venerdì 2 novembre 2007

Kengo Kuma al Palazzo della Ragione

Si terrà dal 27 ottobre 2007 al 27 gennaio 2008, presso la prestigiosa sede del Palazzo della Ragione, la Mostra Biennale di Architettura dedicata a KENGO KUMA.
L’architetto giapponese, da sempre attento all’uso dei materiali e al rapporto dell’opera con l’ambiente che la circonda, è stato a Padova mercoledì 20 giugno per un sopralluogo a Palazzo della Ragione, dove sarà allestita la mostra personale che è stata inaugurata, con una vernice per la stampa, venerdì 26 ottobre 2007.
La mostra si inserisce nell’ambito della Biennale Internazionale di Architettura “Barbara Cappochin” che presenta ogni anno opere e progetti di un architetto di fama mondiale. La scelta di Kengo Kuma vuole anche essere un omaggio all’architettura giapponese, già premiata con l’opera di Jun Igarashi nell’edizione 2005 del Premio Biennale di Architettura “Barbara Cappochin”.
Kengo Kuma è uno dei principali architetti giapponesi contemporanei. Nato a Kanagawa nel 1954, si è laureato all’università di Tokyo nel 1979. Dal 1985 al 1986 è stato Visiting Scholar presso la Columbia University di New York e all'Asian Cultural Council, nel 1990 ha fondato lo Spatial Design Studioal. Dal 1998 al 1999 è stato professore alla Facoltà di Enviromental Information della Keio University, e ha fondato lo studio Kengo Kuma & Associates. Dal 2001 è professore presso la Keio University.
Tra i suoi progetti si segnalano la nuova sede della Louis Vuitton di Tokyo, lo Hanging Garden a Fukusaki (2004) il Museo d’Arte della prefettura di Nagasaki (2005), la casa-prototipo della Grande Muraglia nelle vicinanze di Pechino. Ha ricevuto numerosi rioconoscimenti, tra cui il Gran Premio dell’Istituto di Architettura giapponese (2000) e il Premio internazinale “Spirit of Nature - Wood Architecture Award” per l’uso del legno nella progettazione (2002).
Secondo la giuria di quest’ultimo, Kengo Kuma “ha la capacità di combinare con successo elementi tradizionali e nuovi producendo un’architettura schiettamente moderna e, al tempo stesso, rispettosa del contesto in cui si colloca” .

A Palazzo della Ragione, Kengo Kuma allestirà la mostra inedita 'Due carpe: acqua/terra - villaggio/città - Fenomenologie: un viaggio ideale che da una delle opere architettoniche simbolo di Padova medioevale si snoda attraverso l'antica tradizione giapponese, coinvolgendo il pubblico in un percorso tanto originale quanto emozionante. Due imponenti strutture a forma di carpa, visitabili anche dall'interno e costruite in organza, insieme a una pedana di vetro retroilluminata fungeranno da schermi per le proiezioni delle opere più celebri dell'architetto giapponese, che racconterà, così, il proprio percorso professionale e artistico.

Orari: dal martedì alla domenica, ore 9.00 – 18.00 (ingresso a pagamento). Per informazioni e visite guidate: Ordine degli Architetti P.P.C. di Padova - Piazza Salvemini n° 20 35131 Padova - Italy - phone 0039 049 662340 telefax 0039 049 654211 - architettipadova@awn.it

Formula di un amore

In questi giorni mi sono chiesto quale sia l'alchimia che permetta ad una coppia di funzionare bene, eppure non sono convinto che ci sia veramente una risposta.
Forse è la pazienza, che ti permette di restare ad ascoltare anche quando non sopporti il ridondare delle parole, o delle scuse; quando speri di dover piegare una cosa per l'ultima volta, ed invece è solo l'ennesima di una lunga ed interminabile fila.
Oppure sono le emozioni suscitate da un semplice gesto, i suoi occhi socchiusi, il viso dolce, ed ogni suo gesto che esprime dolcezza, e ti fa dimenticare tutto; le sue labbra socchiuse, che vorresti solo baciare, e non senti più le parole, che ti avevano fatto arrabbiare.
Potrebbe essere il bisogno di un abbraccio, quando tutto il mondo ti crolla addosso, e senti solo in quello la forza per andare avanti, e ti aggrappi così forte, che non vorresti smettere mai più.
E' tutto questo, un magistrale congegno che ti riporta indietro, e ti fa ancora sperare, anche quando pensavi si non riuscire più a farlo, e vuoi solo ascoltare le sue parole, tra le sue braccia, aspettando un sorriso, che ti illumina il giorno.

T.M.

lunedì 29 ottobre 2007

Giardini

Silenzio

E' giusto scrivere dell'amore quando lo si vive? Forse è meglio parlarne quando non si ha nulla di più che la sensazione dell'amore, ma quando questo diventa tangibile, quando ti riempie il cuore, e finalmente riesci a vedere l'oggetto del tuo desiderio, quando riesci a focalizzarlo, allora non servono più le parole, e tutto il resto diventa superfluo.
Per questo ora scrivo di niente, perchè le mie parole sono vuote di ciò che vorrei dire, ed ogni loro significato parla attraverso i miei occhi, e può essere letto solo da una persona, e a questa persona voglio regalare ogni mio sguardo, e a nessun altro.
Per questo le mie parole ora si fermeranno, e continueranno i silenzi, carichi di quell'attesa che solo il sentimento può trascinare.
Ed allora silenzio.

T.M.

Le Terme di Vals - Peter Zumthor

domenica 28 ottobre 2007

The Hours

Un'opera d'arte, non so in che altro modo potrei descrivere questo film. La forza con cui scorrono le immagini, la mestria con la quale sono intrecciate forme, colori ed ogni altro elemento del film, tutto evoca profonde emozioni e ci spinge ineluttabilmente a legarci ai personaggi, a farli nostri, a condividere le loro emozioni.
La musica avvolge il tutto come una delicata sensazione che ci accompagna, dal risveglio del mattino fino alla sera, prima di coricarci; ci svela sogni e paure dei personaggi, ed allo stesso tempo ci fa riscoprire le nostre di paure, ci inquieta, e ci affascina, ci spinge dentro il film, fino a scaraventarci fuori alla fine, nella nostra realtà, a contatto con tutto quello che ci ha fatto vivere intensamente per tutta la durata della storia.
Non è solo un film, è un'esperienza, è osservare un'opera d'erte in ogni sua parte, anche quella più nascosta, che non riesci a vedere in un primo momento, ma che ti si svela piano piano, anche se potevi averla davanti agli occhi fin dall'inizio.
Posso votare solo con un 10, per me avrebbe dovuto vincere l'oscar come miglior film per il quale era entrato in nomination. E' imperdibile, e assolutamente da tenere con sè, per quando si voglia dare un'occhiata all'oscura realtà delle nostre "ore", per aprirsi, al mondo.
T.M.

sabato 27 ottobre 2007

A volte ritornano

Quando meno te lo aspetti fanno capolino nella tua vita, e allora torni a perderti, ti disorienti, le emozioni si mescolano e non sai più chi sei.
Passato e presente, non dovrebbero mai mescolarsi, ogni cosa chiusa deve rimanere tale, e ogni persona dimenticata dovrebbe diventare cieca ai nostri occhi; ma forse qualcosa dentro di noi ce lo impedisce, soprattutto quando il nostro cuore comanda e porta i nostri pensieri verso quegli orizzonti dimenticati, nei quali una volta ci si perdeva, e dove ora si ha paura anche solo di guardare.
E' un sole, che non sorge nè tramonta, e rensta in bilico, tra false idee, e ci annienta, con la sua luce accecante, dalla quale non riusciamo a nasconderci.
Sono incubi rischiarati, ma non per questo meno spaventosi, e puoi sentirti felice, mentre dentro il cuore soffre, e non puoi trattenere sorrisi, seppure il tuo spirito pianga.
E' inutule pensare, inutile cercare di dare una spiegazione, inutile anche solo aspettare. Uno scrigno aperto può anche essere richiuso, ma a noi manca la chiave, e dovremmo aver sempre paura che questo trabocchi, un giorno, e inaspettatamente ci travolga, ancora.

T.M.

Kiwi

Novità Disney: Come d'incanto




La classica fiaba animata Disney incontra la moderna commedia romantica live-action in COME D’INCANTO della Walt Disney Pictures.
Il film racconta della bellissima principessa Giselle (AMY ADAMS), bandita dal suo mondo magico e musicale per opera di una regina malvagia (SUSAN SARANDON).
La principessa si ritrova nella cruda realtà delle strade della Manhattan di oggi e, turbata da questo nuovo ambiente estraneo dove non vige la filosofia del “per sempre felici e contenti”, si sente smarrita e con tanta nostalgia della sua vita incantata.
Ma quando Giselle inizia a innamorarsi di un avvocato divorzista (PATRICK DEMPSEY) con tutti i suoi affascinanti difetti, accorso in suo aiuto, pur essendo già stata promessa nel suo regno a un perfetto principe delle fiabe (JAMES MARSDEN), è costretta a domandarsi: “Nel mondo reale può sopravvivere un’idea fiabesca dell’amore?”.

lunedì 22 ottobre 2007

Grindhouse

Da dove sia saltato fuori questo film di Tarantino non ne ho la più pallida idea, stà di fatto che farebbe meglio a nasconderlo al più presto, prima che la gente si renda conto dell'enorme idiozia che è riuscito a montare.
Il film manca completamente del fascino presente in tutte le altre opere del regista, ma soprattutto per quanto sconclusionata possa apparire la storia, qui nulla emerge per far interessare lo spettatore, anzi, ogni elemento è inutile, banale ed estremamente noioso, e soprattutto i "riciclaggi" risultano di scarso spessore e di interesse nullo.
O a Tarantino mancavano le idee, oppure non vedeva l'ora di buttare fuori un altro film per far aumentare il numero delle proprie opere, fatto stà che preferivo attendere un suo film per qualche altro anno se l'unico risultato è stato quello di farci vedere la favoletta dell'orrore di seconda serata, dove i cattivi sono assurdi e i dialoghi da mal di stomaco.
Voto con un 6 scarso, tanto per non essere troppo cattivo.
T.M.

sabato 20 ottobre 2007

Rumore

A volte mi sento immerso nei rumori, e a volte mi tranquillizza, così non riesco a sentire la confusione dei miei pensieri, ma a volte questo rumore sovrasta tutto, e mi disorienta, mi fa perdere la percezione dello spazio e improvvisamente non riconosco più chi sono e dove sono. Sono istanti, momenti di vuoto, eppure in quei pochi secondi mi sento lontano da tutto ed allo stesso tempo immerso nel caos del tutto, e mi annullo.
Non so da cosa sia dovuta questa sensazione, so solo che è come se il mondo prevalesse su di me, come se per un attimo zittissi ogni mia emozione per ascoltare unicamente il mondo, distaccato.

La voce del mondo è in grado di risucchiare ogni tuo pensiero, di annullarlo, di renderlo insignificante, infondo la tua voce non è che una particella infinitesimale nel suono dell'universo. Allora come è possibile essere veramente ascoltati? C'è forse una buona percentuale delle nostre parole che si annulla in questo caos e si perde nel vuoto dell'indifferenza?

T.M.

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