Dal diario di Maria una sera in cui non aveva il coraggio di uscire, di vivere, di continuare ad aspettare una telefonata che non arrivava:
Oggi sono passata davanti a un luna-park. Ma, poichè non posso scialare il denaro, mi sono fermata soltanto per osservare la gente. Sono rimasta a lungo davanti alle montagne russe: vedevo che la maggior parte delle persone ci saliva in cerca di emozioni, ma quando i vagoncini cominciavano a muoversi, tutte avevano una paura tremenda e chiedevano di fermare la corsa. Che cosa vogliono? Se hanno scelto l'avventura, non dovrebbero essere preparate ad arrivare sino alla fine? Oppure pensano che sarebbe più intelligente non percorrere questi saliscendi e divertirsi su una giostra, girando in tondo? Per il momento, sono troppo sola per pensare all'amore, ma devo convincermi che tutto passerà, che troverò un impiego e che sono qui perchè ho scelto questo destino. La mia esistenza è come le montagne russe - sì, la vita è un gioco forte e allucinante, la vita è lanciarsi con il paracadute, è rischiare, è cadere e rialzarsi, è alpinismo, è voler raggiungere la vetta di se stessi, e ritrovarsi insoddisfatti e angosciati quando non ci si riesce. Non è facile stare lontano dalla famiglia, non parlare la lingua con cui posso esprimere tutte le mie emozioni e i miei sentimenti, ma da oggi, quando sarò depressa, ripenserò a quel parco dei divertimenti. Se mi fossi addormentata e risvegliata all'improvviso sulle montagne russe, che cosa avrei provato? Ebbene, la prima sensazione sarebbe stata quella di sentirmi prigioniera: essere rerrorizzata dalle curve, avere voglia di vomitare e fuggire via da lì. Se, invece, fossi stata fiduciosa, avrei detto che i binari sono il mio destino, che Dio sta guidando il vagoncino e che questo incubo si trasformerà in ebbrezza. Diventerà esattamente ciò che è nella realtà: l'attrazione delle montagne russe, un divertimento sicuro e affidabile che avrà sempre un suo capolinea. Ma fintantochè dura la corsa, io devo guardare il paesaggio che mi circonda e urlare di eccitazione.
Paulo Coelho, Undici minuti
Nessun commento:
Posta un commento