Mark Hogancamp mette in scena nel proprio prato le gesta di un suo
alter ego di nome Hogie in un fittizio villaggio belga, durante la
Seconda Guerra Mondiale. Hogie è un pilota americano in lotta contro i
nazisti e protetto dalle donne di Marwen, che sono poi la
trasfigurazione delle donne che hanno aiutato Mark durante la sua
terapia. Egli è infatti reduce da un pestaggio di natura omofoba e da
una lunga ma insufficiente riabilitazione, tanto da aver perso sia la
memoria sia la capacità di disegnare. Elabora la tragedia fotografando
le scene che crea nel giardino, con bambole di donne eleganti e action
figure di soldati. Quando arriva una nuova vicina, Nicol, Mark cerca di
raddrizzare la propria vita e di liberarsi dalla dipendenza dagli
antidolorifici. ...
Recensione:
Era molto che volevo
vedere questo film, e alla fine ce l'ho fatta. Non so però se ne sono
rimasto del tutto soddisfatto; infatti ci sono molti punti a favore, la
storia, il fatto che prenda spunto da una storia vera, ed anche gli
effetti speciali sono molto belli. Quello che però non mi convince del
tutto è la narrazione, il modo in cui si è sviluppata, ad un certo punto
appare ridondante e senza scopo, e quindi verso due terzi del film si
comincia a perdere interesse su come si concluderà la vicenda. Questo
non è per niente bello, anche perchè la storia in sè, come dicevo, è
interessante, e meriterebbe uno sviluppo un po' più "appassionante",
anche se forse di veramente appassionante non c'è molto. Però per
empatizzare con il suo protagonista ci vorrebbero un po' meno salti di
scena e un po' più di dialoghi sentiti, forse è questo che manca. Si
percepisce un collage slegato che arriva alla fine senza che nemmeno uno
se lo aspetti. Almeno così l'ho percepito io.
Il mio voto è un 6,5.
T.M.
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