Ho deciso di dedicare un post a due degli ultimi libri che ho iniziato a leggere, ma non ho mai portato a termine. Mi sono detto: perchè non scrivere anche di ciò che non si riesce a leggere? Spiegare quello che ci ha portato ad abbandonare un romanzo, così da dare la possibilità agli altri di ragionare anche sulle nostre prime impressioni di un testo che non siamo riusciti a terminare.
Ammetto che è un argomento un po' scabroso per me, in quanto, per chi mi conosce, io non sono un tipo che facilmente riesce a lasciare un libro a metà, ma nemmeno un libro appena iniziato (figuriamoci quasi finito!).
Cercherò di spiegare quali sono i motivi per cui ho abbandonato questi romanzi:
L'ultimo giurato - John Grisham
Secondo romanzo che affronto di questo autore. Il primo, "Il re dei torti", mi aveva fatto una bellissima impressione, tanto che, non essendo neppure uno dei romanzi più acclamati di Grisham, mi aveva portato ad andare alla ricerca di qualcosa di più conosciuto, ma non del tutto "osannato" (come "L'uomo della pioggia", "Il Cliente", ecc.); ho ripiegato dunque su "L'ultimo giurato", il quale mi ha da subito affascinato, in quanto la scrittura trasporta immediatamente il lettore affianco al protagonista e ti accompagna nelle sue vicende con ammaliante simpatia e un tocco di mistero. Il tutto però muore brevemente in un centinaio di pagine, o forse anche meno. Parlandoci chiaro, la scrittura resta sempre molto buona, però l'approccio diventa più pedante e la storia si fa confusa, direi estremamente confusa, tanto che ad ogni capitolo cominciavo a non capire più quel era l'argomento trattato!
Ecco il classico caso in cui ho cercato fino all'ultimo di arrivare alla fine, ma a meno di 100 pagine dalla conclusione giuro che volevo letteralmente lanciarlo dalla finestra (per non dire peggio), e mi costa un sacco dire una cosa del genere, perchè io odio, e ribadisco ODIO qualsiasi danneggiamento dei libri, di qualunque carattere siano, belli o brutti, romanzi o altro, per me i libri sono sacri. Questa reazione però nella mia vita è successa un'altra volta, e mi vergogno pure a dirlo, leggendo "Brava a letto", un esperimento che non si ripeterà mai più (almeno lo spero).
L come legge - Sue Grafton
Per questo romanzo spenderò poche parole, perchè di sicuro di più non ne merita. La Grafton è un'autrice che ho scoperto parecchi anni fa, quando ero ancora giovane, e che mi aveva affascinato con il suo romanzo "M come male", della serie l'alfabeto del crimine. Sospeso per molti anni il mio "rapporto" con lei però mi aspettavo di ritrovare lo stesso interesse, la stessa sottile ironia che permeavano quel primo romanzo, appena successivo a quello di cui sto trattando ora. Invece mi sono ritrovato di fronte ad un romanzo scialbo, disarticolato, se vogliamo anche molto banale nella narrazione e decisamente poco originale nella trama. A metà non ho resistito, ho dovuto abbandonarlo, perchè troppi autori che conoscevo avevano affrontato magnificamente gli stessi temi, ed anche dove la trama poteva mancare di originalità erano stati in grado di affascinarmi con la loro scrittura o anche solo con i loro personaggi; qui invece ogni singolo elemento era irritante, compresa la protagonista (come avevo fatto ad affezionarmi tanto a lei in quel romanzo letto anni fa?!?). Posso solo dire che non so se è stato il momento sbagliato per affrontarlo, oppure se è stato un passo falso dell'autrice, resta il fatto che quel libro stava diventando un boccone davvero indigeribile, è per questo che ho preferito lasciarlo nel piatto.
Per riassumere, non intendo dire di evitare questi due romanzi, ma di prendere atto delle mie parole in merito; questo mi porta a valutarli entrambi al massimo con un 4, forse 5 per "L'ultimo giurato".
T.M.
1 commento:
Ho appena commentato una tua recensione su Grisham ma avevo saltato questa, che mi era sfuggita. La tua analisi decisamente meno entusiasta rispetto a "Il Re dei Torti" mi fa capire che quest'autore non sempre è capace di riuscire ad arrivare ai suoi lettori e può risultare deludente. :-)
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