Al contrario della maggior parte dei lettori che hanno stroncato questo titolo non me la sento di parlarne male, anzi, in qualche modo ho trovato dei pregi al suo interno che risollevano un po' la scrittura della Reichs rispetto agli ultimi titoli della saga di Temperance Brennan.
Ovviamente questo libro e con lui la storia che lo connette, seppur debolmente, agli altri, mi sento di consigliarlo a chi l'autrice la conosce almeno un pochino. Certo la lettura è possibile per tutti, non c'è che dire, ma per chi conosce la Reichs può apprezzare almeno un po' il suo modo di scrivere e quindi tralasciare anche alcune "mancanze" che in questi ultimi capitoli purtroppo ha così platealmente commesso.
Per entrare nel vivo del commento però direi che questa storia si lascia decisamente leggere; cosa voglio dire: la Reichs riesce a compensare le sue "mancanze", ossia quelle bellissime descrizioni del suo mestiere da antropologa forense che hanno sempre accompagnato i suoi libri e che anche per i profani, che si approcciano per la prima volta a questo mondo, vengono debitamente spiegato con i termini e le descrizioni più chiare e semplici, colmandole con un sistema che vira verso l'avventura, la caccia al colpevole, che anche se tende a snaturare un po' il personaggio di Tempe, facendolo somigliare più ad una poliziotta scapestrata e decisamente poco professionale, riesce a renderlo nuovamente divertente (negli ultimi capitoli credevo che ormai il suo personaggio dovesse fossilizzarsi in un manichino privo di emozioni ed in costante lotta contro il suo antico amore) "salvandolo dall'oblio".
Forse mi sono concentrato troppo a descrivere il processo narrativo dell'autrice e le sue variazioni più che descrivere l'opera, ma di per se questo romanzo non ha bisogno di grandi descrizioni, appare come un'avventura "senza freni" all'inseguimento del "colpevole", tra false piste e personaggi ambigui, dove forse l'unico dettaglio degno di nota è il lento recupero della relazione tra Tempe e Ryan, che in questo capitolo sembrano aver deposto le armi e tentano di lavorare spalla a spalla (per quel che ci riescono) portando il lettore alla conclusione di un mistero che tanto banale poi non era.
Valuto con un 6,5 , con la speranza che i prossimi capitoli risollevino ulteriormente il il carattere di questo personaggio che merita veramente di non perdersi nell'oblio dell'ovvio.
T.M.
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