tua vita, e ti accorgi che era solo una dimensione parallela, quella dei sogni, ma non è la vita, è ritrovare quella sensazione qui, nel terreno che calpesti ora, è ardua impresa, forse impossibile, o forse no, forse se resta l'interrogativo di un'anima libera, allora c'è ancora futuro, per i sogni.

T.M.

Di ritorno dal mare

Proprio oggi sono tornato dalle mie vacanze al mare, a Porto Santa Margherita, Caorle. Vacanze sterili, come tutti gli anni d'altra parte, ormai non so più se il mio rapporto con il mare sia di odio o di forzato amore, ma forse alla fine è la stessa cosa. So solo che è deprimente passare due settimane in mezzo a gente che ha minimo una volta e mezza la tua età, oppure nemmeno la metà. Questa è Porto, e credo che sia colpa di come ne hanno organizzato le attrattive in questi ultimi anni, ossia le hanno eliminate completamente! Hanno tolto l'unica discoteca che c'era, le uniche due librerie, e l'anno tappezzata di bar e negozi costosissimi, naturalmente frequentati da nessuno.
E' un'assurdità alla, perchè il posto è anche carino, tranquillo, con un mare anche abbastanza pulito, rispetto a molti della zona; allora perchè svalutarlo a questo modo? Quasi volontariamente!
Io ho praticamente deciso che sarà il mio ultimo anno lì, ma potrei cambiare idea se si rendessero conto delle possibilità che ha questa zona di mare.

T.M.

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