Il campo di confronto per nuove idee, dove i sogni si scontrano con la realtà e fanno crescere la speranza.
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martedì 19 maggio 2009
lunedì 18 maggio 2009
giovedì 14 maggio 2009
mercoledì 6 maggio 2009
mercoledì 22 aprile 2009
Orizzonti

Ho tentato di chiudere tutto in una scatola, rialzarmi, e guardare avanti, ho tentato, davvero, con tutte le mie forze, ma in alcuni momenti mi sembra di non riuscirci davvero. Per chiudere con il passato bisognerebbe non trovarsi continuamente davanti quegli infidi brandelli di memoria che emergono ad ogni angolo, che si mostrano, invitanti, ti fanno scorgere la grandezza della loro potenza e poi ti travolgono, prima ancora che tu ti renda conto della ferita che si è riaperta, quella che credevi rimarginata, che nascondevi da tempo, ma che ricordavi benissimo.
Non voglio rendere vani tutti i miei sforzi, voglio continuare a guardare avanti, voglio ascoltare le mie parole, ma non per convincermi di ciò che non dovrei fare, ma per ricordarmi ciò che non vorrei essere, per ricordarmi che posso essere molto più di una presenza nella vita delle persone, posso essere parte di loro quando questo mi viene permesso, e anche se una parte di me vive in coloro che mi hanno allontanato, quella parte non sarà una mancanza, ma un pezzo della mia crescita, così che io possa continuare il mio cammino recuperando nuove parti di me che ancora mi sono sconosciute, ma che mi aiuteranno a superare i miei limiti, ed a raggiungere nuovi orizzonti, che ora non vedo, ma mi aspettano ditro l'angolo, nel cuore di qualcuno che devo ancora incontrare.
T.M.
venerdì 17 aprile 2009
giovedì 16 aprile 2009
giovedì 2 aprile 2009
La mia pietra: Smeraldo!

sabato 28 marzo 2009
Passato

Ho provato a chiudere gli occhi, al buio, a cercare dentro di me uno slancio verso il presente, una piccola luce che mi risvegliasse, ma non faccio che ricadere indietro, e più chiudo gli occhi, e più affondo. Procedo a passi indietro, ed incespico nelle cose che conosco già, ma che vedo come nuove, scoperte, oggetti della sola vita che mi appartiene veramente, quella che già conosco, ma questo percorso sta diventando infido, e non fa che consumarmi, giorno dopo giorno, si nutre delle mie lacrime e mi lega inesorabilmente a se, inchioda i miei piedi nelle sabbie mobili di dolci ricordi che accarezzo delicatamente, ed io stesso stringo a me, come comode coperte che arrivano a stringermi alla gola.
Devo svegliarmi da questo sogno, riscuotermi da questo incubo, e nonostante ogni mattina riapra gli occhi vedendo il sole, sento dentro di me quella nebbia che soffoca ogni nuovo sentimento, che ora ecrco con tutto me stesso di scacciare via, e se un giorno ci riuscirò forse potrò riuscire anche avedere di nuovo oltre il presente.
T.M.
martedì 24 marzo 2009
giovedì 19 marzo 2009
mercoledì 18 marzo 2009
Rinascere

Ma non era questa la domanda che volevo farmi, piuttosto dovrei chiedermi se IO sono davvero così difficile. Perchè sono così difficile? Perchè vorrei tutto, e lo vorrei subito? Perchè so che ogni cosa ha un tempo ma non riesco mai a darle il giusto tempo? E' come se non imparassi dai miei errori, se mi rendessi conto sempre dopo che la mia impazienza mi logora l'anima, ma che non ce n'è nessun motivo, perchè si sa, tutto quello che accade...accade per un motivo, e non ha senso precipitare gli eventi, e non serve chiedersi "perchè non ora?", o affannarsi guardandosi intorno, senza vedere niente, nessuno, aspettandosi di trovare chissà cosa, restando delusi.
Anche il cuore ha il suo tempo...ma se la mia mente ne avesse un altro? Forse cuore e mente sn separati, come dovrebbe essere poi, dato che il cuore segue l'istinto, mentre di solito la mente frena...ma allora perchè mi succede il contrario? Perchè la mia mente si affanna alla ricerca di qualcosa, mentre il mio cuore non vede niente?
Mi sono fermato a riflettere, e mi sono chiesto quali sono le cose che realmente affollano la mia mente: paura, insicurezza, desiderio, ostilità, amore; tutte cose in contraddizione, che non trovano una giusta collocazione nella scacchiera della mia vita, non sanno come muoversi, e quindi restano ferme, e mi provocano un profondo senso di disagio, di impotenza, e l'unica cosa che riesce ad uscirmi sono le lacrime amare della mnia debolezza.
Vorrei gridare, ma sarebbe un grido vuoto, di suono e di senso, e nessuno lo sentirebbe.
Vorrei correre, per andare lontano, dove non serve mostrare al mondo quello che sono, perchè per il mondo non sono nessuno, e dove non devo porre domande a me stesso, perchè non servono risposte.
Vorrei scrivere, come faccio ora, i mille pensieri che mi passano per la testa, così che rileggendoli possa ritrovare il buonsenso, ed avere ancora qualcosa a cui aggrapparmi.
Ma forse alla fine vorrei solo uscire, alla luce del sole, e farmi inondare di calore, per non avere più bisogno di quegli abbracci che mi mancano da tempo, ed accarezzare con lo sguardo quel primo verde di primavera, capace ancora di darmi la speranza che ogni cosa può rinascere.
T.M.
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