venerdì 28 agosto 2009

Nella spiaggia dei miei desideri



...voglio camminare sulla spiaggia della mia vita e potermi voltare senza dover ritrovare le impronte del mio passato, ma conservandole solo nella mia memoria, e apprezzare invece la fresca spuma che accarezza i miei passi futuri...


T.M.

Desperate Housewives Season Six


martedì 25 agosto 2009

Le ali del cuore

Le vacanze giungono al termine, e una nuova ondata di pensieri invade la mente. Sono deboli, sfocati, indefiniti, ma si nascondono dietro alla maschera di apparente sicurezza che si trascina dietro i giorni di sole appena trascorsi.
Sono veramente sicuro di non essere quello che le persone vogliono che io sia? Sto davvero rincorrendo i miei desideri oppure aspetto che in qualche modo essi si avverino, sperando solo in una radicale svolta degli eventi?
Sto ingannando me stesso? Devo saperlo, perchè nuove domande affollano la mia mente, ora, che la mia vita è ad una svolta, in questo passaggio così importante, in questa nuova consapevolezza di sè, io mi sento incerto, e procedo chiudendo gli occhi, cercando di salvare le apprenze.
Chiedo a me stesso se ciò che vedo è veramente ciò che desidero, eppure non aspetto la risposta, ed i miei passi procedono incessanti verso il vuoto dei miei sentimenti, verso quel nulla che ha la parvenza di un terreno stabile, ma che i miei piedi percepiscono come sabbie mobili, dove continuo ad affondare, senza grida, aspettando solo una mano che mi porti via, non sapendo neppure se arriverà, ma continuando a vivere per quella speranza.
Ma sono davvero cosciente delle mie parole? Sono cosciente delle mie sensazioni o quel terreno che percorro è davvero stabile sotto i miei piedi e la sensazione di vuoto appartiene invece alla rapida ascesa del mio cuore che mi porta in alto, oltre i dubbi, per farmi riscoprire quello che credevo di avere perso per sempre?
In ogni caso il vuoto sotto ai miei piedi resta, e non ho abbastanza certezze per sentirmi al sicuro; i miei piedi annaspano nel nulla, e non so decidermi se lasciarmi andare, oppure lottare, perchè non saprei contro "cosa" sto lottando. Forse me stesso, e i miei continui dubbi, o forse contro l'indifferenza che ho paura il mio cuore assuma di fronte ai miei sogni, e cercando di imbrigliarlo potrei cadere, cadere per sempre. Allora cosa fare? Continuare a fluttuare nel dubbio, aspettando di capire quanto mi stia salvando, o quanto mi stia condannando, ma nel dubbio far avvizzire i miei sogni, e sperare.

T.M.

venerdì 10 luglio 2009

Il nuovo romanzo di Sophie Kinsella

Twenties Girl


E’ una delle scrittrici di chicklit più amate al mondo, forse addirittura la prima, ha creato l’eccentrico e stravagante personaggio di Becky Bloomwood in cui milioni di donne si sono riviste, almeno una volta. Sophie Kinsella, questo è lo pseudonimo con cui Madeleine Wickham scrive i suoi romanzi più frivoli, oggi torna a far parlare di sè con un nuovo libro, la cui uscita è prevista in Italia a Novembre del 2009. In Inghilterra uscirà con il titolo di Twenties Girl, tradotto in Italiano da Mondadori come La ragazza fantasma. Il nuovo romanzo è statao presentato in un insolito ed originale modo: un trailer a fumetti.

Ecco la trama in breve: A 27 anni niente funziona nella vita di Lara. Il fidanzato storico l’ha lasciata (e lei lo perseguita con sms e non si arrende), la sua nuova società di headhunting aperta con un’amica non decolla, è piena di debiti e la sua famiglia la considera un po’ picchiatella. Quando si trova costretta dai genitori ad andare al funerale di una vecchia prozia di 105 anni che oltretutto non ha mai conosciuto, Lara sente di aver toccato il fondo. Ma è proprio durante la funzione che le appare una ragazza, bellissima, diafana, originale, vestita incredibilmente come negli anni Venti, che le chiede con insistenza: “Dov’è la mia collana? Voglio la mia collana!” Chi è questa ragazza? E di quale collana parla? E com’è che solo Lara e nessuno dei presenti la vede?

ohmyglamour.com


mercoledì 8 luglio 2009

LESPISMA SACCHARINA (Pesciolino d'argento)

(Lepisma saccharina, Linnaeus 1758) è un insetto lucifugo, veloce e privo di ali; è sinantropico, ovvero lo si trova nelle abitazioni umane, ed è molto diffuso. L'aspetto del corpo dell'insetto, argenteo e oblungo, giustifica il suo nome comune. Il nome scientifico, invece, è legato al fatto che questo insetto si nutre di carboidrati come lozucchero o gli amidi. Appartiene all'ordine Zygentoma o Thysanura, ed esiste sul nostro pianeta da oltre trecento milioni di anni.
Il corpo del pesciolino d'argento è allungato e sottile. Ha due antenne molto lunghe e sensibili, e tre lunghi cerci posteriori anch'essi con funzione tattile. Il corpo (esclusi antenne e cerci) può arrivare a circa 1 centimetro di lunghezza. Il colore metallico del corpo deriva da scaglie argentee che si formano dopo la terza muta.

Sviluppo

A seconda delle condizioni di vita, un pesciolino d'argento diventa completamente adulto in un tempo variabile fra quattro mesi e tre anni. A temperatura ambiente (21-23 gradi celsius) diventa adulto entro un anno. Può vivere da due a otto anni, e può mutare fino a circa otto volte in tutto e fino a circa quattro volte in un anno. A una temperatura compresa fra 25 e 30 gradi, la femmina depone circa un centinaio di uova, preferibilmente in ambienti riparati come fessure o crepe. I pesciolini d'argento non possono riprodursi in ambienti freddi e secchi.

Alimentazione

Il cibo preferito del pesciolino d'argento sono le sostanze che contengono amido o polisaccaridi come la destrina usata negli adesivi: l'insetto ama quindi la colla, le legature dei libri, le foto, i francobolli, lo zucchero, i capelli, la forfora e la polvere. Non disdegna neppure cotone, lino, seta, insetti morti o persino la sua stessa exuvia (la pelle persa nella muta). In caso non trovi altro cibo, il pesciolino d'argento può arrivare a rovinare capi in pelle (cinture, scarpe) o indumenti in fibra sintetica. Tuttavia, può restare senza cibo per mesi senza soffrirne.

Habitat

I pesciolini d'argento sono piuttosto comuni nelle dimore umane. Si trovano spesso, fra l'altro, sotto i frigoriferi, nei bagni ben riscaldati, nelle fessure e nelle crepe delle tegole. Amano rosicchiare libri, tappezzerie e tessuti. Possono essere talvolta confusi con un'altra specie con abitudini e aspetto molto simili, la Thermobia domestica, che però preferisce ambienti più caldi, come forni di panetterie.

Riproduzione

A causa delle abitudini notturne dei pesciolini d'argento, il loro comportamento sessuale è stato scoperto solo di recente. Per tutto il processo dell'accoppiamento, il maschio e la femmina corrono tutt'in giro. Il maschio depone una spermatofora, una capsula di seme coperte da filamenti simili a quelli di una ragnatela o di un bozzolo. La femmina trova la capsula e la raccoglie, dando luogo a una "inseminazione indiretta".

Nemici: Forficula auricularia

Il principale nemico del pesciolino d'argento è la Forficula auricularia, anche nota come "tenaglietta" o "forbicina" o "tagliaforbici" per le appendici posteriori, simili a delle pinze, che vengono usate durante l'accoppiamento.

mercoledì 22 aprile 2009

Orizzonti

Basta una sola canzone, poche note, e si rompono gli argini, ripiomba il passato, la nostalgia, i ricordi, belli o brutti, e si bagnano di mille lacrime. Perchè il nostro spirito è così debole? Perchè ci crediamo tanto forti e poi basta un profumo nell'aria, un suono, un ricordo improvviso che ci assale, e ci ritroviamo stesi a terra, privi di qualunque difesa, senza riuscire a tapparci le orecchie, a chiudere gli occhi, a non vedere per evitare di soffrire, ma continuiamo a farci ammaliare da quella sardonica nostalgia che ci strazia il cuore?
Ho tentato di chiudere tutto in una scatola, rialzarmi, e guardare avanti, ho tentato, davvero, con tutte le mie forze, ma in alcuni momenti mi sembra di non riuscirci davvero. Per chiudere con il passato bisognerebbe non trovarsi continuamente davanti quegli infidi brandelli di memoria che emergono ad ogni angolo, che si mostrano, invitanti, ti fanno scorgere la grandezza della loro potenza e poi ti travolgono, prima ancora che tu ti renda conto della ferita che si è riaperta, quella che credevi rimarginata, che nascondevi da tempo, ma che ricordavi benissimo.
Non voglio rendere vani tutti i miei sforzi, voglio continuare a guardare avanti, voglio ascoltare le mie parole, ma non per convincermi di ciò che non dovrei fare, ma per ricordarmi ciò che non vorrei essere, per ricordarmi che posso essere molto più di una presenza nella vita delle persone, posso essere parte di loro quando questo mi viene permesso, e anche se una parte di me vive in coloro che mi hanno allontanato, quella parte non sarà una mancanza, ma un pezzo della mia crescita, così che io possa continuare il mio cammino recuperando nuove parti di me che ancora mi sono sconosciute, ma che mi aiuteranno a superare i miei limiti, ed a raggiungere nuovi orizzonti, che ora non vedo, ma mi aspettano ditro l'angolo, nel cuore di qualcuno che devo ancora incontrare.

T.M.

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