Il campo di confronto per nuove idee, dove i sogni si scontrano con la realtà e fanno crescere la speranza.
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sabato 16 agosto 2008
martedì 5 agosto 2008
Odio

Apro la bocca per gridare, ma non ne esce alcun suono; i miei piedi sono inchiodati a terra, e mi sento sciogliere, sento la mia mente evaporare, eppure subire ancora tutto quel frastuono, quell'odioso rumore in quel buio costante, e non vedo strade, non vedo uscite, non distinguo neppure più una voce, ma solo un rumore costante, che avvolge le mie ultime forze e le sradica senza pietà lasciandomi attonito davanti ai frammenti del mio cuore.
T.M.
martedì 29 luglio 2008
Traditi & Traditori

- chi tradisce è reticente, chi è tradito brama di insana curiosità;
- chi tradisce non si rende conto del male che fa, chi è tradito crede che peggio non possa capitare.
Il tradimento può sanare amori malati; una terapia pericolosa, anche perché recidiva e non sempre la cura ha effetti positivi. Siccome in fin dei conti è anche una cura piacevole, quando la si adotta spesso significa che non c’è malattia, ma solo malati immaginari, cioè non c’è amore.
Tutti, prima o poi, chi più chi meno, siamo traditi o traditori. Lo siamo per natura, lui per istinto di conservazione, lei pure. Sono i maschi che tradiscono più delle femmine? Mah, mi sembra ridicolo dirlo, pensarlo anche.
Per un ordine algebrico, almeno che i maschi non si tradiscano da soli o tra loro, direi che ad ogni traditore si accompagna una traditrice. Ninfomani o maniaci a parte. (Fran Tarel)
TRADIMENTO: SE HAI GLI OCCHI CHIARI TI BECCANO DI SICURO
In Inghilterra sempre più donne si rivolgono a detective privati per scoprire gli eventuali tradimenti dei propri mariti o fidanzati. Ben il 50% della clientela ormai è femminile, donne in carriera disposte a pagare quasi 800 euro per far pedinare l’ignaro compagno presunto traditore. Ma se non avete tanti soldi da spendere, magari rischiando di scoprire che il vostro lui è pure fedele, ci sono delle soluzioni più “casalinghe”, ma altrettanto efficaci (almeno questo sostengono alcuni psicologi). Infatti, se a parole mentire è facile, non lo è altrettanto con il corpo e le espressioni del viso.

Marco Pacori, perito del Tribunale di Gorizia e psicologo specializzato nella comunicazione non verbale, spiega “Tutti lanciamo segnali involontari, anche chi impara a controllarsi non riesce a frenare certi comportamenti. Ci sono diversi segnali: l’accelerazione del respiro, per cui il discorso diventa spezzato, l’aumento del battito cardiaco, la diminuzione della gesticolazione. Chi è impegnato a raccontare una frottola di solito non si muove e distoglie spesso lo sguardo. Il trucco più efficace è quello di guardare le pupille: i bugiardi le hanno dilatate. Bisogna stare almeno a 50 centimetri di distanza, ma se l’occhio è chiaro si vede bene”.
Attenzione a voi che avete occhi azzurri cristallini come l’acqua… la bellezza, a quanto pare, si paga. Esiste anche un sistema che classifica i movimenti del volto e li associa alle emozioni: il “Facs, Facial action coding system”. Lo ha inventato Paul Elkman, uno psicologo dell’Università della California.
Per prima cosa bisogna conoscere bene la persona e i suoi comportamenti per notare la differenza. Poi è indispensabile metterla a proprio agio, indugiare sui particolari della storia e non lasciarsi sfuggire atteggiamenti inusuali. L’ultimo accorgimento è lasciare sempre una via d’uscita perché confessi spontaneamente. Con un avvertimento, mai usare il telefono. È più facile mentire dall’altro capo del filo, meno nelle mail.
Ci sentiamo a pezzi, ovviamente, e mescoliamo rabbia a lacrime. Dopo averci pensato, ripensato, fatto ipotesi e congetture, immaginato le motivazioni che hanno spinto quella data persona a comportarsi in un certo modo e, soprattutto, dopo esservi calmati, decidete di accettare l'evento e di perdonare. Fin qui tutto a posto. Una seconda possibilità non si nega a nessuno, errare è umano, solo gli sciocchi non perdonano, se si ama davvero non si può non perdonare…. E chi più ne ha più ne metta. Ma la parte più difficile, quella che ci lascia costantemente dell'amaro in bocca, è dimenticare. C'è chi dice che perdonare è possibile ma scordare no. Che di solito ricordiamo proprio ciò che vorremmo dimenticare mentre spesso dimentichiamo ciò che avremmo avuto piacere di ricordare per sempre… come i bei momenti, un'emozione, una frase, uno sguardo, un piccolo gesto carico d'amore. Ma dimenticare qualcosa che ci ha ferito nel profondo lasciandoci addosso un segno indelebile, questo no… non si può dimenticare. Si può andare avanti, evitare di tirare in ballo quella situazione, cercare di riacquistare la fiducia, ricominciare da 0 e ricostruire il rapporto. Ma un dolore profondo non si dimentica.

Certo si può sperare che con il tempo questo si affievolisca, che il ricordo sbiadisca come le vecchie foto, ma siamo certi di riuscire a dimenticare davvero? E soprattutto esiste un codice, una classificazione generale degli eventi "perdonabili" che si possono dimenticare non dico con facilità ma con un certo margine di speranza? E quando pensiamo al perdono cosa ci viene immediatamente in mente? Come era forse ovvio, in cima alla classifica dei torti imperdonabili c'è il tradimento. Ascoltando le confessioni delle persone con le quali abbiamo parlato è apparso con una forza sorprendente come il tradimento sia la preoccupazione (paura?) maggiore. Non c'entra il sesso: uomini e donne alla domanda se credono di essere in grado di perdonare un torto subìto rispondono nella stessa maniera "Perdonare l'infedeltà della persona a cui si è legati sentimentalmente ed emotivamente è quasi impossibile ma anche facendolo non è detto che si possa dimenticare". È come se alla parola perdono la maggior parte di noi associasse irrimediabilmente la parola tradimento. E il nostro discorso si sposta per forza di cose su di esso. Alla voce tradimento, il dizionario della lingua italiana Le Monnier (Devoto - Oli) riporta: «Il venir meno alla fede data, o ad un impegno solennemente assunto; azione delittuosa o comunque dannosa compiuta ai danni di qualcuno, profittando della buona fede e della sua fiducia».
Detto ciò ci rendiamo perfettamente conto che stiamo parlando di un comportamento unanimemente considerato riprovevole, mal giudicato dalla società e temuto dai più. Considerando il tradimento nell'ambito del rapporto di coppia, quale comportamento difficilmente perdonabile e in fondo impossibile da dimenticare del tutto, ci siamo soffermati sulle motivazioni che spingono un partner a tradire. Stanchezza, noia, curiosità, voglia di evasione, insoddisfazione evidente che fa venir meno l'impegno affettivo preso. Altre volte perché scatta qualcosa che non si può gestire, ne controllare. Come un fuoco che divampa e che, seppur non alimentato in nessun modo, cresce diventando sempre più devastante. «Io sono stata tradita – racconta Giada – e ho perdonato. Ma quanto mi è costato lo so solo io. Ogni volta che Manuel mi stava davanti, mi parlava, o mi baciava, io pensavo all’altra. Cosa lo aveva spinto a stare con lei tradendo la mia fiducia e mancandomi di rispetto? Poi il tempo mi ha aiutata e sono felice di averlo fatto. «Come si fa a dimenticare? Si scorda ma non si dimentica e la differenza seppur sottile c’è», ci ha detto Claudio. «Perdonare? Mai, figuriamoci dimenticare!» le p

tradimento.net
lunedì 28 luglio 2008
Il tradimento


Il narcisismo - Riguarda entrambi i sessi. Negli uomini il fenomeno potrebbe rientrare nel generico concetto di machismo: l'uomo tradisce p

L'incompletezza - È di gran lunga la causa più comune: il partner non dà quello che ci si aspetta e che si trova invece in un'altra persona. Mille sono le sfaccettature dell'incompletezza. È proprio a causa di questa varietà che, parlando di tradimenti, troppo spesso si entra nel particolare per giustificare o per condannare. In realtà è un errore fondamentale: prima occorre definire la classe a cui il tradimento appartiene e ragionare sempre per schemi molto generali. Si scoprirà che
venerdì 25 luglio 2008
lunedì 21 luglio 2008
Via

Ho visto frantumarsi tra le mie dita tutti i sogni, ogni mia speranza, per ritrovarmi davanti agli occhi le solo le immagini atroci che qualcuno di crudele ha impresso nella mia mente. Qualcuno senza pietà, che ha preso il mio cuore e l'ha ridotto a cenere in un istante, solo per gioco, forse inconsapevolmente, in modo infantile, ma soprattutto impietosamente.
Potrei gettare alle ortiche ogni mio desiderio, per costruirmene di nuovi, ma le mie mani sono legate a catene invisibili che ora si sono fatte più forti, hanno imprigionato persino il mio cuore, ad una corona di spine, e lo costringe a guardare, non potendo mai abbassare lo sguardo, quelle immagini oscene che bruciano le sue lacrime. Vorrei liberarmi da queste catene, e so di possedere anche la chiave, ma nonostante la porta davanti a me sia spalancata non riesco a fuggire, e resto solo a guardare quello che potrei avere, ma che non mi decido a raggiungere.
T.M.
domenica 20 luglio 2008
E ti vengo a cercare
E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo ormai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.
E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza.
Franco Battiato
Album: Fisiognomica
giovedì 17 luglio 2008
Lettera a tre mogli


Voto con un 9 perchè è un film veramente esemplare, pacato, ed allo stesso tempo incredibilmente forte, pungente.
T.M.
martedì 15 luglio 2008
P.S. I love you

lunedì 14 luglio 2008
Pensieri Notturni

"Ho desiderato esprimere le parole dell'amore
nella loro propria musica...
Ma questa melodia non risuona che nel mio cuore
e i miei occhi sono pieni di silenzio."
RABINDRANATH TAGORE
Mi sento come...
...come Meryl Streep in "The Hours"