Quante volte si può essere presi dal malumore a causa del maltempo. Il corpo ha bisogno di acclimatarsi e adeguarsi ai mutamenti climatici attraverso meccanismi protettivi endogeni, quali cambiamenti nella sudorazione e nell'irrorazione ematica cutanea.
Ora poi che l'autunno è entrato nel vivo ed inizia a dare i primi segni del sopraggiungere dell'inverno è molto probabile alzarsi la mattina, guardare fuori dalla finestra e osservare non più i caldi raggi del sole estivo, ma piuttosto un cielo grigio, magari nuvoloso e piovoso. Si tende di conseguenza a passare meno tempo all'aria aperta e a coprirsi di più; le giornate sono più corte, meno luminose e si trascorre più tempo in ambienti chiusi: queste condizioni climatiche possono provocare sbalzi d'umore e peggiorare i sintomi depressivi.
Si parla di meteorosensibilità, quando si è in presenza di una accentuata suscettibilità a vento, temporali e neve che provoca malesseri psicologici, nervosismo, ansia, ma nessun disturbo fisico specifico. In particolar modo da alcune ricerche è emerso che sono soprattutto le persone emotive, nervose, rigide e con la tendenza a voler tenere tutto sotto controllo, ad essere predisposte alla meteorosensibilità; inoltre risulta anche che ne soffrono più facilmente le donne ed in particolare quelle che hanno superato i quarant'anni.
Un'ipersensibilità ai fenomeni atmosferici alla lunga però può predisporre a soffrire di meteoropatia. La cosiddetta meteoropatia è un disturbo legato a improvvisi cambiamenti climatici i quali influenzano in modo determinante la sfera psicologica e fisica di una persona. Tale disturbo colpisce in Italia una persona su tre ed è più frequentemente riscontrabile nelle aree industrializzate. Le cause del malessere dovute alla meteoropatia non sono ancora chiare ed infatti molte sono le ricerche in corso rispetto a questo problema. I sintomi più frequenti consistono in: dolori reumatici, nervosismo, artrosi accentuata, ansia, depressione, spossatezza fisica e mentale, mancanza di concentrazione, tachicardia, emicrania e insonnia.
La causa che spiega tale disturbo risiede nell'ipotalamo in cui è localizzato anche il centro di termoregolazione corporea. Questo "termometro interno" ha il compito di mantenere costante la temperatura corporea, regolando i processi di dispersione e di produzione del calore. La reazione meteoropatica si innesca durante il passaggio da una situazione climatica all'altra, dove soprattutto i venti (ma anche il temporale, l'umidità, il freddo e il caldo), che comportano una variazione nello stato elettrico dell'aria con un aumento di ioni positivi, provocano i sintomi più fastidiosi.
Dagli studi effettuati in questo settore è emerso che questo problema è in aumento, anche a causa di aria condizionata e riscaldamento che rendono "pigro" il sistema di termoregolazione corporea, facendolo risultare meno reattivo quando deve fronteggiare repentini cambiamenti climatici resi più frequenti dall'inquinamento e dall'effetto serra. Inoltre, anche lo stress e i ritmi di vita frenetici rendono le persone meno inclini a reagire positivamente e ad adattarsi alle stimolazioni atmosferiche.
Ma come è possibile sconfiggere la meteoropatia? È importante stimolare il sistema di termoregolazione, ciò significa prima di tutto stare all'aria aperta, praticare una costante attività fisica (soprattutto nuoto), fare idromassaggio e sauna (in questo caso è opportuno verificare che non ci siano controindicazioni). È consigliabile utilizzare uno ionizzatore per contrastare lo squilibrio elettrico immettendo nell'aria ioni negativi. Bisogna anche evitare gli ambienti fumosi e con un riscaldamento troppo elevato, utilizzare umidificatori e favorire il ricambio d'aria aprendo spesso le finestre.
Ecco alcuni consigli basilari da tenere in considerazione soprattutto durante i cambi di stagione per chi soffre di meteoropatia: - seguire una dieta ricca di vitamine (in particolare di vitamina C); - dedicarsi ad attività piacevoli che servano anche a diminuire l'ansia; - vestirsi a "cipolla" per adattarsi ai vari ambienti e alle diverse temperature; - fare docce alternando acqua calda e fredda; - programmare le proprie attività in base alle previsioni del tempo, anche - per essere psicologicamente preparati; - non abusare del riscaldamento o dell'aria condizionata; - tenere a mente che i malesseri legati ai cambiamenti climatici spariranno quando il fenomeno atmosferico scatenante finisce.
È importante a mio avviso soffermarsi sul fatto che il clima sta diventando sempre più "pazzo" e questo, alla luce di quanto detto finora, rappresenta un problema fondamentale per i meteoropatici, e non solo. Cerchiamo allora nel nostro piccolo di contrastare l'inquinamento, lo spreco energetico e tuteliamo di più la terra e i posti in cui viviamo per una qualità della vita migliore e più salutare.
Oltre alle variazioni climatiche improvvise può influire sull'umore (soprattutto per le persone più abitudinarie) anche il passaggio dall'ora legale all'ora solare e viceversa. Non a caso dovremo mettere le lancette dell'orologio un'ora indietro nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre; l'ora solare rimarrà fino all'ultima domenica di marzo 2008. Gli effetti del cambiamento d'orario dovuto all'ora legale comportano uno sfalsamento nei ritmi biologici delle persone talvolta come un vero e proprio jet lag, con conseguenze quali la perdita di sonno, la modifica delle abitudini alimentari, cefalea, irritabilità, sbalzi d'umore. Le modalità per fronteggiare questi disturbi sono: - cercare di non modificare troppo l'orario abituale della sveglia; - fare un pasto leggero la sera prima del cambio d'orario; - se si è un po' giù di tono fare passeggiate con la luce durante la giornata.
Si parla di meteorosensibilità, quando si è in presenza di una accentuata suscettibilità a vento, temporali e neve che provoca malesseri psicologici, nervosismo, ansia, ma nessun disturbo fisico specifico. In particolar modo da alcune ricerche è emerso che sono soprattutto le persone emotive, nervose, rigide e con la tendenza a voler tenere tutto sotto controllo, ad essere predisposte alla meteorosensibilità; inoltre risulta anche che ne soffrono più facilmente le donne ed in particolare quelle che hanno superato i quarant'anni.
Un'ipersensibilità ai fenomeni atmosferici alla lunga però può predisporre a soffrire di meteoropatia. La cosiddetta meteoropatia è un disturbo legato a improvvisi cambiamenti climatici i quali influenzano in modo determinante la sfera psicologica e fisica di una persona. Tale disturbo colpisce in Italia una persona su tre ed è più frequentemente riscontrabile nelle aree industrializzate. Le cause del malessere dovute alla meteoropatia non sono ancora chiare ed infatti molte sono le ricerche in corso rispetto a questo problema. I sintomi più frequenti consistono in: dolori reumatici, nervosismo, artrosi accentuata, ansia, depressione, spossatezza fisica e mentale, mancanza di concentrazione, tachicardia, emicrania e insonnia.
La causa che spiega tale disturbo risiede nell'ipotalamo in cui è localizzato anche il centro di termoregolazione corporea. Questo "termometro interno" ha il compito di mantenere costante la temperatura corporea, regolando i processi di dispersione e di produzione del calore. La reazione meteoropatica si innesca durante il passaggio da una situazione climatica all'altra, dove soprattutto i venti (ma anche il temporale, l'umidità, il freddo e il caldo), che comportano una variazione nello stato elettrico dell'aria con un aumento di ioni positivi, provocano i sintomi più fastidiosi.
Dagli studi effettuati in questo settore è emerso che questo problema è in aumento, anche a causa di aria condizionata e riscaldamento che rendono "pigro" il sistema di termoregolazione corporea, facendolo risultare meno reattivo quando deve fronteggiare repentini cambiamenti climatici resi più frequenti dall'inquinamento e dall'effetto serra. Inoltre, anche lo stress e i ritmi di vita frenetici rendono le persone meno inclini a reagire positivamente e ad adattarsi alle stimolazioni atmosferiche.
Ma come è possibile sconfiggere la meteoropatia? È importante stimolare il sistema di termoregolazione, ciò significa prima di tutto stare all'aria aperta, praticare una costante attività fisica (soprattutto nuoto), fare idromassaggio e sauna (in questo caso è opportuno verificare che non ci siano controindicazioni). È consigliabile utilizzare uno ionizzatore per contrastare lo squilibrio elettrico immettendo nell'aria ioni negativi. Bisogna anche evitare gli ambienti fumosi e con un riscaldamento troppo elevato, utilizzare umidificatori e favorire il ricambio d'aria aprendo spesso le finestre.
Ecco alcuni consigli basilari da tenere in considerazione soprattutto durante i cambi di stagione per chi soffre di meteoropatia: - seguire una dieta ricca di vitamine (in particolare di vitamina C); - dedicarsi ad attività piacevoli che servano anche a diminuire l'ansia; - vestirsi a "cipolla" per adattarsi ai vari ambienti e alle diverse temperature; - fare docce alternando acqua calda e fredda; - programmare le proprie attività in base alle previsioni del tempo, anche - per essere psicologicamente preparati; - non abusare del riscaldamento o dell'aria condizionata; - tenere a mente che i malesseri legati ai cambiamenti climatici spariranno quando il fenomeno atmosferico scatenante finisce.
È importante a mio avviso soffermarsi sul fatto che il clima sta diventando sempre più "pazzo" e questo, alla luce di quanto detto finora, rappresenta un problema fondamentale per i meteoropatici, e non solo. Cerchiamo allora nel nostro piccolo di contrastare l'inquinamento, lo spreco energetico e tuteliamo di più la terra e i posti in cui viviamo per una qualità della vita migliore e più salutare.
Oltre alle variazioni climatiche improvvise può influire sull'umore (soprattutto per le persone più abitudinarie) anche il passaggio dall'ora legale all'ora solare e viceversa. Non a caso dovremo mettere le lancette dell'orologio un'ora indietro nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre; l'ora solare rimarrà fino all'ultima domenica di marzo 2008. Gli effetti del cambiamento d'orario dovuto all'ora legale comportano uno sfalsamento nei ritmi biologici delle persone talvolta come un vero e proprio jet lag, con conseguenze quali la perdita di sonno, la modifica delle abitudini alimentari, cefalea, irritabilità, sbalzi d'umore. Le modalità per fronteggiare questi disturbi sono: - cercare di non modificare troppo l'orario abituale della sveglia; - fare un pasto leggero la sera prima del cambio d'orario; - se si è un po' giù di tono fare passeggiate con la luce durante la giornata.
Elisabetta Rotriquenz
Nessun commento:
Posta un commento